Serie A, gli Oscar alternativi di fine stagione
Il consueto appuntamento annuale con i premi più strambi della Serie A
Viaggiamo con doveroso ritardo, ma ci sembra necessario assegnare un po’ di argenteria al meglio ( e al peggio) della stagione nella massima serie: eccoci dunque a scegliere un po’ di opinabilissimi e discutibilissimi premi a coloro che hanno costruito la storia di questa annata.
MIGLIOR FABBRO DEL CAMPIONATO:
Nominations:
a) Ed Daniel
b) Dario Hunt
c) Michael Eric
…And the winner is: Michael Eric. L’anno scorso come maniscalco dell’anno avevamo premiato Ed Daniel, vero e proprio intenditore di tutto quello che concerne la forza bruta, le sberle e i falli intimidatori su un campo da basket. Anche quest’anno ardua scelta: una menzione crediamo la meriti il buon Dario Hunt, che si è davvero impegnato a spaccare i ferri dalla lunetta (gustoso 30% tondo per lui). Ma non scherziamo, il vero vincitore è Eric di Brindisi. Alto, grosso e veramente cattivo. Da fini osservatori però, noi abbiamo colto la portata rivoluzionaria del messaggio che il Nostro ha portato nella pallacanestro. Un vero e proprio scisma. La riduzione dei fondamentali. Eh sì, perché il buon Michael dice: “perché devo tirare, appoggiare a canestro, andare in terzo tempo, se posso schiacciare? Ha cercato di convincere tutti con il buon esempio (dei 4 punti di media, 2 arrivano grazie alla sua costituzionale schiacciata a partita), e anche con il massacro dei poveri controrivoluzionari che gli si paravano davanti in cerca dello sfondamento. In realtà non è del tutto vero, Eric ogni tanto contravvenendo al suo rigoroso motto ora et schiaccia si profonde anche in tiri dalla media eseguiti peraltro con tecnica onesta. Ma se siete tifosi di Brindisi, preferite non vederli, nevvero?
MVP TECNICO:
Nominations:
a) Jacob Pullen
b) Darjus Lavrinovic
c) Linas Kleiza
…And the winner is: Darjus Lavrinovic. Uno scampolo di stagione è bastato per attribuirgli il premio anche meglio conosciuto come “più chance l’arbitro gli fischi a favore per semplice respiro pronunciato”. Con Darjus, prego non sporcare. Vera Treccani vivente del basket. Ci hanno detto che la DeAgostini sta per lanciare una serie di fascicoli: un ricettario dal titolo “Impara il manicaretto cestistico quotidiano con Nonno Darjus”. Juvonte Reddic, Anosike, Hunt e altri compagni di merende hanno già sottoscritto l’abbonamento. Eric ha chiesto di poter gestire una sua collana, ma non è ancora giunta risposta. Pensiamo una menzione la meriti però anche il buon Linas Kleiza, che è bello da veder giocare, proprio bello, meglio se però la sua squadra è sopra di una trentina.
DONELL TAYLOR’S TROPHY (detto altrimenti “giocatore più irritante in rapporto al potenziale”)
Nominations:
a) Darius Johnson Odom
b) Gilbert Brown
c) DeQuan Jones
…And the winner is: DeQuan Jones. Bacheca di trofei piena per il Nostro, che ci dicono già in possesso del titolo di “giocatore causa di più imprecazioni tirate giù tra i tifosi” e anche di quello di “ giocatore con il maggior numero di infrazioni di passi sulla giravolta 2014/2015”. Oltre a tutto questo però, il DeQuan merita di venir ulteriormente celebrato per la gustosa abitudine di voler andare a schiacciare qualunque sia la condizione dell’ecosistema circostante. Qualunque ostacolo si trovi davanti. Dovresti sapere, mio caro DeQuan, che nel corso di un paio di secoli un gruppetto di stimati ed eleganti signorotti ha messo insieme una serie di norme meglio conosciute come “leggi della fisica”. Ergo, dal momento che tra te e il canestro si trova un ostacolo non meglio precisato ma discretamente alto e pesante, è alquanto improbabile che tu riesca ad arrivare al ferro senza travolgere il tutto. Nonostante coach Sacripanti gli abbia spiegato più volte il difficile sillogismo, non vi è stato mutamento. Allorchè Pino, si è visto a costretto a passare al piano B: prima della partita sceglie accuratamente 5 avversari da mettere fuori combattimento tramite sfondamento e poi dice a Jones: “ vai Dequan, attacca! Schiaccia!”.
ANDREA SPERELLI’S TROPHY (detto anche l’esteta dell’anno):
Nominations:
a) MarShon Brooks
b) Edgar Sosa
c) Adam Hanga
…And the winner is: Adam Hanga. Siccome in una stagione non si vive di solo pane, quest’anno abbiamo voluto premiare il giocatore che nella creazione cestistica privilegia il bello in sé e per sé. Perché devo segnare in sottomano, se posso aggiungere quattro crossover e spararmi un tiro in fade away? Ho già fatto un cambio di mano dietro la schiena per compiacere i fotografi, perché non posso farne un altro? E chi potremmo premiare, se non il buon Adam, l’unico in grado di eseguire un no look pass anche se stava guardando il destinatario del passaggio? Noi osservatori gradiamo sempre, ma forse i tifosi di Avellino avrebbero preferito qualche Van Gogh cestistico in meno e un po’ di concretezza in più.
TECNICA DI TIRO PIU’ BRUTTA:
Nominations:
a) Julyan Stone
b) Davide Pascolo
c) David Logan
…And the winner is: Davide Pascolo. Siamo davvero rammaricati, perchè ci tenevamo molto a premiare Stone, autore di 127 modi per tirare diversi documentati nel corso della stagione. In fin dei conti però, abbiamo ritenuto impossibile non premiare il nostro Davide, che imprime una rotazione alla palla governata da sconosciute leggi fisiche, e ciò nonostante, è capace di farla finire molte volte in fondo alla retina (tra lo stupore generale eh, sia chiaro). E’ stato riferito che Hanga, durante lo studio dei video pre Avellino – Trento abbia avuto gravi problemi di stomaco.
ALLENATORE CON PIU’ VOLTE LE MANI NEI CAPELLI:
Nominations:
a) Gianmarco Pozzecco
b) Stefano Sacripanti
c) Vincenzo Esposito
…And the winner is: Stefano Sacripanti. Situazione ricorrente quest’anno a Cantù: la Vitasnella veleggia sulle 15 lunghezze di vantaggio, la partita sembra in ghiaccio, i due punti sono garantiti. Poi accade quel che deve accadere. Feldeine commette velocemente il quinto fallo così può accomodarsi in panchina, Eric Williams si convince di essere un tiratore e inizia gettare pesi dalla media distanza, arrabbiandosi con Buva che, irrispettoso della quiete del povero tabellone, voleva fare pratica di ganci cielo. Shermadini si attacca con un povero arbitro e viene espulso. Johnson Odom è troppo occupato a pensare se quelli con il collo corto come lui li fanno entrare al Byblos di Milano, per portar giù palla. Al che, dopo aver subito un 17-0 di parziale in 52 secondi, al povero Pino non resta che chiamare time out. Ci vuole un tiro della vittoria da 3 punti, mancano 5 secondi. Visto il momento, non resta che affidare il tiro al buon Metta, che tanto se lo sarebbe preso comunque. Rimessa sporcata, la palla finisce nelle mani di Dequan Jones, che, miracolo, si sente un giocatore intelligente. Pensa “ Se la passo a Metta, in fin dei conti vuol dire che non tiro io!”. Come finisce lo avete già capito: piccione viaggiatore di Dequan che scheggia appena il tavolo segnapunti, Metta che ingoia il porta palloni per la rabbia e, as usual, coach Sacripanti in conferenza stampa con le mani nei capelli.
TECNICA DI TIRO PIU’BELLA (detta anche Drake Diener’s Trophy)
Nominations:
a) Deividas Dulkys
b) Andy Rautins
c) Federico Mussini
…And the winner is: Federico Mussini. Tra grandi tiratori, scegliamo il giovanissimo da Reggio Emilia, che per rilascio e movimento ricorda veramente molto Stephen Curry.
GIOCATORE STRANIERO PIU’ INNAMORATO DEL BEL PAESE:
Nominations:
a) Bobby Jones
b) Metta World Peace
c) Bobby Brown
…And the winner is: tutti e tre. Bobby Jones e il suo grande amore per la capitale, con a testimonianza il bel documentario realizzato. L’amico dei Panda che ci teneva moltissimo a venire a giocare in Italia nonostante il compenso offerto fosse un piatto di pasta, due bocce di vino e un biglietto dell’Expo gratis. Il buon Bobby Brown, lui, si proprio quello di Siena, che si guadagna il posto con i suoi ripetuti post su tutti i social inneggianti al miglior anno della sua carriera appunto in terra toscana e soprattutto con i magistrali tweet riassumibili in un “ Ridatemi i tifosi italiani. Qui gli spettatori sembrano gli omini sugli spalti dei videogiochi della Konami”.Tre storie per testimoniare quanta passione trasmetta la pallacanestro italiana.
UN POST IT DA RICORDARE DELLA STAGIONE 2014/2015
Nominations:
a) Il grande temperamento di coach Esposito
b) la grande stagione di Bologna
c) la straordinaria cavalcata della neopromossa Trento.
…And the winner is: Il grande temperamento di coach Esposito. Crediamo più volte quest’anno si sia visto passare tutta la vita cestistica davanti. Eppure non ha mai mollato, ci ha creduto fino in fondo, portando una squadra sorta male e sfortunata al quasi miracolo. Nell’ultimo mese ha battuto Sassari, Venezia e Reggio Emilia, difficile persino a immaginarlo possibile. Qualcuno deve retrocedere del resto. Menzione anche per Bologna, che aveva iniziato l’anno con un budget limitatissimo e giocatori che in tutto potevano essere qualificati, tranne che "fenomeni", e che ha infine raggiunto addirittura i playoff. Impossibile non nominare Trento infine, che con un capolavoro di programmazione ha chiuso addirittura quarta la stagione regolare.
Articolo di FRANCESCO GONZAGA
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