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Serie A 25/01/2011, 21.34

'Rivogliamo l'Europa': Cantù è lanciata al terzo posto

I fratelli Cremascoli guardano avanti e hanno un obbiettivo ben definito

Serie A

È finita così, con la standing ovation di tutto il Pianella a salutare l'ennesima impresa della Bennet. Squadra che vince e dà spettacolo, pubblico in estasi e proprietà entusiasta come confermano le parole di Anna Cremascoli e del fratello Paolo. «Siamo contentissimi perché il quintetto vince e soprattutto gioca bene e da squadra - affermano - A tempo stesso però vogliamo rimanere con i piedi per terra, perché sappiamo che ci sono società con budget più importanti del nostro che puntano molto in alto». Sì, ma anche Bologna è una tra queste e domenica è stata "asfaltata" dalla piccola Bennet, che ha fatto un'altra vittima illustre. «Non parlerei di miracolo - dice Paolo Crema- scoli - Questa ennesima bella vittoria è il frutto di programmazione e di un progetto nato lo scorso anno, che sta continuando sulla strada giusta e si sta confermando con ottimi risultati». La squadra vince e diverte, i tifosi sono contenti e sognano. Domenica hanno applaudito il tema biancoblù cantando: "Torino stiamo arrivando": la Coppa Italia è nel mirino della Bennet? «Diciamo che il nostro obiettivo era quello di qualificarci per le final eight di Torino; ci siamo riusciti e ora vogliamo andare più lontano possibile - spiegano Anna e Paolo - Ce la giochiamo. Sappiamo però che la formula delle partite secche può essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio: lo abbiamo capito lo scorso anno sulla nostra pelle, ma speriamo di fare meglio». Paolo Cremascoli rivela: «Avevamo etichettato la stagione passata come impareggiabile e irripetibile, invece ci stiamo ripetendo sugli stessi livelli. Ora il nostro obiettivo principale è di riconquistare l'Europa, perché l'esperienza di quest'anno è stata molto positiva». «A dire il vero è stata an- che un po' sfortunata - aggiunge - perché non meritavamo di essere eliminati: pensavamo alla vigilia che sarebbe bastato vincere tutte le partite casalinghe per passare il turno e invece, pur mantenendo il Pianella inviolato, siamo andati fuori, peccato. Ma vogliamo riprovarci anche nella prossima stagione perché la vetrina europea ci ha fatto crescere molto: la squadra è diventata più forte ma anche per la società è stata un'esperienza utile». Già, la società, il vero motore della Bennet. «La società, per prima, fa e gioca di squadra, lavorando in sinergia, con coesione ed entusiasmo - dicono i fratelli Cremascoli - Questo si riflette sulla squadra, sullo staffe sui giocatori che sono messi nelle migliori condizioni per esprimersi. Insomma, si è creata la giusta alchimia in tutto l'ambiente tra società, squadra e tifosi: è questo il nostro vero segreto che fa di Cantù una grande famiglia, e non sono frasi comuni. Sì, la società è l'esempio migliore per la squadra che lo conferma sul campo». Ma Paolo Cremascoli rivela di più: «No, la dico tutta: è mia sorella Anna la vera anima della squadra, è lei il vero motore di tutti noi». Vincere, poi, aiuta a vincere e a diffondere ulteriore entusiasmo ma non solo. «Diciamo che ci aiuta anche a coinvolgere ed entusiasmare i nostri partner, che hanno sposato il nostro progetto - dicono entrambi - lo condividono e seguono la squadra con grande affetto: vincere non basta ma aiuta anche sotto questo importante aspetto societario». Tra i segreti del successo di Cantù anche coach Andrea Trinchieri, che si sta rivelando una scelta azzeccatissima della società. «Anche lui fa parte del progetto e per noi è un fuoriclasse. Ecco perché contiamo di tenercelo stretto e per questo cerchiamo di metterlo sempre nelle condizioni ideali per lavorare. Ma con lui ricordiamo anche il direttore sportivo Bruno Arrigoni, che è un altro fuoriclasse del settore». Proprio Andrea Trinchieri recentemente ha detto che il bello deve ancora venire per la Bennet. «Noi siamo d'accordo con lui, ci speriamo e intanto ci godiamo questo momento magico - concludono Paolo e Anna Cremascoli - però non ci fermiamo, guardiamo avanti perché il progetto continua. Restiamo con i piedi per terra, vogliamo andare più lontano possibile». Prossima tappa Torino. Come cantano i tifosi: Cantù sta arrivando.

 

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E. Carchia

E. Carchia

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