Brindisi di fine anno, Caserta si impone sull'Enel 80-75 con un monumentale Micah Downs
Non bastano a Brindisi i quattro uomini in doppia cifra ed il dominio a rimbalzo per uscire vittoriosa dal PalaMaggiò
(Ciamillo & Castoria)
Dopo l’esaltante vittoria nel derby con Avellino, in cui la Pasta Reggia ha recuperato un passivo di 24 lunghezze prima di imporsi per 70-62, la Juvecaserta si ripresenta al cospetto del pubblico del PalaMaggiò con un’incredibile iniezione di fiducia. Dall’altro lato Brindisi, che domenica scorsa ha battuto Torino in un match punto a punto, arriva in terra campana per cercare di proseguire il suo cammino verso playoff e final eight.
Entrambe le formazioni iniziano il match con il quintetto tipo: Siva, Cinciarini, Downs, Jones ed Hunt per Caserta e Reynolds, Banks, Scott, Kadji e Gagic per la formazione allenata da Piero Bucchi.
Il palazzo dello sport di Castel Morrone si presenta caldo e carico, anche perché i tifosi brindisini accorsi fino a Caserta (circa un centinaio) si fanno sentire.
È Gagic ad aprire il match con un canestro da sotto, cui risponde Hunt nell’azione successiva. Partita gradevole e spettacolare sin dai primi minuti, in cui si corre e ci si affronta a viso aperto. Caserta cerca di partire dalla propria difesa per volare in contropiede e, quando le riesce, è irresistibile. Brindisi cavalca un Kadji particolarmente in palla nei primi minuti, ed accumula un minimo vantaggio sul 14-8, con Dell’Agnello che chiama timeout.
Reynolds con le sue taglienti penetrazioni dà problemi alla difesa casertana, incapace di contenere il suo rapidissimo primo passo. Con la Pasta Reggia in difficoltà, è Downs a caricarsi di responsabilità, mettendo sei punti che tengono i bianconeri in linea di galleggiamento. Il primo periodo si chiude con Brindisi in avanti di due sole lunghezze sul 20-18.
La seconda frazione non si apre al meglio per i padroni di casa, che sono costretti a sostituire Jones per il secondo fallo e non trovano particolare fluidità in attacco, grazie anche alla buona difesa dei pugliesi sotto le plance. Come una formichina l’Enel inizia a raggranellare un buon vantaggio, fino al 28-19 del 15’, che costringe la panchina casertana ad una nuova sospensione. Una sospensione che fa bene alla formazione del patron Iavazzi, visto che riesce ad infilare un parziale di 5-0 che invita stavolta Bucchi al minuto di fermo. La zona match-up di Caserta crea problemi all’Enel, che si affida solo alle iniziative personali dei singoli, senza mai trovare il bandolo della matassa. Cinciarini ruba palla e piazza una tripla, riportando il match quasi in parità e Bucchi chiama il secondo timeout nell’arco di 60 secondi.
Dell’Agnello si fa sanzionare un tecnico per proteste che costa alla sua formazione un solo punto, ma ha il merito di infiammare ancora di più un PalaMaggiò già di per sé in partita. Termina così sul 33-31 per gli ospiti il primo tempo di una gara particolarmente combattuta.
Cinciarini in avvio di terzo periodo regala ai padroni di casa il primo vero vantaggio con 5 punti filati, riprendendo il discorso interrotto qualche giorno fa ad Avellino. Non è però fortunata Caserta, costretta a richiamarlo in panca sul più bello per il terzo fallo commesso dal marchigiano. Dell’Agnello prova a mischiare le carte, alternando difesa a zona e tutto campo, e la Juve trova nuove energie, arrivando al massimo vantaggio sul 47-43. Bucchi, particolarmente arrabbiato con i suoi, mette in scena un timeout in cui palesemente non le manda a dire, sperando di riuscire a dare una scossa ad un Enel che nel secondo tempo appare molto appannata e senza idee. Downs è visibilmente ‘on fire’, ed inizia a non sbagliare un colpo, anche se Banks rende pan per focaccia con le sue accelerazioni dal palleggio.
Brindisi cerca un antidoto schierando anch’essa una difesa a zona fronte pari, ed i risultati sono immediati: la Pasta Reggia resta a bocca asciutta per sei azioni consecutive e l’Enel con Zerini impatta dalla lunetta (49-49 al 29’). Ci si avvia così all’ultimo periodo di gioco sul 52 pari.
La Pasta Reggia paga immensamente la differenza di tonnellaggio, entrando nell’ultimo quarto con un imbarazzante dato a rimbalzo di 17-31. Le due formazioni rispondono punto su punto, ed Adrian Banks, fin lì abbastanza sonnecchiante, inizia a creare problemi con le sue proverbiali penetrazioni, eludendo la difesa casertana. La gara diventa azione dopo azione sempre più tesa, e le mani degli interpreti in campo iniziano a tremare, con le percentuali da tre punti che si abbassano notevolmente.
Quando Downs mette a referto il punto numero 24, che vuol dire 66-63 per i padroni di casa, Bucchi vede qualcosa che non va ed interrompe un’inerzia che sembra girare in favore dei casertani. In due azioni Brindisi sbaglia ben quattro conclusioni da sotto e Siva, che fino a quel momento aveva sbagliato 5 conclusioni da oltre l’arco, mette la bomba del +6 a 2’ dal termine. Scott prontamente replica, riportando Brindisi ad un solo canestro di distanza, ma Cinciarini infila un’altra tripla. Reynolds con canestro e fallo fissa il punteggio sul 74-71 con 1’16” da giocare, ma Cinciarini da un lato e Banks dall’altro sbagliano le conclusioni. Con Brindisi in bonus Downs fa 2/2 dalla lunetta e Brindisi è -5 (76-71) con ancora 44” sul cronometro. Scott riduce lo svantaggio dalla lunetta (76-73) e Siva sbaglia un arresto e tiro dalla lunetta. Giuri commette fallo, e Scott va nuovamente in lunetta con 10” da giocare. Lo 0/2 dell’esterno americano condanna Brindisi, anche perché Siva recupera il rimbalzo e fa 2/2 dalla lunetta. Reynolds va a canestro con un coast to coast e Jones sigilla il match con un 2/2 dalla linea della carità. Finisce 80-75 in un PalaMaggiò festante.
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