Paolo Moretti lascia la Giorgio Tesi Group Pistoia
Durante la conferenza stampa di oggi il coach ha ufficializzato il divorzio con la squadra toscana. Grandi ringraziamenti ed affetto dalla città.
Arrivato a gennaio del 2009 con la squadra in Lega 2 e sull'orlo della retrocessione, in questi anni ha riportato il grande basket nella nostra città toccando l'apice nella scorsa stagione, quando Pistoia è riuscita ad impaurire la corazzata Milano al primo turno dei play off e costringendola addirittura alla bella. Non vogliamo addentrarci troppo nello specifico per capire come si è arrivati a questo divorzio; sappiamo che lo sport è fatto di arrivi e di partenze ed il capitolo Moretti è senz'altro il più sostanzioso e vincente del Pistoia Basket 2000. Paolo ha dato molto alla città ed alla società, ricevendone anche molto e conquistando il titolo di miglior allenatore dell'anno nel 2014; il suo addio odierno è stato dettagliato ed emozionato, con alcuni momenti in cui Paolo ha dovuto fermarsi per asciugarsi le lacrime.
Ha aperto la conferenza il presidente Roberto Maltinti, il primo a far capire che il matrimonio fra Moretti ed il Pistoia basket era giunto al termine. “Questi 6 anni sono stati splendidi quindi chiediamo di scrivere quello che diciamo, senza ricamarci. Quando Paolo è arrivato, molti parlavano di un grande giocatore degli anni '90; oggi parliamo di uno dei più grandi allenatori italiani. Pensiamo di potergli regalare un palcoscenico più grande del nostro e vogliamo prenderci una pausa di riflessione; chiudiamo una porta, sperando che un giorno si possa riaprire. Siamo una società non ricca e vogliamo che Paolo si senta libero di scegliere il meglio per lui; siamo orgogliosi del nostro allenatore, ha sempre preso decisioni importanti e decisive e siamo dispiaciuti a lasciarci. Vogliamo abbracciarci quando ci ritroviamo, con il cuore e non perchè dobbiamo fare una foto per i giornalisti; quando Paolo ripassa da Pistoia speriamo che fori!”.
Il saluto vero e proprio lo fa il vice, Ivo Lucchesi, che spende belle parole anche per la famiglia del coach aretino. “Voglio salutare la famiglia di Paolo, iniziando da Davide che quando è arrivato aveva 11 anni, salutando l'altro frugolino e la simpaticissima Mariolina. Nello sport 6 anni e mezzo di lavoro sono come 60 di matrimonio e sono stati anni molto intensi; dovessimo ricordare tutti i momenti belli ci vorrebbe un album intero, ma voglio ricordarne due. Il primo anno quando Paolo è arrivato ed eravamo ultimi in classifica con un distacco di 4 punti dalla penultima; eravamo molto preoccupati, ma se ci fossero state altre 3 partite forse avremmo fatto i play off. La seconda il premio come miglior allenatore, perchè è stata una cosa bellissima e che Paolo ha diviso con noi, dandoci e ricevendo tanto. Moretti ha lavorato sempre moltissimo, è sempre stato un punto di riferimento ed un esempio per tutto, meritandosi tutta la nostra fiducia”.
E' toccato poi a Paolo Moretti, coach che lascia una traccia indelebile nella società e nel cuore dei tifosi. Il suo carattere forte e spigoloso, come ha detto lui stesso, è stato accettato dalla società che si è fidata, dandogli in mano le chiavi della squadra e ricevendone indietro molte soddisfazioni e successi. “E' un incontro che vorrei durasse tantissimo perchè vorrei ripercorrere 6 anni e mezzo, ma dobbiamo stringere e andiamo avanti. Oggi è il giorno in cui ci salutiamo ed è un momento particolare, forse un po' malinconico, ma è un buon momento; soprattutto dopo la stagione della finale persa con Brindisi, mi sono sempre domandato se era il caso o meno di continuare a lavorare a Pistoia. E' stato l'inizio del periodo migliore ed ogni estate mi sono chiesto se ripartire, se rimettersi in gioco oppure mettere il punto e salutare; non mi è mai capitata l'opportunità di fare una scelta diversa e la società ha sempre fatto di tutto per trattenermi, economicamente e dal punto di vista tecnico. Credo che oggi non ci siano più i presupposti per andare avanti, ma possiamo salutarci con la forza di rimanere amici e sereni; le motivazioni sono economiche perchè ho un contratto importante e che la società farebbe fatica ad onorare, a discapito di quella che sarebbe stata la costruzione della squadra. Le opportunità di prolungare e abbassare l'ingaggio non l'ho ritenuta accettabile e nel mio interesse ho preferito prendermi del tempo; lasciare un contratto senza avere nulla in mano si fa mal volentieri, ma per mia scelta ho preferito ringraziare, ma non accettando un allungamento al contratto con riduzione dell'ingaggio, pur essendo una proposta seria e concreta. Qualsiasi altra soluzione credo avrebbe potuto rompere degli accordi e degli equilibri che non volevo rompere. Finisco ringraziando perchè sono stati anni splendidi e ricchi di soddisfazioni, con aspetti emotivi importanti e ringrazio tutti senza fare nomi, perchè omettere un nome sarebbe un dispiacere. Ovviamente devo nominare Fabio Bongi, Michele Galli e Vinicio Vignali che sono stati con me dal primo minuto, poi Gianluca Mazzoncini, Marcello Billeri e Luca Civinini; ovviamente ringrazio il settore giovanile per le sinergie create in questi anni e devo dire che Lorenzo Saccaggi in assoluto rispecchia di più questo tipo di collaborazione. La DNG ha fatto un grande risultato, straordinario per la nostra storia insieme e accodandomi a tutto quello detto in questi giorni vorrei aggiungere quelli che hanno lavorato a questo lavoro, ripetendo, Marcello, Fabio, Luca e Gianluca. Marcello Billeri è il nome che i ragazzi hanno vissuto di più”.
Paolo parla poi di come è stato accolto in società, di quello che lascia dal punto di vista sportivo ed emotivo, senza avere ancora alcune certezza sportiva sul proprio futuro. “Ho trovato persone che hanno capito subito che tipo di carattere avevo per inserirmi al meglio. Era una struttura che aveva bisogno di un uomo di queste caratteristiche; anche Iozzelli, con le sue capacità, ha aggiustato le sue caratteristiche umane per permettermi di esprimermi al 100%. Ho trasmesso grande passione a loro ed ai giocatori e credo che questa sia stata la base del feeling e del rapporto che si è instaurato. Come diceva giustamente Ivo, sei anni e mezzo nello sport sono una vita; abbiamo perso padri e visto nascere figli (si emoziona, ndr), ma ho iniziato ad avere la sensazione che si iniziava a sopportarmi e poteva essere l'inizio di una chiusura brutta, per cui credo fosse arrivato il momento. Da qualche giorno a questa parte il mio manager ha preso contatto con alcune società, ma non ho assolutamente contatti e vorrei provare a fare un salto in avanti a livello di obiettivo, provando a misurarmi con qualcosa di più importante. Al momento però posso anche permettermi di aspettare e scaricare un po' le tensioni. Il club mi ha sempre fatto sentire, in maniera crescente, al centro del progetto e del sistema, sia dal punto di vista economico che delle attenzioni. Già affrontare il passo di cambiare fulcro, il club mette un punto e volta pagina e questo dimostra che c'è forza, volontà, ci sono idee e persone che vogliono andare avanti. Il mio staff è ancora qui, perchè oggi ho confermato a tutti che non posso aiutarli in nessun modo quindi sarà una decisione del club se continuare a lavorare con questi eccezionali professionisti. Dalle promozioni, alle finali di coppa, ai risultati che sono stati speciali, ma non sono la cosa più importante; siamo riusciti a riportare grande entusiasmo in città, che comunque già esisteva, ma è stato importante riuscire a mantenere questo entusiasmo con il passare degli anni e soprattutto la percezione di quella che è Pistoia oggi nel basket. E' un posto che allenatori e giocatori, nel prossimo futuro, vedranno sempre volentieri”.
Moretti poi passa ad analizzare l'ultima stagione che, nonostante la salvezza a qualcuno è apparsa non del tutto soddisfacente. “Ad inizio stagione abbiamo commesso l'errore di non riuscire a gestire bene le aspettative che si erano create per la stagione precedente. Il numero di abbonati è stato un grande risultato ed il fatto che comunque abbiamo fatto un mercato di italiani abbastanza roboante, ha fatto pensare ad un'altra grande stagione. Purtroppo la capacità di vivere la città da parte egli americani ha influito molto; Washington aveva un modo diverso di stare in campo rispetto a Milbourne, al di la delle qualità. Uno aveva un modo di stare in campo che emozionava, l'altro aveva poco appeal nei confronti della gente. Per fare un altro esempio, Amoroso e Toppo hanno due modi diversi di stare in campo, ma chi può dire che uno si impegna di più o meno dell'altro; vi assicuro che Milbourne si impegnava come Washington, ma abbiamo avuto un modo di porsi da parte degli americani, poco furbo e smaliziato e questo ha dato impressione di poco impegno o attaccamento. Ci sono stati molti episodi che potevano svoltare la stagione, come il finale della gara con Bologna; anche il fatto di vivere poco la città da parte di questi ragazzi, ha portato a questa situazione. Ringrazio tutti i giocatori passati da Pistoia in questi 6 anni e mezzo da quelli più bravi o meno bravi, ma di tutti ho un ricordo indelebile che mi porterò sempre con me. Ci sono nomi scontati, ma come allenatore ogni anno in stagione sottolineo sempre che l'apporto del decimo conta tanto quanto l'apporto del miglior realizzatore e mi dispiacerà non nominare tutti quelli che sono stati meno sotto i riflettori. In questi giorni Wanamaker ha firmato un prolungamento a cifre ancora più importanti rispetto a quelle delle scorso anno, e Brad è un giocatore che abbiamo scelto in mezzo allo scetticismo generale. Abbiamo scelto per ultimo e impiccati Kyle Gibson, dopo un no di Banks. Magari con Banks, Brad non si sarebbe espresso cosi, quindi la chimica fra i giocatori è fondamentale. La fortuna di mettere a chiusura di un gruppo un giocatore ti permette di far esprimere il gruppo in un certo modo”.
Il finale è toccato al mai sponsor, Fabrizio Tesi. “Sottoscrivo quello che è stato detto; noi siamo arrivati 4 anni fa, con Paolo già presente e sono stati anni fantastici. Questo matrimonio viene definito oggi con stima e rispetto fra noi ed è importante sottolinearlo. Tutti i grandi matrimoni possono anche finire male, ma questo finisce con rispetto e nel modo giusto, dando meriti ad entrambe le parti. Facciamo un grande in bocca al lupo a Paolo, perchè possa avere successo in società più blasonate della nostra e mi sento di chiedere ai tifosi di dare fiducia alla società, che in qusti anni ha dimostrato di averne indovinate parecchie.”
Da questo momento, come ha dichiarato Roberto Maltinti, si penserà al nuovo allenatore, ma non era possibile parlare dell'amante con il marito ancora in casa. Il nome più gettonato è sempre quello di Vincenzo Esposito che, da Caserta, danno già sulla panchina biancorossa.
La bella immagine appena postata dalla società per ringraziare Moretti:
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