Stefano Sardara: Oggi si chiude un ciclo. È stata una decisione difficile
Le parole di Stefano Sardara in conferenza stampa dove ha annunciato l'esonero di Sacchetti
(Ciamillo & Castoria)
Queste le parole di Stefano Sardara, presidente della Dinamo Sassari che ha comunicato l'esonero di coach Meo Sacchetti.
Ci sono dei momenti che non vorremmo che arrivassero mai ma in cui occorre necessariamente intervenire. Oggi abbiamo concluso il ciclo della Dinamo con la guida tecnica di Meo Sacchetti. In questo contesto la società ha deciso che fosse giunto il momento di cambiare direzione. Dal punto di vista umano ci dispiace molto perché Meo ci ha dato tanto, non solo lo scudetto ma un percorso lungo e ricco di tanti risultati.
Oggi si chiude un ciclo, se ne aprirà un altro la settimana prossima.
La società ora cerca di recuperare l’entusiasmo e la serenità necessari per andare avanti. Sotto l’aspetto tecnico l’allenatore non si discute.
In realtà i cicli iniziano e finiscono, non è una questione di durata, ma tutto l’insieme con risultati raggiunti compresi ha portato alla chiusura del ciclo.
E’ solo la chiusura di un ciclo.
Nel frattempo la squadra sarà affidata a Citrini e Maffezzoli contiamo di chiudere entro prossima settimana con nuovo allenatore.
E’ stata una sorpresa per Meo?
Non so se lo aspettasse. E’ stata una decisione difficile anche per noi ma con la consapevolezza che il percorso si è chiuso.
Separarsi da un allenatore è una scelta forte…
Per noi era palpabile che fosse così, ne avevo accennato anche a giugno prima delle finali. Siamo stati forse un po’ romantici a pensare che si potesse ripartire e che il ciclo si potesse rianimare, riallungare. E’ un ragionamento su cui riflettiamo da tempo e razionalmente bisogna prendere atto che il cambiamento è necessario.
Quanto ha influito l’allenatore nella costruzione della squadra?
Questa scelta non è frutto di un errore nella formazione della squadra, il problema è che l’equipaggio non è più in sintonia. C’è bisogno di un nuovo ciclo tecnico, di aria nuova e nuovo entusiasmo. C’è bisogno di una sterzata, e questa non può essere fatta cambiando uno-due giocatori. Poi vedremo cosa succederà, il problema è trovare la giusta chiave che possa dare la consapevolezza dei mezzi che abbiamo e di come lo possiamo fare al meglio.
Qual è il primo cambiamento che si aspetta dal nuovo allenatore?
Spero che riesca a riportare all’interno del nostro mondo quell’entusiasmo e della positività di cui abbiamo bisogno. In questo momento siamo incartati e nel momento in cui con dolore diciamo che è il momento di cambiare sappiamo che con questo allenatore abbiamo fatto tanto e un ciclo lungo sette anni.
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