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Serie A 03/10/2015, 18.44

Grissin Bon Reggio Emilia: la presentazione della stagione

Alla vigilia della prima di campionato è tempo di previsioni e aspettative

Serie A


"La mappa non è il territorio" A. Korzybski



Questo fine settimana inizierà il campionato delle quattro sorelle. Era da molto tempo che non si prospettava, almeno nelle premesse, un campionato all’apparenza così equilibrato, con quattro squadre dello stesso livello, Sassari, Reggio Emilia, Milano e Venezia, che si contenderanno fino alla fine lo scudetto sulla maglia. 

Vediamo insieme come si presenta ai nastri di partenza la vice-campione di Italia Grissin Bon Reggio Emilia, fresca vincitrice della Supercoppa Italiana, giocata proprio contro le altre tre sorelle, consapevoli del fatto che, come sempre e come dice la frase in cima, la realtà andrà ben oltre qualsiasi previsione. 

La struttura della squadra

Due anni fa è arrivò, direttamente dai New York Knicks, James “The Flight” White. L’anno scorso ci furono i botti Drake Diener, MVP del campionato e Darius Lavrinovic, reduce da un mondiale da protagonista. 

Dato che alle cose belle ci si abitua in fretta, quest’anno il tifoso reggiano si aspettava un colpo almeno pari a quelli dei due anni passati e quindi ha iniziato a borbottare. 

Tuttavia, se analizziamo la nuova squadra, quella di quest’anno appare senza dubbio più forte della precedente. E questo non è dovuto solo alla crescita esplosiva di Della Valle o dal fatto che si spera che Lavrinovic e Silins non replichino i 6 infortuni complessivi avuti l’anno passato. 

La superiorità parte dalla radice, vale a dire dalla struttura: l’anno passato, complice due giocatori quasi all'esordio in serie A come Della Valle e Mussini, si scelse di avere un giocatore in più fra play e guardia, lasciando però scoperto il ruolo di cambio dell'ala piccola, Silins.

Con i molteplici infortuni del lettone e il gettone di Donnel Tayolor, disponibile solo fino a dicembre, il ruolo di ala piccola è stato per molti minuti occupato da Della Valle e Kaukenas, che concedevano agli avversari qualche chilo e qualche centimetro. 

Quest'anno la costruzione del roster è molto più equilibrata. Nel caso malaugurato di infortunio di un teorico titolare, c’è sempre una o più alternative, senza che debba essere preso in considerazione un giocatore “adattato” al ruolo. Ad esempio, lo spot di ala piccola può essere occupato da Aradori e da Silins, quello di ala grande da Polonara, Silins e Pechachek. L'anno passato questa flessibilità non c'era ed è stata pagata in termini di fisicità, sopratutto in difesa e a rimbalzo, fino a quando Silins non è stato completamente recuperato.

Per il resto, dal punto di vista tattico, con il cambio della coppia di play (da Cinciarini/Mussini a Gentile/De Nicolao), gli uomini di Menetti giocheranno meno pick ’n roll e più situazioni in cui la palla girerà molto fra i componenti della squadra, provando a leggere i vantaggi. 

 

Talento e Contesto

Anche se molti la pensano diversamente, il talento, nel basket, da solo non basta. E’ importante, anzi, forse è fondamentale, ma come altrettanto fondamentale è il contesto. Contesto e talento. Quante volte siamo rimasti sorpresi del fallimento di un ottimo giocatore, solo perché il contesto non lo ha messo in condizione di rendere al meglio. Altrettante volte ci siamo meravigliati di come alcuni giocatori che avevamo battezzato con delle etichette, sono rinati dopo aver cambiato aria e trovato nuove situazioni e nuove opportunità. 

Per questo motivo, non c’è niente di più sbagliato che pensare che Reggio quest’estate abbia preso lo Stefano Gentile di Cantù. Non è così, infatti: in questa stagione scenderà in campo lo Stefano Gentile di Reggio Emilia e in molti penseranno che sono due giocatori diversi.

A Cantù c’erano molti americani, giovani, con i quali era più difficile giocare un basket di squadra sia in attacco che in difesa. A Reggio Emilia la squadra è fatta esclusivamente da giocatori europei, con i quali è più semplice amalgamarsi, capirne i movimenti difensivi che faranno e quindi reagire di conseguenza. 

Diceva in un intervista Menetti, che i giocatori che vengono a Reggio spesso giocano la loro miglior stagione della carriera. Per quanto sia difficile verificare un’affermazione del genere, almeno ci sentiamo di comprenderne e condividerne il senso generale. Reggio gioca un basket dove il collettivo deve avere predominanza rispetto al singolo. Le scelte difensive sono chiare e aggressive, ma non funzionano non ci sono 5 individui sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda. Paradossalmente da questo tipo di gioco che mette la squadra al centro, il singolo viene fatto risaltare.

Per questo e altri motivi, non vi sorprendete se la prossima estate vedrete il fratello di Alessandro fra i protagonisti dell’assalto all’olimpiade. Noi siamo pronti a scommetterci.

 

Superato questo, c’è la fase due, vale a dire la capacità di adattarsi al contesto e riuscire a rendere bene a prescindere da dove ci si trova, seppur sia impossibile adattarsi a qualsiasi contesto. Sotto questo punto di vista, Pietro Aradori, che non è riuscito ad adattarsi come quasi tutti alla polveriera trovata al Galatasaray, ha impressionato per come è entrato nel ruolo di sesto uomo dell’ItalBasket questa estate. Anche se a Reggio si troverà a svolgere un ruolo diverso, gli europei estivi gli hanno permesso di crescere enormemente come giocatore. All’interno di una stagione ci sono partite in cui si deve essere capaci di cambiare maschera più volte e Pietro ha aggiunto alle sue caratteristiche una versatilità che lo farà salire di livello come giocatore.

Anche in questo caso, se siete pronti a scommettere che farà male nella sua prossima stagione reggiana, avete trovato qualcuno disponibile a fare da banco. 

 

Gli anni d’oro del basket reggiano

Sui gradoni scomodi del Bigi si è seduta più di una generazione. Tutte hanno sognato, gioito e sofferto, ma quando mi capita di parlare con persone che che occupano lo stesso posto (mi piacerebbe dire seggiolino…) da venti, alcuni anche trent’anni, capisco subito che la Pallacanestro Reggiana che emerge dai loro ricordi é molto diversa rispetto a quella attuale. Quegli stessi tifosi, mai avrebbero pensato, neanche nei loro sogni più audaci, che Pallacanestro Reggiana avrebbe un giorno scalato i vertici del basket italiano per entrare di diritto fra le squadre più forti del campionato.

La vecchia Reggiana, nella testa dei tifosi storici, è rimasta una squadra di provincia, abituata a lottare inesorabilmente senza successo contro le corazzate avversarie. Ogni anno si sognava che accadesse il miracolo sportivo, ma in realtà non ci si credeva fino in fondo. Perché Reggio è cosí, non si prende mai troppo sul serio e non gli piace esagerare. E la finale scudetto dell’anno scorso, in sette gare e con tre tiri per vincere, è stata qualcosa più che “esagerata”.

Ma ora è tutto cambiato. Reggio si siede al tavolo delle quattro sorelle e lo fa senza timori reverenziali o complessi di alcun tipo. Anche i tifosi però si devono adeguare, con qualche borbottio in meno e un po’ di fiducia in più. Forse solo fra molti anni ci renderemo conto che stiamo vivendo qualcosa di speciale ed unico. Ci sono generazioni che non hanno mai neanche osato sognare quello che a Reggio Emilia si sta vivendo in questi anni. Come i fiorentini del 1400 non sapevano che stavano vivendo il Rinascimento, così noi non siamo consapevoli che questa sarà ricordata fra molti anni come l’epoca d’oro del basket reggiano. Il suggerimento é di godersi il viaggio. Durasse un giorno, un anno o tutta una vita.

 
© Riproduzione riservata
P. Chierici

P. Chierici

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 22 Commenti
  • andrebott 04/10/2015, 16.14 Mobile

    Bellissimo articolo complimenti! L'unico appunto è che mi tocco e spero che non ci sarà Gentile S a guidare la Nazionale la prossima estate

  • reggioforever 04/10/2015, 13.21 Mobile

    Bravissimo Peter,
    mi hai perfettamente descritto nella tua ultima parte.
    Seguo la PR dal '78 ed è vero: anche se ci ho sempre sperato, condividendo i sogni di Landi, non avrei mai immaginato di arrivare a questi livelli.
    Per me tutto e' cambiato con l'esoso ingaggio di White: abituato a un società che non faceva il passo più lungo della gamba (e di questo ne ero fiero) ero contentissimo ma non capivo....
    Della finale persa l'anno scorso mi è dispiaciuto ma non più di altre volte, proprio perché non mi aspettavo a inizio anno di vincere il campionato.
    Ma non ti preoccupare: da parte mia la mentalità e' già cambiata e mi sono già adeguato al nuovo trend.....
    Ancora bravo per questo pezzo

  • ReggioUmilia 04/10/2015, 11.17 Mobile
    Citazione ( rayalle 04/10/2015 @ 09:18 )

    Sono d'accordo con Faccettabuffa, non credo che Silins agirà solamente da cambio di Polonara. In supercoppa è stato così solo perchè aveva ricominciato ad allenarsi da pochissimi giorni. Immagino che la società voglia puntare ancora molto su di ...

    Anche perché soprattutto in finale Silins era finito a difendere su Gentile, Jenkins e Simon..

  • TROYtropBELL 04/10/2015, 11.13 Mobile

    Vacca cane che articolo ... giù il cappello !

  • TheMask 04/10/2015, 10.26 Mobile

    E bravo peter! Analisi acute tra le quali faccio mia principalmente il senso operaio della squadra di essere gruppo...sarà un menetti sovietico, ma questo è un aspetto non Chiave , di più, quasi genetico delle ultime squadre dove è il gruppo che vince. È questo atteggiamento trova incarnato in campo con l'uomo simbolo che è rimas.


    Sono convinto anche io che quest'anno siamo più quadrati e completi come squadra.


    Se l'anno scorso con quanto accaduto, e sto ancora pensare al what if senza infortuni, siamo arrivati a due canestri dal tricolore. Ci sarebbe motivo di esaltarsi per come siamo quest anno.


    Ma sappiamo che se ci montiamo la testa rendiamo meno e questo compito spetta a Max in primis, di tenere alto il mordente è evitare voli di superbia che poi..ci costano 50 punti!


    Sappiamo di avere una squadra migliore dell anno scorso, e così è, ma questo deve spronare a maggiore umiltà.


    È stata questa la chiave dei nostri successi, e occorre predicarla quest'anno ancora di più.


    Forza Reggio.

  • MaxSacchetti 04/10/2015, 09.33

    concordo, sempre detto che questa squadra è più forte e si giocherà lo scudo al pari con le altre tre

  • rayalle 04/10/2015, 09.23
    Citazione ( Faccettabuffa 04/10/2015 @ 09:20 )

    Ciao Ray! Allora vinciamo a Torino? Io sono molto ottimista...

    Speriamo... il palazzetto porta bene :)
    Per la stagione sono fiducioso, la squadra mi piace e pare che siamo piu avanti del previsto in quanto ad amalgama

  • Faccettabuffa 04/10/2015, 09.20 Mobile
    Citazione ( rayalle 04/10/2015 @ 09:18 )

    Sono d'accordo con Faccettabuffa, non credo che Silins agirà solamente da cambio di Polonara. In supercoppa è stato così solo perchè aveva ricominciato ad allenarsi da pochissimi giorni. Immagino che la società voglia puntare ancora molto su di ...

    Ciao Ray!
    Allora vinciamo a Torino?
    Io sono molto ottimista...

  • rayalle 04/10/2015, 09.18
    Citazione ( peterparker0607 04/10/2015 @ 00:50 )

    In linea di massima sono d'accordo... Riconfermarsi a quei livelli non sarà semplice. Tuttavia non dovremmo troppo legarci al ricordo della squadra dell'anno passato, perché molti equilibri cambieranno. Ad esempio, la prima cosa che si è intravis ...

    Sono d'accordo con Faccettabuffa, non credo che Silins agirà solamente da cambio di Polonara. In supercoppa è stato così solo perchè aveva ricominciato ad allenarsi da pochissimi giorni. Immagino che la società voglia puntare ancora molto su di lui come 3.
    Comunque ottimo articolo, condivido tutti ragionamenti

  • Faccettabuffa 04/10/2015, 01.30 Mobile
    Citazione ( peterparker0607 04/10/2015 @ 00:50 )

    In linea di massima sono d'accordo... Riconfermarsi a quei livelli non sarà semplice. Tuttavia non dovremmo troppo legarci al ricordo della squadra dell'anno passato, perché molti equilibri cambieranno. Ad esempio, la prima cosa che si è intravis ...

    Certo, molti equilibri cambieranno, ma a mio modo di vedere l'esempio di Silins è poco indicativo. Al rientro dall'infortunio, è normale che lo faccia giocare da 4, principalmente perché in linea di massima in quello spot deve difendere su avversari meno dinamici, seppur più grossi. Anche l'anno scorso era andata così.
    Ti dirò, non mi sorprenderebbe neanche troppo se una volta al 100% partisse addirittura da 3 titolare con Aradori ad uscire dalla panchina...
    Vedremo

  • peterparker0607 04/10/2015, 00.50 Mobile
    Citazione ( Faccettabuffa 03/10/2015 @ 22:11 )

    Bravo Peter, bel pezzo. Voglio condividere con te e con gli altri tifosi una riflessione: per me il vero ago della bilancia per le ambizioni ai massimi livelli della nostra squadra sarà Polonara. E dico lui semplicemente perché è l'unico che deve ...

    In linea di massima sono d'accordo... Riconfermarsi a quei livelli non sarà semplice. Tuttavia non dovremmo troppo legarci al ricordo della squadra dell'anno passato, perché molti equilibri cambieranno.
    Ad esempio, la prima cosa che si è intravista, è che Silins gioca cambio di Achille non di Aradori. Questo ovviamente cambia la geografia della squadra.

  • Faccettabuffa 03/10/2015, 23.33 Mobile
    Citazione ( 3infaccia 03/10/2015 @ 23:03 )

    Vedremo. Io un Diener in squadra lo vorrei sempre, la classe rimane nonostante i 2000 problemi dell'anno scorso. Mussini ti ricordo che e' un 96,ed e' uno dei migliori prospetti italiani, e nonostante tutto se l'e' cavata bene con tutte le attenuanti ...

    Allora, un Diener in squadra potrei volerlo anche io, ma il punto è a che costo?
    Di togliere spazio a Della Valle? Non mi sembra una grande idea...
    Al posto di Aradori? Boh vedremo, la realtà è che pur mettendo sempre il massimo impegno, il risultato è stato scadente. Poi sono anche convinto che con un playmaker diverso da Cincia, con la quale per me si beccava poco, avrebbe fatto meglio.
    Su Mussini sono d'accordo che sia un talento pazzesco, ma se si fa un confronto lo si fa sul rendimento e non sulle potenzialità. Certamente con un anno in più d'esperienza avrebbe potuto fare benissimo, ma il mio era un confronto con l'anno scorso dove ti ricorderai anche tu, in diverse partite non teneva il campo e comunque quando la squadra era al completo il suo minutaggio era limitato

  • PIOLET 03/10/2015, 23.10 Mobile

    Concordo pienamente con la parte conclusiva. Troppo spesso ci si sofferma a criticare qua e là perdendo di vista il fatto che abbiamo raggiunto dei traguardi che per chi come me segue il basket reggiano da una vita rappresentavano dei solo dei sogni. Godiamoci questi momenti con la gioia di poter dire "io c'ero".

  • 3infaccia 03/10/2015, 23.03 Mobile
    Citazione ( Faccettabuffa 03/10/2015 @ 22:37 )

    L'ho scritto dove parlo di Diener... Che di certo non lo farà rimpiangere!

    Vedremo. Io un Diener in squadra lo vorrei sempre, la classe rimane nonostante i 2000 problemi dell'anno scorso. Mussini ti ricordo che e' un 96,ed e' uno dei migliori prospetti italiani, e nonostante tutto se l'e' cavata bene con tutte le attenuanti e contro... Per il resto sono completamente d'accordo!!!

  • astroganga 03/10/2015, 22.48 Mobile
    Citazione ( Faccettabuffa 03/10/2015 @ 22:37 )

    L'ho scritto dove parlo di Diener... Che di certo non lo farà rimpiangere!

    Le veira

  • Faccettabuffa 03/10/2015, 22.37 Mobile
    Citazione ( astroganga 03/10/2015 @ 22:31 )

    ....senza scordarci uno che di cognome fa' Aradori.

    L'ho scritto dove parlo di Diener... Che di certo non lo farà rimpiangere!

  • astroganga 03/10/2015, 22.31 Mobile
    Citazione ( Faccettabuffa 03/10/2015 @ 22:11 )

    Bravo Peter, bel pezzo. Voglio condividere con te e con gli altri tifosi una riflessione: per me il vero ago della bilancia per le ambizioni ai massimi livelli della nostra squadra sarà Polonara. E dico lui semplicemente perché è l'unico che deve ...

    ....senza scordarci uno che di cognome fa' Aradori.

  • Faccettabuffa 03/10/2015, 22.11 Mobile

    Bravo Peter, bel pezzo.
    Voglio condividere con te e con gli altri tifosi una riflessione: per me il vero ago della bilancia per le ambizioni ai massimi livelli della nostra squadra sarà Polonara. E dico lui semplicemente perché è l'unico che deve mantenere il livello altissimo dell'anno scorso e non sarà semplice.
    Questo perché Darius e Silins sono stati martoriati dagli infortuni e con un poco di salute in più potranno certamente dare un contributo perlomeno uguale, ma anche direi superiore all'anno scorso.
    Di Cinciarini, mancheranno più che altro il carisma e la leadership, ma a ben vedere, a livello tecnico, a parte la straordinaria serie con Venezia, che tutti abbiamo ancora negli occhi, non ha fatto una stagione stellare. Di certo inferiore all'anno prima. E comunque anche il discorso leadership, dopo la coesione e lo spirito che speravo di vedere ed in effetti ho visto in supercoppa mi preoccupa certamente meno che quest'estate. È infatti evidente la consapevolezza che la squadra ha raggiunto sulle proprie possibilità.
    Kaukenas avrà un anno in più, ecc... Ma è Kaukenas! E comunque, sfiga permettendo non sarà costretto a fare gli straordinari.
    Da Della Valle di certo non mi aspetto meno, ma anzi che trovi continuità ad un livello che certamente gli appartiene. Tra l'altro mi sembra clamorosamente cresciuto dal punto di vista atletico.
    Mussini ha fatto vedere dei lampi di classe cristallina, ma per buona parte della stagione è stato inschierabile: incapace di difendere su chiunque è incapace di superare la metà campo se pressato. Da li Diener playmaker e si salvi chi può.
    Tra l'altro De Nicolao bel gatto attaccato ai maroni in difesa. Splendido complemento per l'attaccante Gentile.
    Di Diener ricordo in particolare una partita che ci ha fatto perdere a Pesaro con 0/2 ai liberi che non faceva dal'90, una partita che ci ha fatto perdere a Cantù (tra l'altro l'unica giocata da Diener) e una serie di tiri sul primo ferro o storti, che il buon Cagnaccio, seppur non sia il mio giocatore preferito, ben difficilmente farà rimpiangere.
    Sul cambio Veeremenko-Cervi non mi starei a soffermare troppo.
    Alla fine il buon Achille deve confermarsi che non è mai facile ma ne ha certamente la possibilità. E se poi volesse tirare un po' meno da 3 punti e giocare un po' più vicino a canestro mi farebbe ancora più felice, ma in ogni caso andrà bene comunque.
    Insomma, ok l'amalgama da trovare e consolidare, ok evitare le spighe dell'anno scorso, ma in generale c'è da essere ottimisti.


    FORZA REGGIANA

  • pandemonio 03/10/2015, 21.49 Mobile

    Il concetto ben espresso in questo articolo è che "siamo" una Squadra che rende mediamente all'80% in qualsiasi condizione e che si esalta e da il 110% nelle situazioni di emergenza. Non avrei mai pensato di scriverlo, ma occorre ringraziare tanto Max per questo e, anche se non è velocissimo ad adeguarsi alle situazioni in partita (e devo dire che anche in questo è migliorato) durante la settimana svolge un lavoro eccezionale sia da un punto di vista tecnico che motivazionale. Il migliore in Italia a mio modestisssimo parere. Mi permetto di giudicarlo perché lo conosco sin da quando eravamo adolescenti e nonostante in passato lo abbia fortemente criticato non posso che gioire per i traguardi meritatamente raggiunti. Essendo tra quelli che seguono questa squadra da 30anni vorrei commentare il giudizio dell'ottimo giornalista sulla mentalità di noi reggiani: ha ragione a scrivere che non siamo abituati ad aspettarci grandi traguardi; ma nessuno che conta ha mai fatto concretamente nulla per innalzare le ns aspettative, altrimenti non continueremmo a sederci su quegli scomodi gradoni del Bigi con la solita inscalfibile passione per questo splendido sport!

  • SugaMan 03/10/2015, 19.49 Mobile

    Bellissimo articolo con analisi che condivido. Complimenti

  • FZapp 03/10/2015, 19.39 Mobile

    bravo

  • 123fuoco 03/10/2015, 19.00

    Complimenti per la tua impeccabile analisi e descrizione dell'ambiente! Al di là dell'analisi sui singoli ( spero che si avverino le previsioni su Gentile e che i nostri vecchietti godano di ottima salute...) sono convinto che risulterà determinante aver creato il "cuore di squadra" descritto da Kaukenas.