Kiril Bolshakov: Dobbiamo fermare la transizione di Capo d'Orlando
Le parole del coach di Cantù
La Betaland è sicuramente la formazione meglio costruita di questo campionato. Pur non avendo un budget infinito, i siciliani sono stati bravi a creare un roster completo con degli incastri perfetti tra i giocatori. Hanno sostituito Fitipaldo, che era uno dei più forti play del campionato, con Ivanovic, che è assolutamente adatto al loro team. Hanno un giovane interessantissimo come Stojanov, elementi esperti come Diener, Tepic e Delas e un ottimo giocatore nel numero 4 come Archie. Questo per noi rappresenta un’insidia particolare perché si tratta del ruolo in cui soffriamo maggiormente e lo dimostrano le prestazioni di Jones e Savanovic nelle ultime due giornate. Dipenderà quindi molto da che tipo di partita farà Pat Calathes. Un’altra chiave sarà la difesa dei nostri esterni. Capo d’Orlando tira con il 37% da tre, una percentuale sicuramente alta, ed è davvero pericolosa in transizione. Limitare queste loro armi potrà essere decisivo.
Come giudica le prestazioni di Calathes? Abbiamo lavorato molto con lui in queste due settimane sia sulla difesa sia sui movimenti offensivi concentrandoci in maniera particolare sull’energia che deve avere in campo. Fino ad adesso il suo problema è stata la continuità perché ha alternato delle belle prestazioni, come quelle contro Milano e Brescia, ad altre partite meno buone.
In vista di domenica quale è l’aspetto a cui prestare più attenzione? Dovremo avere un grande equilibrio in difesa e soprattutto tentare di fermare la loro transizione perché la Betaland è una formazione che realizza tanti punti in contropiede. I siciliani hanno un’ottima chimica di squadra e questo è emerso anche nella sconfitta nei quarti di finale di Coppa Italia contro Reggio Emilia, occasione in cui secondo me Capo d’Orlando ha mostrato una bellissima pallacanestro.
Cosa ricorda della gara di andata? Ci sono degli eventi o dei momenti che nella vita si vogliono sempre ricordare ed altri che invece è meglio dimenticarsi. E’ chiaro che la partita di andata è da annoverare nella seconda categoria. Abbiamo subito tantissimo la loro velocità, eravamo sempre in ritardo di un secondo in ogni situazione e non siamo mai riusciti a fermare la transizione dei siciliani. Giocavamo in trasferta e questo è stato un altro fattore negativo. Nel secondo tempo la nostra scelta era stata quella di giocare con un quintetto piccolo con Darden da numero quattro e questa decisione aveva dato comunque dei frutti a livello di fluidità offensiva. Per questo potrebbe essere una mossa da riproporre domenica.