Fabio Corbani: Affrontiamo una squadra ben costruita ed allenata
Le parole del coach di Cantù sulla sfida con Venezia
Il coach dell’Acqua Vitasnella, Fabio Corbani, ha incontrato i giornalisti alla vigilia della difficile trasferta sul campo dell’Umana Reyer Venezia: “Affrontiamo una squadra costruita con criterio e molto ben allenata, come voi sapete meglio di me essendo Recalcati un giocatore che ha fatto la storia di questo club. Disputiamo questa partita consapevoli di quelli che sono i nostri obiettivi in questo momento. Lo dico con fermezza e senza voler nessun alibi: siamo concentrati su di noi perché siamo una formazione decisamente differente rispetto a quella che ha iniziato la stagione, che ha giocato la preseason e che settimana dopo settimana è cresciuta in rapporto alle proprie capacità e qualità. Vogliamo diventare una squadra più forte di quella che eravamo fino a 10 giorni fa e per farlo abbiamo bisogno di capire che direzione dobbiamo prendere. Questo lo possiamo comprendere solo allenandoci e giocando, facendo delle scelte giuste e degli errori, come è normale che sia per ogni gruppo in costruzione. Abbiamo un playmaker completamente diverso da quello che lo ha preceduto così come Johnson ha caratteristiche differenti da Ross. Vogliamo nel minor tempo possibile essere più competitivi e forti rispetto al passato. Per questo siamo concentrati non sugli avversari, ma su quello che vogliamo e possiamo diventare”.
“La collaborazione di questa squadra – ha aggiunto l’allenatore della Pallacanestro Cantù - è eccellente come lo è stata quella del gruppo precedente. Quando si inseriscono due elementi di questo valore con un impatto nella gara così alto è chiaro che la chimica si modifica, perché cambiano i rapporti interpersonali tra i giocatori, ma anche quelli tecnici. Ragazzi che prima erano abituati a eseguire determinate letture adesso ne dovranno compiere delle altre o imparare a farlo. Siamo contenti ovviamente di allenare due giocatori di eccellente qualità. Johnson è un atleta pazzesco, con capacità davvero interessanti. Hodge è un play di altissimo livello e tutti noi vorremmo avere due talenti così nelle nostre formazioni. Inserirli in una squadra già avviata è un lavoro da affrontare con grande energia e velocità perché tutto avviene nel bel mezzo del campionato e della Coppa. Settimana prossima fortunatamente avremo tempo per analizzare tutto questo. Senza nessun tipo di alibi perché noi vogliamo vincere.
La squadra ti ha dato due risposte diverse nel derby con Milano e a Kapfenburg. Come mai secondo te?
Il nostro è un gruppo a livello della preseason come conoscenza delle cose da fare in campo in attacco e in difesa. La gara con Milano era più semplice per almeno due aspetti. In primo luogo potevamo contare su un contorno di pubblico che ha aiutato la nostra formazione in maniera importante. Inoltre l’Olimpia è una squadra molto grande e pesante, ma con poca rapidità. L’idea che abbiamo avuto è stata quella di opporre dei corpi e questo ci ha permesso di stare in partita. Da un punto di vista tattico non è stato un match complicato, perche potevamo cambiare senza avere grosse difficoltà difensive. Quando abbiamo affrontato la compagine austriaca con americani rapidi, bravi nell’ 1c1 e con la capacità di correre il campo è chiaro che tutto è diventato più complicato perché in questo momento non abbiamo alcun tipo di automatismo. Nel primo periodo siamo decollati e siamo scappati via. Il problema è che il nostro playmaker viene da tre mesi di attività e quindi ha una tenuta relativa. Se vogliamo giocare una pallacanestro offensiva come mi sembra si stia delineando dobbiamo avere una condizione fisica perfetta. Obiettivamente vorremmo correre e tenere alti i ritmi e non possiamo, se abbassiamo i ritmi non siamo tatticamente pronti. Siamo un cantiere in costruzione con delle difficoltà che vogliamo sistemare e prevediamo di risolvere.
Quali sono i punti di forza di Venezia?
La Reyer è un’ottima squadra completa in tutti i ruoli con due giovani molto interessanti come Ruzzier e Tonut, che ho avuto il piacere di allenare in nazionale Under 20 e di affrontare in Legadue. Sono felice che stiano giocando bene perché le loro prestazioni sono importanti per il movimento. Come è fondamentale per noi la crescita di Abass. Il capitano è in un momento di flessione perché è quello che sta subendo di più l’innesto dei nuovi giocatori. Credo però che quando ritroveremo il nostro equilibrio, Abass ricomincerà a fare quello che ci ha mostrato nelle prime giornate di campionato.
Quanto è importante Recalcati per il basket italiano?
Ho enorme rispetto per Charlie perché ha sempre allenato trasmettendo ai suoi giocatori e alle sue squadre un grande senso di serenità. Le sue formazioni inoltre hanno sempre mostrato un basket di qualità davvero notevole. Sono un’amante della pallacanestro nella quale i coach riescono a mettere a proprio agio e a migliorare i giocatori. Basta vedere il rendimento in queste stagioni di Peric.