Ukic: Scelta Cantù perché squadra competitiva e di talento. Varese? Bellissima esperienza
Le parole di Ukic, neo arrivo in casa Cantù dopo aver iniziato la stagione a Varese
E’ stato presentato ufficialmente questo pomeriggio il nuovo playmaker dell’Acqua Vitasnella, Roko Ukic. A fare gli onori di casa il General Manager della Pallacanestro Cantù, Daniele Della Fiori: “ Roko è un giocatore che non ha bisogno di presentazioni perché la sua carriera parla per lui. Siamo ovviamente felici di aver ingaggiato un elemento della sua storia, del suo spessore tecnico e con la sua mentalità vincente. Un playmaker che ha militato in formazioni di altissimo livello. A lui va il mio benvenuto e non vediamo ovviamente l’ora di vederlo in campo con la nostra maglia”.
“Fin dall’inizio della trattativa – aggiunge Daniele Della Fiori –, che non è stata breve, abbiamo avuto la sensazione che la priorità di Roko fosse quella di trovare una squadra con potenzialità, che potesse crescere ed essere competitiva. Il fatto che abbia visto questo in Cantù, oltre a farci piacere, è sicuramente un fatto positivo sia per la società, sia per tutta la città”.
La parola è quindi toccata al nuovo acquisto dell’Acqua Vitasnella, Roko Ukic: “Sono qui perché credo che l’Acqua Vitasnella sia una formazione competitiva e di talento. Ovviamente avremo bisogno di tempo perché il gruppo è molto rinnovato, ma sono convinto che potremo fare bene in questo campionato. Sono pronto per scendere in campo e giocare, questa è la cosa più importante, e voglio fare il massimo per aiutare questa squadra”.
Cosa puoi dare tecnicamente a questa formazione?
Sono un giocatore di basket e cerco di fare tutto ciò che l’allenatore mi chiede. Onestamente ho sostenuto solamente un allenamento individuale e necessito di un po’ di tempo per capire di cosa ha bisogno la squadra e in che modo posso darle il contributo maggiore.
Fisicamente come stai? A Varese hai avuto qualche piccolo infortunio.
Ho avuto piccoli infortuni nel corso di tutta la mia carriera. E’ ovvio che sono un giocatore di 31 anni, non posso essere sano come quando ne avevo 18. Però sono in buone condizioni di forma. Non ho giocato per un mese, ma in questo periodo ho mantenuto la condizione. Probabilmente ho bisogno di 5- 7 giorni per essere al meglio, spero di essere al 100% dopo la gara contro Capo d’Orlando.
Sei sorpreso che nessuna squadra di Eurolega ti abbia chiamato dopo l’esperienza a Varese?
Onestamente se avessi avuto delle possibilità reali di firmare per una formazione che disputava le Top 16 avrei accettato. Non è facile però trovare offerte di questo tipo a dicembre perché molte squadre ti apprezzano, ma hanno il roster al completo o non hanno il budget per ingaggiarti. Non dipende dalle tue qualità quanto dagli infortuni che possono capitare ad altri giocatori o dallo scarso rendimento di altri. Non sono sorpreso. Cercavo una formazione che potesse essere veramente competitiva e credo che Cantù lo sia e questa è la ragione per cui sono qui. Se avessi voluto solamente un ingaggio non sarei stato fermo un mese o avrei compiuto scelte differenti a settembre.
Quale è la tua idea di pallacanestro?
Non c’è una situazione ideale, si può sempre fare meglio come giocatore e come squadra. Negli ultimi 9 anni però ho disputato 8 finali e vinto cinque titoli. Ogni volta che ho fatto il bilancio finale della stagione ho pensato di potermi dunque ritenere soddisfatto. Avrei potuto ottenere cifre migliori, ma sono i risultati di squadra il miglior criterio di valutazione di un playmaker. Il mio obiettivo non sono le statistiche individuali, si può segnare di meno, ma giocare meglio. L’unica cosa che mi piace guardare nei dati statistici è il plus/ minus.
Hai scelto Cantù dopo Varese. Che reazioni ti attendi dal tuo ex pubblico?
Sono grato a Varese e ai suoi tifosi perché sono stati splendidi. Però avevo un contratto di due mesi, non sono uscito da un accordo. Terminato questo periodo ho scelto per motivi personali e professionali di tornare a casa, così come, per ragioni personali e professionali, ho deciso di firmare per Cantù. Non mi attendo che i tifosi di Varese mi apprezzino come quando giocavo per loro, visto che mi sono accordato con una squadra rivale, ma i miei sentimenti nei confronti della Pallacanestro Varese rimangono immutati perché ho vissuto una bellissima esperienza.
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