Walter De Raffaele: Grande unità di intenti. Squadra percepita come un bene comune
Le parole di Walter De Raffaele a Cestisticamente Parlando
Walter De Raffaele e Giacomo Baioni a “Cestisticamente Parlando” su Radio PRIMARETE Caserta ora anche in podcast.
Venticinquesimo appuntamento con “Cestisticamente Parlando”, il magazine di Radio PRIMARETE Caserta condotto da Eugenio Simioli, Francesco Gazzillo, Rosario Pascarella e Sante Roperto (con la regia di Imma Tedesco), in onda ogni martedì dalle 19.35 alle 20.55 (95.00 Mhz F.M. e in streaming su www.radioprimarete.it) ed in replica ogni giovedì alle 0.05 e in podcast sul canale Youtube “Cestisticamente Parlando” e sulla pagina FB “Cestisticamente Parlando – Radioprimarete”). Walter De Raffaele:
Com'è la situazione che hai ereditato a Venezia?
C'è stata grande unità di intenti, la squadra viene percepita come un bene comune. Ho ereditato una situazione difficile dal punto di vista degli infortuni, ho preso la squadra tre settimane fa, quando eravamo fuori dai PO.
Su quali aspetti hai lavorato dal tuo esordio sulla panchina Reyer?
Sono sempre stato con Carlo (Recalcati nds) un assistente “sui generis”, dato che mi lasciava sempre grande libertà durante le partite e gli allenamenti. Ho lavorato sulla fiducia dei giocatori, mentre dal punto di vista tecnico ho cercato di alzare il ritmo ed il numero dei possessi. Stravolgere tutto il lavoro della precedente gestione sarebbe stato da scriteriati.
Nella tua gestione, hai cambiato anche le rotazioni del roster?
Non avendo preso la squadra ad inizio anno, non posso permettermi di fare esperimenti, ma ho cercato di responsabilizzare maggiormente ogni singolo giocatore. Ho cambiato delle rotazioni in piccola parte secondo la mia filosofia di pallacanestro, ma senza fare stravolgimenti. Ad esempio, Mike Green ha un modo molto particolare di giocare e la squadra ha fatto un po' fatica all'inizio a comprendere il suo gioco. Inoltre, si è infortunato nel momento migliore della nostra stagione. Quindi è logico che il suo recupero e la sua leadership sono fondamentali per noi. Quanto sta pesando l'assenza di Peric?
Tantissimo; lui è un giocatore per certi versi insostituibile, ci dava l'equilibrio tra gioco esterno e gioco interno. Abbiamo firmato Savovic in funzione del rientro di Peric, ma in questo momento non abbiamo equilibri tra i reparti, perché giocatori come Viggiano e Bramos giocano da “4” in modo “surrogato”.
Possibile opzione Goss “da sesto uomo”?
E' partito dalla panchina domenica contro Milano perché non si è allenato per tutta la settimana, e ad un certo punto era in debito di ossigeno. Il nostro intento è quello di impiegare Goss per 24-25 minuti di media, dato che è in grado di produrre tanto in poco tempo.
La quota possibile per i PO?
Credo che arrivare a 30 punti sia il minimo per considerare gli scontri diretti, mentre la quota 32 punti è la certezza.
L'anno prossimo ti rivedi da coach della Reyer?
Cerco di dare il massimo da qui alla fine della stagione, sapendo di avere la fiducia della società. Poi si faranno i conti a campionato finito, ma in questo momento non è un obiettivo che mi sto ponendo, magari a fine stagione…