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Serie A 10/11/2010, 22.30

Impressioni condivise: 'Pesaro e un gruppo vero'

Dalle pagine del quotidiano "Il Resto del Carlino" 4 illustri personaggi pesaresi commentano la prestazione con la Virtus Bologna

Serie A

L'impressione che lascia negli occhi di tante persone diverse la Scavolini Siviglia è identica: un gruppo vero, capace di andare oltre i suoi limiti. Sono sensazioni che abbiamo ritrovato nelle varie opinioni raccolte fra gli addetti ai lavori che domenica erano sugli spalti per la grande sfida con la Virtus Bologna. «Si vede che la squadra al momento è corta e negli ultimi minuti l'ha pagato, è il parere del Ct della Nazionale femminile, Giampiero Ticchi  . Una squadra ancora troppo dipendente da Collins e Cusin, con qualche difficoltà a trovare il canestro per altre vie. Ma un gruppo che gioca con grande cuore e che basa la sua forza sul collettivo «Una squadra che gioca con grande carica, che ha identità e combatte contro i propri limiti». Da questo punto di vista mi hanno impressionato l'agonismo e la passione di Hackett e naturalmente la personalità di Traini. Quando arrivano bei segnali dai giovani è sempre un piacere». Accanto a lui c'era Stefano Cioppi, coach della Fileni Jesi di Legadue: «L'impressione è stata sicuramente falsata dall'assenza di Diaz perché poi alla fine, fra i crampi di Hackett e l'infortunio di Cinciarini, Dalmonte aveva poche scelte nel pacchetto esterni. Una Vuelle che ha fatto fatica in attacco ma che, nonostante l'avversario fosse completo e interessante, è stata all'altezza. Mi ha colpito constatare che si tratta di un gruppo che va oltre gli errori e le difficoltà, che tiene duro. E che nel finale stava per fare una grossa sorpresa alla Virtus». Ario Costa, nuovo gm di Brescia in A dilettanti, è tornato volentieri per la partitissima anche se ne ha ricavato un giudizio parziale: «Era la prima volta che vedevo la Scavolini Siviglia quest'anno e certo che rendere un americano a una squadra lunga come la Virtus non è facile. Si vede che in questa Vuelle ci sono margini di miglioramento ampi che potranno consentire un buon campionato. Soprattutto mi è piaciuta l'atmosfera che si respirava attorno ad una squadra che gioca con anima e cuore. Personalmente vado controcorrente e dico che mi piace molto Alexandrov e potrà tornare a fare grandi cose: ha talento ed una bella mano, forse è leggero e per questo magari è un lusso da titolare in un ruolo delicato come l'ala forte. In una grande squadra sarebbe perfetto come specialista». Infine Giancarlo Sacco, che ha visto spesso e volentieri la Vuelle, anche in allenamento, così si esprime: «Il gruppo è affiatato, ha voglia. Si vede che c'è un'identità, anche difensiva, e che la squadra sa come stare in campo. Ha avuto molti intoppi, infortuni, sfighe ma è rimasta coesa e compatta. Domenica è stata schiacciata dalla maggior fisicità della Virtus e l'uscita di Cusin ha pesato perché giocare il pick and roll senza di lui è più complicato, anche se Lydeka ha fatto il massimo. Comunque, al di là della sconfìtta, questa è una squadra che gioca con una carica emotiva pazzesca». Una carica che non bisogna assolutamente perdere: la stagione ha molto da raccontare.

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E. Carchia

E. Carchia

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