Trento, parla Longhi: Quest'anno avremo gli occhi di tutti addosso
Trento inizia ufficialmente la nuova stagione
Al primo appuntamento ufficiale della stagione, l’esordio in campionato nel posticipo della prima giornata contro l’EA7 Emporio Armani Milano, manca ancora un mese e mezzo. Ciononostante, per la Dolomiti Energia Trentino di coach Maurizio Buscaglia è già arrivato il momento di mettersi al lavoro. Oggi pomeriggio al PalaTrento è quindi andato in scena il raduno del team bianconero, all’insegna di abbracci, saluti, fotografie, interviste e autografi ai tifosi. Poi, a seguire, subito via agli allenamenti con seduta diattivazione fisica agli ordini del nuovo preparatore fisico Christian Verona conclusa quindi da un primo contatto con il pallone sul parquet del PalaTrento guidato dallo staff tecnico aquilotto composto anche quest’anno dal trio Buscaglia-Cavazzana-Dusmet.
In campo, per il momento, solo sette giocatori: oltre ai confermati Toto Forray, Filippo Baldi Rossi, Diego Flaccadori e Jamarr Sanders, anche i giovani Simone Bellan e Edo Bertocchi, e l’ultimo acquisto del mercato bianconero Johan Löfberg. Assenti giustificati, invece, gli azzurri Davide Pascolo e Peppe Poeta, ancora impegnati nella preparazione degli Europei con la Nazionale di Simone Pianigiani, gli americani Julian Wright e Trent Lockett, attesi a Trento mercoledì e giovedì, e l’altro statunitense Dominique Sutton, arrivato al PalaTrento solo in serata dopo una vera e propria odissea tra gli aeroporti degli Stati Uniti, della Germania e dell’Italia durata praticamente due giorni. Per mettersi al lavoro con il resto del gruppo l’ex campione D-League con la maglia dei Santa Cruz Warriors dovrà quindi attendere la doppia seduta in programma mercoledì.
LUIGI LONGHI (Presidente DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “Per noi è iniziata oggi una stagione particolare, in cui avremo gli occhi di tutti addosso. Dovremo quindi lavorare duro per migliorarci giorno dopo giorno, sperando di poter avere presto il grosso del gruppo a disposizione”.
Presentato Löfberg: “Sono un tiratore che deve crescere fisicamente”
Il 20enne svedese: “Trento è la piazza giusta per me: avrò una grande opportunità”
Faccia pulita, capelli biondi che tradiscono la sua origine scandinava, statura prossima ai due metri. Il primo dei nuovi arrivi della Dolomiti Energia Trentino a presentarsi alla stampa è stato l’ultimo acquisto del mercato estivo bianconero, il 20enne svedese Johan Löfberg. A dargli il benvenuto nel club aquilotto, pochi minuti prima del raduno ufficiale della squadra, il presidente del club Luigi Longhi.
LUIGI LONGHI (Presidente DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “L’arrivo di Löfberg conferma la nostra volontà di andare in cerca di giocatori di prospettiva che sappiano però rendersi utili al gruppo già nel breve periodo. Con Johan abbiamo puntato su un ragazzo giovane, di talento e potenziale, che potrà darci una mano da subito non solo grazie alle sue doti, ma anche per le esperienze che ha già fatto in Italia, che lo hanno portato a conoscere da vicino sia il nostro basket che il nostro modo di vivere”.
JOHAN LÖFBERG (Ala DOLOMITI ENERGIA TRENTINO): “Ho 20 anni, vengo da Goteborg e l’anno passato ho giocato nella massima lega svedese a Örebro. Nei due anni precedenti invece ero stato parte del gruppo under 19 della Mens Sana Siena allenato da coach Michele Catalani: due stagioni in cui credo di essere cresciuto tanto e che probabilmente sono state sinora le migliori della mia carriera. Anche per questo, oltre che per la grande opportunità che una piazza di cui ho sentito dire meraviglie come Trento mi può offrire, ho scelto di tornare a giocare in Italia. Le differenze tra la serie A e la prima divisione svedese? Già so di essere destinato a trovare un campionato più duro, con avversari tecnicamente e fisicamente più forti, e certamente giocato a velocità molto più elevate di quello svedese. Non credo che arrivare da una stagione di grande responsabilità potrà essere un problema nella mia prima annata alla Dolomiti Energia. Sono qui per crescere, per essere il ragazzo che farà quello che il coach e l’organizzazione gli chiederanno di fare, senza aspettarsi nulla ma avendo voglia di fare grandi cose. Un mio pregio e un mio difetto come giocatore? Sono un buon attaccante con un ottimo tiro da fuori, che ha come limite la limitata forza fisica: dovrò fare un bel lavoro per crescere da questo punto di vista“.