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Serie A 25/01/2011, 21.11

Tifoseria spaccata in due sull'intervento di Barbalich

 Sulla pagina di Facebook di «Noi, Pesaro e il basket», si leggono diversi post a commento del video ripreso in sala stampa

Serie A


Dal quotidiano "il Rest del Carlino"

Era prevedibile che le dichiarazioni di Barbalich avrebbero suscitato un vespaio. Una lettera arrivata in redazione via fax (però chi ha un po' di coraggio le lettere le firma!) io accusa di avere «un atteggiamento arrogante e prepotente». In sostanza la lettera dice che «nessuno può dirci di non contestare, ciò che possiamo o non possiamo dire». Ma non tutti la pensano così. L'opinione è spaccata in due, basta farsi un giro sui forum dei tifosi. Su uno , la pagina di Facebook di «Noi, Pesaro e il basket», si leggono diversi post a commento dei video ripreso in sala stampa. «Barbalich ha ragione, qualcuno al palazzo è vergognoso, sarà anche vero che il gioco non entusiasma ma...» scrive Trive Tayson. «Giusto contestare, ma gli insulti gratuiti dal proprio pubblico per il gusto di sfasciare quello che si è costruito, mi sembrano beceri», scrive Giorgio Giommi. Sotto arriva la replica di Michael Pasqualina «Contestare per sfasciare quello che si è costruito... ma dai, chi s'incazza è perchè ci tiene!». Sulla falsariga di questo pensiero ne arrivano altri: «La presunta contestazione a Dalmonte è cominciata in seguito all'ennesimo parziale preso all'inizio dei terzo quarto, figlio di una solita cattiva gestione e mancato tempismo nel chiamare time-out. Il pubblico pagante di solito arriva all'esasperazione non dopo una partita, ma dopo diverse e ripetute gestioni sbagliate», è il pensiero di Stefano Quattrini. Ma c'è chi non è d'accordo, come Stefano Cesana: «28 anni di abbonamento non danno nessun diritto d'offesa. Mi spiace ma non condivido affatto, se si vuole contestare io si può fare a fine gara ma non nei momenti topici e di estrema difficoltà delia "tua" squadra: così non si tifa, si affossa». Il dibattito è apertissimo: anche questo è un segnale di passione

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E. Carchia

E. Carchia

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