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Serie A 23/01/2011, 21.57

Primo hurrà per Filipovski: vittoria a Brindisi 84-80

Grande prova per 'The Spider', autore di 23 punti e 4 rimbalzi(22 di valutazione)

Serie A

Un primo quarto alla grandissima ed un buon finale di gara non bastano alla New Basket Brindisi per avere ragione della Lottomatica Roma, reduce dalla sconfitta di un punto in Eurolega contro l'Olimpia Lubiana.
Contro uno dei roster migliori della Serie A, Brindisi non demerita affatto, anzi. Con un'avvio entusiasmante mette alle corde i più quotati avversari, dominandoli in tutto e per tutto. Il pubblico del PalaPentassuglia si stropiccia gli occhi e non riesce a credere che la Brindisi vista nei primi dieci minuti contro Roma sia la stessa squadra che appena due mesi fa faticava a totalizzare 60 punti in una gara.
Dopo un avvio equilibrato, segnato da due triple di Roberson (anche oggi tra i cinque migliori realizzatori della Serie A, a dispetto di chi dichiarava candidamente che fosse un giocatore "che non serviva"), Brindisi mette la sesta e in appena quattro minuti vola dal 6-7 al 21-11. Sotto la spinta di Dixon, gli assist ed i canestri di Roberson, un Lang straordinario sotto le plance e Tourè e Diawara "tosti" in difesa, la squadra di Bechi surclassa la Lottomatica. Il solo Datome sembra poter resistere all'onda d'urto dei padroni di casa che, non domi, arrivano a "doppiare" gli avversari sul +14 (27-13) prima di subire il canestro di Smith sulla prima sirena del match (27-16).
La prima tripla di Smith, appena chiamato in campo al posto di un evanescente Dedovic, segna una svolta inaspettata. Sarà proprio Smith, una delle più grosse delusioni della prima parte della stagione, il vero artefice della rimonta di Roma che si concretizza in pochi minuti del secondo quarto. Ai laziali bastano 5', infatti, per far pendere la bilancia dell'incontro a loro favore. Accade che Bechi - come accaduto sette giorni prima ad Avellino - cambia buona parte del quintetto del primo periodo allo scopo di far rifiatare chi ha dato molto. Stavolta, però, le contemporanee assenze di Lang, Roberson e Dixon, si aggiungono ad una Roma in grande spolvero e ad un Charles Smith che non sbaglia assolutamente nulla, mettendo a segno 13 punti in 4'.
Bechi richiama sul parquet i suoi "veterani" e Brindisi torna a macinare gioco e canestri. A suonare la carica ci pensa Tony Roberson con cinque punti consecutivi (da 30-32 a 35-32) poi Dixon, Diawara e Lang allungano (44-38) prima che Roma reagisca e riesca ad andare al riposo lungo sul 47-47, grazie al secondo canestro dalla lunga distanza realizzato sulla sirena di fine periodo.
Al rientro in campo si assiste ad una partita vivace ed equilibrata (54-52 a 6' dal termine del terzo periodo). Poi Brindisi ha un passaggio a vuoto in attacco e Roma assesta il break che, alla fine dei conti, sarà decisivo per le sorti dell'incontro: è un 12-0 micidiale, che porta la firma di sei atleti diversi (tanto per confermare la grande varietà di soluzioni della squadra capitolina). Roma allunga fino al +11 (57-68) e soltanto due canestri finali di Dixon e Diawara danno speranza al pubblico locale (61-68).
Nell'ultimo quarto Bechi riesce a trovare in Giovacchini il perno per spezzare l'ingranaggio offensivo di Roma ma Brindisi spreca troppo in attacco. Per due volte Maresca e Dixon hanno l'opportunità di portare Brindisi a -3 a 7' dalla sirena ma il recupero non si concretizza in breve tempo e Roma può sempre rintuzzare i tentativi dei padroni di casa. Nella seconda parte del periodo, Brindisi tenta il tutto per tutto riuscendo a risalire dal -8 al -2 (74-76) a poco più di 160 secondi dal termine. Ma Gordic prende il coraggio a due mani e fa tutto da solo, realizzando, a 1'35'' dal termine, la tripla più importante della giornata (74-79). Lang e Dixon riportano Brindisi a -2 (77-79) ma è troppo tardi. Roma, nei secondi finali, riesce a mantenere la lucidità e la concentrazione necessarie per non fallire dalla lunetta e Brindisi deve rinunciare ad incamerare due punti che erano alla sua portata.
Dopo questa sconfitta, però, vogliamo guardare il bicchiero mezzo pieno. Da quando c'è Bechi in panchina, se si eccettua la gara di Treviso, Brindisi ha sempre dimostrato di potersela giocare con tutti. A volte si vince, altre si perde. Crescere vuol dire avere consapevolezza di sè stessi. Siamo Brindisi, semplicemente una squadra che dice la sua in Serie A e che ha tutte le carte in regole per giocarsi la permanenza.



IL TABELLINO

ENEL BRINDISI-LOTTOMATICA ROMA

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E. Carchia

E. Carchia

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