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Serie A 13/10/2015, 12.11

Reggio Emilia: torna il progetto 'Mascotte per un giorno'

La Pallacanestro Reggiana ha deciso di riproporre il progetto “Mascotte per un giorno” nel quale due bambini accompagnano i capitani delle squadre durante l’ingresso in campo in un clima di festoso fair play

Serie A

Dopo il successo dell’iniziativa riscontrato nelle ultime tre stagioni sportive,la Pallacanestro Reggiana ha deciso di riproporre il progetto “Mascotte per un giorno” nel quale due bambini accompagnano i capitani delle squadre durante l’ingresso in campo in un clima di festoso fair play.

Ieri sera,in occasione della prima gara casalinga del Campionato di serie A 2015/2016 Grissin Bon – Sidigas Avellino, i capitani Rimantas Kaukenas e Janis Blums sono stati accompagnati durante la presentazione delle squadre da due giovani tifosi, vestiti con le divise ufficiali di Reggio ed Avellino: Edoardo con la divisa della Sidigas e Riccardo con quella della Grissin Bon.

L’iniziativa è un’occasione per ricordare quelli che sono i veri valori dello sport e per dare la possibilità ai tanti bambini, presenti alle gare casalinghe con la propria famiglia, di vivere una giornata da protagonisti sul parquet, al fianco dei propri beniamini, indossando le divise ufficiali delle squadre in campo.

 

Come diventare “Mascotte per un giorno”:

Possono partecipare al progetto tutti i bambini dai 5 ai 10 anni. Per prenotarsi basta inviare una mail a reggiana@pallacanestroreggiana.it  indicando come oggetto “Mascotte per un giorno” ed inserire i seguenti dati:

 

Nome e cognome del bimbo/a

Data di nascita

Comune di residenza

 

Nome e cognome del genitore accompagnatore

Indirizzo

Recapito telefonico

 

Chi verrà estratto sarà contattato direttamente dal nostro ufficio e avrà la possibilità di essere “Mascotte per un giorno”!

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • TheMask 13/10/2015, 21.24 Mobile

    Idea lodevole, ma poi speriamo che i prescelti siano già tra il pubblico perché sennò dopo, causa sold out, accompagnarli fuori non è molto childhood correct...