Sergey Bazarevich: A Brindisi sfida cruciale per la qualificazione ai playoff
Le parole del coach di Cantù
Il coach dell’Acqua Vitasnella, Sergey Bazarevich, ha incontrato i giornalisti alla vigilia della gara contro l’Enel Brindisi: “Ogni partita per noi è fondamentale perché, come ho già detto, è come se avessimo già iniziato i playoff da diverse giornate. E’ chiaro che quella di domenica lo è ancora di più perché l’Enel è vicina a noi in classifica”.
Sarebbe importante anche ribaltare la differenza canestri…
Onestamente prima penserei a vincere un match molto difficile.
Quali sono i punti di forza di Brindisi?
I pugliesi ci possono mettere in difficoltà con la loro fisicità e il loro atletismo nel reparto esterni. L’Enel ha un pacchetto di guardie sicuramente più profondo del nostro, con ottimi giocatori che escono dalla panchina e questo potrebbe essere un problema per noi negli accoppiamenti difensivi. Dovremo disputare una partita di grande energia, non commettendo dunque lo stesso errore di Torino, e far valere le nostre armi. In Italia il fattore campo ha una grossa incidenza e quello di Brindisi è un palazzetto particolarmente caldo. Per questo abbiamo bisogno di una prestazione di notevole concentrazione e intensità.
Che contributo potrà dare Ignerski a questa squadra?
Conosco Michal visto che ha giocato per me a Samara in un’esperienza indubbiamente molto positiva. Era una situazione simile a questa perché anche in quell’occasione è arrivato a metà stagione. Credo che possa aiutare tanto i nostri lunghi. Non dobbiamo aspettarci da lui grandi cifre, specialmente nelle prime gare, ma conosce il gioco e potrà essere di ausilio sia a Fesenko sia a JaJuan. E’ un elemento versatile che può essere pericoloso sia fronte sia spalle a canestro e questo per me rappresenta un importante valore aggiunto.
Cosa non funziona in questa squadra?
Non c’è un unico problema perché altrimenti sarebbe semplice risolverlo. Commettiamo errori in diversi aspetti e lo facciamo con giocatori differenti. Questo rende più complicato per me intervenire. Anche a Torino, al di là del pessimo inizio in cui abbiamo dimostrato di non essere assolutamente concentrati, abbiamo commesso delle scelte errate in alcuni momenti chiave. Questo potrebbe essere legato a una mancanza di esperienza come pure al fatto che i diversi cambiamenti non ci hanno ancora permesso di trovare i giusti equilibri.