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Serie A 05/02/2016, 22.04

Deron Demon: lo chiamavano "Mr Top Ten"

E' Deron Washington, una delle presenze più assidue nella rubrica di Legabasket.it

Serie A
All'esito di un'esaltante prima parte di stagione disputata da Deron Washington, Giacomo Iacomino di Studio 1 TV ne ha tratteggiato il ritratto.

"Neanche ci pensava al basket da piccolo. Football, solo football americano. Il padre giocava cornerback nella Nfl, il meglio del meglio. Per il piccolo Deron, papà Lionel era un idolo e non poteva essere altrimenti. Cardinals. Raiders. Broncos. E poi ancora Raiders. Deron Rashad Washington nasce nel 1985 a Saint Louis, Missouri, non a New Orleans in Louisiana come dice erroneamente Wikipedia. Quell'anno Lionel giocava per i St. Louis Cardinals. Ed è lì che nasce Deron, cresciuto a pane e football, dove va papà ci va anche lui. Ma sì certo e poi seguirà le sue orme. Sembrava destino. Solo che c'era un problema. "Crescevo. Crescevo troppo". Skinny. Cominciarono a chiamarlo così amici e famiglia. Secco. Smilzo. E lo è ancora oggi in realtà. Ma con una muscolatura da atleta, da adulto, da giocatore professionista. Immaginatelo invece a 14 anni. Probabilmente un appendiabiti era più robusto. E così Deron sceglie il basket, la cosa più giusta da fare. Immaginatevi un ragazzino soprannominato Skinny che subisce un placcaggio magari da un bestione di oltre cento chili.
HIGH SCHOOL - Si iscrive alla National Christian Academy, Maryland. Un piccolissimo liceo nel Nord Est degli Stati Uniti. Appena 115 studenti. Ma soprattutto lui. Trevor Brown. "Se c'è una persona a cui devo dire grazie per quello che sono diventato, a parte la mia famiglia, è Mr Brown”. Il suo primo allenatore, anzi il primo istruttore. Coach Brown è ancora lì al suo posto, insegna tuttora pallacanestro ai ragazzi della scuola. Da lui, Deron capisce che cos'è per davvero il basket e impara a interpretarlo al meglio con i suoi mezzi fisici. Che erano (e sono) pazzeschi. A 15 anni già saltava come una molla, correva come una trottola. Il tiro? Fondamentale marginale quando sei alto, magro e capace di sfidare la gravità in quel modo. Trevor Brown trasmette a Washington la cultura per controllare, arricchire e migliorare il suo talento. Come trasformarsi da diamante allo stato grezzo in diamante vero e proprio. Non ci sono particolari aneddoti su quest'uomo un po' sovrappeso e dal sorriso difficile, almeno davanti alle telecamere. Difesa. Disciplina. Duttilità. Deron. Eccolo qui, il Washington che conosciamo e che da 18 giornate occupa fisso un posto nella top ten della nostra serie A dominante in difesa e pericoloso in attacco.
IL COLLEGE - Virginia Tech diventa la sua università, e lui ne diventa il simbolo. Provate a digitare il suo nome nei motori di ricerca. Tra le tante fotografie ne troneggia una. C'è Deron. Galleggia in aria ma che ve lo diciamo a fare. Più che in aria è in volo. Un volo sopra l'avversario verso il canestro. Ma non cosi' tanto per dire. Salta letteralmente sopra l'avversario in verticale. La testa del malcapitato è all'altezza del ginocchio di Deron. Gambe aperte, per evitare lo sfondamento. Nella foto, il povero Greg Paulus, Duke University, è fermo, immobile. Testa bassa. L'azione si concluderà con due punti in layup ed è forse il più incredibile canestro nella storia degli Hokies. La sera, dopo la partita, Paulus avrà fatto fuori almeno 9 budweiser da 66. Forse è un caso, ma in seguito lascerà il basket collegiale per diventare quarterback. Quella notte Deron e i suoi compagni sconfiggono la prestigiosissima Duke nella tana del leone, proprio nel tempio di uno dei piu' grandi e famosi college Usa, il Cameron Indoor Stadium, davanti a quasi diecimila persone. E' una stagione memorabile quella di Virginia Tech nel 2007. Washington chiuderà la sua carriera universitaria nel 2008 a 13 punti e 7 rimbalzi di media. Con un nuovo soprannome: Smash. "Perché mi tuffavo ovunque finisse la palla. Che ci fosse il pubblico, la panchina, il sostegno del canestro. Mai avuto paura". Jeff White, media director dei cugini rivali di Virginia State, se lo ricorda ancora. "Washington? He could Jump out of the gym". Tradotto, poteva saltare fuori dalla palestra. Negli States le metafore a volte non sono come le nostre. Sempre che Jeff non parlasse sul serio, e conoscendo Deron...
LA NBA - Danilo Gallinari. Kevin Love. Russell Westbrook. Derrick Rose. Il draft del 2008 è una fucina di talenti destinati a dominare le scene della NBA a lungo. Dopo questi mostri sacri, alla numero 53, penultima scelta in assoluto, viene chiamato dai Detroit Pistons un certo Deron Rashad Washington. "Non importava la posizione, e neanche la squadra. Era importante essere scelti, questo si'. Perché da qualche parte bisognava iniziare e questo poteva essere un inizio". Da quel draft arrivano anche Maarty Leunen, Dj White e Joe Alexander. Con Deron tutti e quattro oggi giocano in Italia. Per Washington La Lega dei giganti dura 77 giorni. Dei Pistons vincitori del titolo nel 2004 contro i Lakers sono rimasti Ben Wallace e Tayshaun Prince. Con loro c'è Austin Daye, il figlio d'arte che ora gioca a Pesaro. "Ci dispiace Deron, ma teniamo in squadra Chucky Atkins. Dobbiamo tagliarti".
L'EUROPA - Finisce in Israele, Skinny. Casca in piedi però. E come potrebbe essere altrimenti. Vince la coppa nazionale con l' Hapoel Holon. Ci riprova con i Pistons in Summer League l'estate successiva. Niente da fare, per lui Lega di sviluppo. E quindi viaggi in pullman, un panino che ti prepari da casa per pranzo e compagni e avversari pronti ad accoltellarti pur di emergere, perchè se emergi la Nba ti può richiamare, e la Nba è tutto. Deron comincia con i D-Fenders a Los Angeles, per lui è un ritorno dopo i trascorsi del padre ai Raiders, poi a Tulsa. C'è un motivo per cui Louis Gossett jr in "Ufficiale e Gentiluomo" grida a Richard Gere: "in Oklahoma ci sono solo tori e checche" citazione che verrà ripresa da Full Metal Jacket cinque anni dopo applicandola però al Texas. E' la verità. Perché in Oklahoma c'è ben poco da vedere. Non benissimo insomma, ma Deron non molla un centimetro. Gioca in Spagna, due anni. Ancora Israele. Finalmente l'Italia: Pistoia.
PISTOIA - Cresta rossa e la solita dinamite nelle gambe. La squadra è composta da 5 americani, due veterani (Galanda e Meini) e un giovane, Cortese, al servizio di un coach altrettanto giovane, Paolo Moretti, che ha vinto tutte le sfide sportive e non che la vita può mettere davanti a un giocatore. Obiettivo salvezza. Macché. Da neopromossa raggiunge i playoff e e trasforma i quarti di finale contro Milano in una sfida di Eurolega. L'EA7 Olimpia Milano diventerà campione d'Italia ma l'impressione è che Melli soffra ancora un po di mal la testa dopo essere finito sul poster di Deron in gara 3: una schiacciata pazzesca. E anche a Gentile probabilmente girano ancora le balle se ripensa alla doppia espulsione sua e di Washington in gara 4, dopo essersele date di santa ragione per tutta la partita.
VANOLI - Deron tornerà in Italia due anni dopo, a Cremona. Andrea Conti e Paolo Lepore non hanno dubbi: è lui l'uomo ideale per lo spot di ala piccola. Coach Cesare Pancotto dà la benedizione all'operazione. Washington riprende da dove aveva finito con Pistoia. Torna a volare. Forse anche piu' di prima. Segna di piu', prende piu' rimbalzi, è piu' decisivo. E' cresciuto anche mentalmente. Stoppa (chiedete a Buva e Sutton, giusto per dirne due, annientati da Deron al Palaradi e al Palatrento) schiaccia e garantito che lo trovi nelle Top Ten Legabasket Serie Adi ogni giornata di campionato. Cresta blu dopo quella rossa di Pistoia e arancio in Israele? “Vediamo, di sicuro mi piace sperimentare”. Questa è la miglior stagione della tua carriera? “Decisamente sì”. Cosa è successo contro la JuveCaserta Basket Official? “Troppo molli, e quando ci siamo ripresi era troppo tardi”. Luca Vitali e Marco Cusin sono in calo?. "No, hanno sbagliato tiri che solitamente prendono e segnano. Giornata storta”. Futuro? Eurolega, Cina, un altro anno qui? “In Cina se fanno come hanno fatto al mio amico Maxiell (anche lui a Detroit nel 2008 ndr) preferisco di no. Ma sono troppo concentrato a fare bene quest'anno per pensarci”. Gli crediamo.
LA FAMIGLIA - E' arrivato a Cremona con famiglia dietro. Moglie, i suoceri e i due figli. Uno ha cinque anni, si chiama Josiah. Se lo vedi pensi che abbia il doppio dell'età, tanto è alto. È questo ci ricorda una vecchia storia. “Si trova bene qui, ma fondamentalmente dove gioca a basket sta bene. Gli piace tanto.. Mica come me alla sua età”. Eh già, Josiah potrebbe seguire le orme di Deron. Che per anni ha seguito lo sport del papà per poi all'improvviso scoprire di essere nato per praticarne un altro. Però attenzione. Abbiamo omesso un'informazione. Papà Lionel giocava a football. Ma la mamma giocava a basket. Xavier University of Louisiana. Giocava anche bene. Proprio vero che in famiglia, chi comanda, non sono mai gli uomini".
© Riproduzione riservata
A. Ferrari

A. Ferrari

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 10 Commenti
  • andrebott 06/02/2016, 22.18
    Citazione ( ganciocielo 06/02/2016 @ 21:22 )

    Appunto che correggiamo. A quanto ci risulta i Cardinals negli anni 80 erano a Saint Louis. Poi si sono spostati in Arisona

    Non lo sapevo, grazie per avermi fatto controllare e aver fatto scoprire questa cosa :)

  • ganciocielo 06/02/2016, 21.22 Mobile
    Citazione ( andrebott 06/02/2016 @ 20:50 )

    Un unico appunto: i St. Louis Cardinals sono una squadra di baseball della MLB

    Appunto che correggiamo. A quanto ci risulta i Cardinals negli anni 80 erano a Saint Louis. Poi si sono spostati in Arisona

  • andrebott 06/02/2016, 20.50

    Un unico appunto: i St. Louis Cardinals sono una squadra di baseball della MLB

  • bearpaw 06/02/2016, 10.13

    la prima volta che lo vidi a Pistoia fece due perse consecutive....una palleggiandosi clamorosamente sui piedi....poi, nel corso della partita, iniziò a difendere e cominciai ad apprezzarlo...avrà subito 80 sfondamenti in quella stagione..una velocità impressionante negli spostamenti difensivi..cose che non vanno in top ten..... ma ti fanno vincere le partite

  • graziealdo 06/02/2016, 09.17

    Biografia interessante e bravo Giacomo. Quest'anno Deron avrà sbagliato un paio di partite forse ma il tifoso sa che ha dato il massimo a prescindere, tante cose sempre al servizio della squadra, la migliore ala piccola vista a Cremona, dopo di lui Drozdov e Lighty.

  • pistoia1974 06/02/2016, 07.26 Mobile

    Grandissimo Deron!!! Che ricordi a Pistoia!!!

  • CP3MVP 06/02/2016, 00.35 Mobile
    Citazione ( fefepoker 06/02/2016 @ 00:04 )

    deron numero 1. giocatore con un'energia pazzesca. ce ne vorrebbero almeno 3 in quintetto :-)

    Con 3 Deron in quintetto faremmo il c*lo a strisce pure a Milano ;)

  • CP3MVP 06/02/2016, 00.34 Mobile

    È sotto contratto fino al 2020 vero? E, nel caso, pure il figlio vero?

  • fefepoker 06/02/2016, 00.04 Mobile

    deron numero 1. giocatore con un'energia pazzesca. ce ne vorrebbero almeno 3 in quintetto :-)

  • duledule 05/02/2016, 23.07 Mobile

    Gran bell'articolo e gran bel personaggio. Bravi tutti.