Georgi Sirakov si prepara a Torino per una nuova esperienza
Il basket nel destino e nel cuore. Non poteva essere diversamente per un figlio d’arte nato in Bulgaria 23 anni fa, da padre play ed ottimo giocatore
Il basket nel destino e nel cuore. Non poteva essere diversamente per un figlio d’arte nato in Bulgaria 23 anni fa, da padre play ed ottimo giocatore: “Ho sempre voluto fare il giocatore professionista – afferma con candore e decisione il play-guardia Georgi Sirakov– e metto tutto me stesso in ciò che faccio. Non ho altre passioni sportive, solo il basket in primo piano”.
Per coltivare il sogno Georgi ha lasciato casa ed affetti all’età di 13 anni, facendo la prima esperienza giovanile a Lubjana, in terra slovena: “Una scelta difficile – ricorda oggi – ma nella quale credevo fermamente”. La conoscenza con un procuratore italiano gli ha poi aperto le porte del nostro Paese, nel quale, a fasi alterne, si cimenta da ormai otto stagioni, tornando in estate in Bulgaria per la preparazione personalizzata con tanto di coach dedicato: “Tutte esperienze importanti e formative – spiega – quelle fatte in Italia. Nella scorsa estate – prosegue – sembrava concluso l’accordo con una squadra di buon livello in serie A2. Così ho rifiutato diverse proposte alternative. L’accordo è purtroppo saltato all’ultimo momento e mi sono trovato un po’ in difficoltà. Ho ricevuto in quel frangente la telefonata dell’attuale DS dell’Auxilium Cus Torino, Renato Nicolai, che avevo conosciuto e apprezzato a Brindisi, da aggregato, e mi ha proposto di fare la stessa cosa a Torino. Ero in Bulgaria, ho fatto le valigie, e in 48 ore sono arrivato a destinazione capendo l’enorme opportunità che mi era stata offerta”.
Georgi si è subito calato nella parte: “Ringrazio la società, il coach, tutti i ragazzi della squadra che mi hanno accolto con grande trasporto. Lavorare con loro e a fianco di un coach che ha saputo riportare Torino nella massima serie dopo tanti anni, è un piacere quotidiano. Ho trovato subito un bel clima. C’è feeling tra i giocatori e molti di loro sono diventati per me dei fratelli maggiori. Sto dando il mio contributo e soprattutto sto imparando molto, cercando ogni giorno di carpire qualche segreto dai grandi con i quali vivo fianco a fianco. Posso dire di sentirmi pronto, fisicamente e mentalmente, per disputare un campionato di A2 o in serie B con una formazione che ambisce a salire di categoria. Ho già fatto l’A2 quattro anni fa e non certo con l’attuale bagaglio di esperienza. Sto ricevendo proposte ma sto aspettando quella giusta. Fino a quando non arriverà rimarrò a disposizione dell’Auxilium Cus Torino cercando sempre di dare il massimo”.
Quale il sogno attuale e quello a più lunga scadenza di Georgi Sirakov?: “Misurarmi nella seconda lega italiana e tornare un giorno a Torino, per disputare la serie A. Mi sento legato a questi colori che in soli due mesi ho imparato ad amare. Lo sport per me è competizione e rispetto. Due realtà che da queste parti sono ben evidenti, grazie alle direttive del coach che in allenamento ci sprona a dare il massimo, così come mettere sempre in primo piano il rispetto reciproco. Nonostante la mia giovane età ho già frequentato molti club e non sempre ho constatato questo feeling generale. Torino poi è una città molto bella, ricca di storia e fascino”.
Quattro volte schierato nei Campionati Europei giovanili con la nazionale bulgara, Sirakov ha centrato anche un terzo posto, cedendo con i compagni solo in semifinale contro la Germania, poi vincitrice del titolo: “E’ stato il momento più bello della mia carriera, condito dal fatto di essere stato il miglior realizzatore del torneo”. E la sua si prospetta ancora lunga e radiosa, forte del sacro fuoco per il parquet e tutto quanto lo circonda regalatogli dal padre Nicolai: “Come persona è il mio modello di riferimento – chiude Georgi – mentre come giocatori non è ho di assoluti. Cerco di carpire dai migliori i rispettivi plus”. Da Veliko Tarnovo, città natia, Sirakov di passi ne ha fatti molti, ora condivisi con la fidanzata Alessandra, e altrettanti vuole ancora farne, sempre con il garbo abbinato alla convinzione, note che gli sono proprie.
Per coltivare il sogno Georgi ha lasciato casa ed affetti all’età di 13 anni, facendo la prima esperienza giovanile a Lubjana, in terra slovena: “Una scelta difficile – ricorda oggi – ma nella quale credevo fermamente”. La conoscenza con un procuratore italiano gli ha poi aperto le porte del nostro Paese, nel quale, a fasi alterne, si cimenta da ormai otto stagioni, tornando in estate in Bulgaria per la preparazione personalizzata con tanto di coach dedicato: “Tutte esperienze importanti e formative – spiega – quelle fatte in Italia. Nella scorsa estate – prosegue – sembrava concluso l’accordo con una squadra di buon livello in serie A2. Così ho rifiutato diverse proposte alternative. L’accordo è purtroppo saltato all’ultimo momento e mi sono trovato un po’ in difficoltà. Ho ricevuto in quel frangente la telefonata dell’attuale DS dell’Auxilium Cus Torino, Renato Nicolai, che avevo conosciuto e apprezzato a Brindisi, da aggregato, e mi ha proposto di fare la stessa cosa a Torino. Ero in Bulgaria, ho fatto le valigie, e in 48 ore sono arrivato a destinazione capendo l’enorme opportunità che mi era stata offerta”.
Georgi si è subito calato nella parte: “Ringrazio la società, il coach, tutti i ragazzi della squadra che mi hanno accolto con grande trasporto. Lavorare con loro e a fianco di un coach che ha saputo riportare Torino nella massima serie dopo tanti anni, è un piacere quotidiano. Ho trovato subito un bel clima. C’è feeling tra i giocatori e molti di loro sono diventati per me dei fratelli maggiori. Sto dando il mio contributo e soprattutto sto imparando molto, cercando ogni giorno di carpire qualche segreto dai grandi con i quali vivo fianco a fianco. Posso dire di sentirmi pronto, fisicamente e mentalmente, per disputare un campionato di A2 o in serie B con una formazione che ambisce a salire di categoria. Ho già fatto l’A2 quattro anni fa e non certo con l’attuale bagaglio di esperienza. Sto ricevendo proposte ma sto aspettando quella giusta. Fino a quando non arriverà rimarrò a disposizione dell’Auxilium Cus Torino cercando sempre di dare il massimo”.
Quale il sogno attuale e quello a più lunga scadenza di Georgi Sirakov?: “Misurarmi nella seconda lega italiana e tornare un giorno a Torino, per disputare la serie A. Mi sento legato a questi colori che in soli due mesi ho imparato ad amare. Lo sport per me è competizione e rispetto. Due realtà che da queste parti sono ben evidenti, grazie alle direttive del coach che in allenamento ci sprona a dare il massimo, così come mettere sempre in primo piano il rispetto reciproco. Nonostante la mia giovane età ho già frequentato molti club e non sempre ho constatato questo feeling generale. Torino poi è una città molto bella, ricca di storia e fascino”.
Quattro volte schierato nei Campionati Europei giovanili con la nazionale bulgara, Sirakov ha centrato anche un terzo posto, cedendo con i compagni solo in semifinale contro la Germania, poi vincitrice del titolo: “E’ stato il momento più bello della mia carriera, condito dal fatto di essere stato il miglior realizzatore del torneo”. E la sua si prospetta ancora lunga e radiosa, forte del sacro fuoco per il parquet e tutto quanto lo circonda regalatogli dal padre Nicolai: “Come persona è il mio modello di riferimento – chiude Georgi – mentre come giocatori non è ho di assoluti. Cerco di carpire dai migliori i rispettivi plus”. Da Veliko Tarnovo, città natia, Sirakov di passi ne ha fatti molti, ora condivisi con la fidanzata Alessandra, e altrettanti vuole ancora farne, sempre con il garbo abbinato alla convinzione, note che gli sono proprie.
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