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Serie A 25/05/2015, 15.36

Giorgio Tesi Group Pistoia, l’analisi dell’annata e le pagelle

Tutto sulla stagione del Pistoia Basket

Serie A


(Foto: Ciamillo & Castoria)

 

Quella di questo anno è la cronaca di un Amore mai nato.

L’Amore, quello con la A maiuscola, prevede che tutte le persone coinvolte siano pienamente convinte di volerci essere, con il cuore e con la mente, e - ammettiamolo - quest’anno al PalaCarrara è davvero mancata la scintilla, ed il palazzo (seppur mai freddo) non è arrivato nemmeno vicino alle temperature laviche della stagione precedente.


Si, stiamo ancora parlando della stagione precedente…

Una personale promessa: è l’ultima - ultimissima - volta.

Wanamaker e compagni, con un campionato da neopromossa che ha portato ad un record di 15 vinte 15 perse (ad onore del vero non troppo diverso da quello di quest’anno: 13-17) hanno fatto razzia di premi ed onoreficenze.

L’MVP di Sportando per Wanamaker, il coach of the year della Lega per Paolo Moretti, tutti gli stranieri presi durante l’estate da squadre con altri budget ed obiettivi e l’entusiasmante finale di stagione che ha fatto tremare le ginocchia anche ai futuri campioni d’italia della EA7 Milano (che hanno avuto ragione di una Giorgio Tesi Group a Gara5 di una serie di playoffs che rimarrà ben impressa nella memoria di ogni appassionato pistoiese) sono il motivo per cui alla partenza di questo nuovo campionato, si era registrato il record di abbonamenti per il “vecchio” PalaCarrara.

Quasi 3.000 le tessere, curva della Baraonda Biancorossa esaurita e circa 600 tagliandi da vendere ogni domenica, per un entusiasmo che era tanto bello quanto contagioso.

Ma si sapeva che durante l’estate ci sarebbe stato un vero cataclisma: Gek Galanda aveva annunciato il ritiro, gli americani erano tutti chiaramente destinati verso destinazioni più lucrose ed il pacchetto degli italiani rimanente (Meini, Cortese, Bozzetto) pur avendo portato il loro mattoncino, non rientravano nei piani di rifondazione della società.

E allora si riparte da zero: rifondazione pistoiese in 4 punti

Punto 1: Allenatore.

Moretti, che facciamo? Si resta? Si va? C’è una offerta migliore sul piatto? Le voci sono tante, le offerte vere (evidentemente) poche.

Moretti resta, si impegna con un contratto di due anni, riporta “a casa” dopo la parentesi con la Stella Azzurra Roma il figlio 17enne Davide, per fargli fare esperienza nella U19 (dove il ragazzo, di equilibri, ne sposta eccome) e ritagliargli qualche minuto anche in Serie A.

Punto 2: La dirigenza.

Moretti rimane, la società decide di iniziare un progetto a lungo termine, vengono inseriti all’interno dell’organico persone di rilievo sotto diversi ruoli.

Rimane a Pistoia anche Galanda, che trova spazio come DS. Il GM Iozzelli viene tentato da una offerta da parte della arrembante Torino, in LegaDue ma con speranze di promozione: alla fine rimane e con l’arrivo di Marcello Billeri, la parte tecnica della squadra è completa.

Viene dato grosso spazio alle squadre giovanili e durante l’anno saranno tante le iniziative “a lungo termine” (il consorzio Pistoia Basket City, le iniziative nelle scuole, vari progetti a sfondo benefico) che fanno capire che il basket a Pistoia è una realtà che vuole rimanere, affondare ancora di piu’ le radici e costruire del futuro.


(Foto: Ciamillo & Castoria)

Punto 3: Gli italiani.

In un tempo relativamente breve, vengono portati a Pistoia Filloy (un ritorno, visto che era già passato da Via Fermi in LegaDue), Daniele Cinciarini (in uscita da Montegranaro dopo la scomparsa della Sutor dal panorama cestistisco italiano) e Daniele Magro (centro “nel giro della nazionale”, portato ad Eurobasket 2013 da Pianigiani - causa numerose assenze nel ruolo - ed in uscita dalla Reyer).

Vale la pena di spendere due parole circa l’ingresso degli italiani: sia Filloy che Cinciarini sono stati annunciati come il play e la guardia titolari della squadra in formazione. Lo zoccolo duro italiano su cui andare ad innestare qualche straniero da far crescere.

Punto 4: Gli americani.


Si sceglie nuovamente la formula del 5+5. Il primo ad arrivare è Fuquan Edwin.

Il ragazzo viene da Seton Hall, ha il record per singola stagione di palle rubate e viene incensato dal coach Moretti come un “3” capace di grande trattamento di palla e doti realizzative.

Arriva poi Langston Hall, play “puro” proveniente da Mercer, che ha giocato nella summer league proprio insieme ad Edwin, del quale dice grandi cose.

A stretto giro si aggregano alla squadra Landon Milbourne, proveniente dai greci del Panionios (2 stagioni), CJ Williams con un passato ed una fama di realizzatore nella D-League con i D-Fenders di L.A. e come ciliegina sulla torta, l’annuncio del centro - vecchia conoscenza di tante squadre italiane - Linton Johnson III.


Perchè non se ne abbia dubbio alcuno, questa non è stata una stagione particolarmente fortunata, a Pistoia.

E visto che chi ben comincia è a metà dell’opera: dopo soli 10/15 giorni di preparazione, Fuquan Edwin viene esonerato dalla squadra, dichiarando un infortunio.

La storia di Edwin è diversa a seconda di chi la racconta, ma in tutte le versioni prevale il fatto che l’esonero avesse ben poco a che vedere con la natura dell’infortunio fisico e molto con l’atteggiamento poco professionale del giocatore, che nel corso della stagione ha avuto perfino una chiamata NBA, ma che milita adesso nel campionato Venezuelano (non esattamente gli Spurs).


Al posto di Fuquan, arriva Chris Czerapowicz, dichiarato “tappa buchi” mentre la società cerca un sostituto per Edwin, ma chiamato per non lasciare la squadra sguarnita nel precampionato.

Con Pistoia Chris giocherà tutte le amichevoli estive e si distinguerà per una buona capacità di tiro e soprattutto per una etica lavorativa invidiabile, che gli guadagnerà i ringraziamenti e gli auguri di tutto l’ambiente pistoiese al momento della partenza.

Partenza che arriva a poche settimane dall’inizio del campionato quando arriva Gilbert Brown, da quel college di Pittsburgh che tante soddisfazioni ha dato ai tifosi pistoiesi (Brown è stato compagno di squadra di Brad Wanamaker e di Antonio Graves, rimasto nel cuore dei tifosi biancorossi per la promozione in Serie A di due anni prima) e la squadra sembra finalmente assestarsi, seppure con un infortunio alla schiena abbastanza lungo di Linton Johnson che lo tiene fuori per quasi tutte le uscite pre-stagionali.


Già dalle sgambate pre-campionato, i dubbi dei tifosi si concretizzano in una coperta un po’ corta: il baricentro della squadra è decisamente spostato verso l’esterno, la squadra è leggerina a rimbalzo e manca un vero “leader”... dubbi che trovano conferma nelle prime, stranissime, 7 giornate di campionato.

Si apre con la trasferta di Capo d’Orlando, neopromossa e decisamente emozionata, e dopo un primo quarto da dimenticare, la squadra di Moretti si dimostra più “solida” e riesce a mettere a tabellone una storica vittoria fuori casa alla prima giornata per il basket pistoiese.

Immediatamente il calendario mette sulla strada dei biancorossi una formazione fin troppo forte e piena di a) talento; b) stranieri; per poter pensare di vincere, ma la GTG contro Sassari gioca forse una delle sue migliori prestazioni interne del campionato e cede le armi solo nel finale con una prestazione di Sosa, Logan e Dyson fuori dal comune.

La terza e la quinta giornata di campionato, entrambe in casa, entrambe contro squadre della stessa fascia di classifica (Cremona e Bologna) ed entrambe perse - col senno di poi - faranno molto male a Pistoia ed alle sue ambizioni playoff. Sconfitte che vengono da un dominio assoluto degli avversari sotto canestro (per Cremona 19 di Campani, per Bologna 20 tra White e Mazzola) e primi mugugni da parte del pubblico per un record che segna solo vittorie esterne e 3 sconfitte casalinghe consecutive. Milbourne in evidenza con un 8/24 al tiro complessivo ed estraneità totale dal gioco (il contrario di quanto fatto vedere in precampionato)

Si va a Trento, e la truppa di Moretti gioca la sua peggior partita esterna stagionale: la differenza nei rimbalzi con gli avversari continua a rimanere sfavorevole ed in doppia cifra, il gioco non si sviluppa e continua a mancare “il” realizzatore.

La ostica partita successiva è a Venezia e seppure con uno scarto minimo, arriva una nuova sconfitta.

Dopo 7 partite la truppa di Moretti si trova con 2 vittorie, 5 sconfitte, nessuna vittoria interna ed il pubblico di casa che già si divide tra chi rumoreggia per lo scarso impegno visto in campo e chi ricorda che anche nella dorata stagione precedente, l’inizio era stato da incubo.


(Foto: Ciamillo & Castoria)

Ed ecco arrivare la prima sterzata della stagione: partita quasi perfetta (4 in doppia cifra, Williams sugli scudi) e la Giorgio Tesi Group vince la sua prima partita interna contro una Virtus Roma mai in vantaggio, seguita anche dalla seconda vittoria in trasferta sul campo di Cantù con una gran prestazione di Brown.

L’ottimismo torna a far capolino in casa biancorossa… solo per essere schiacciato da 3 sconfitte consecutive: Brindisi (partita mostruosa di Denmon e Pullen, 50 punti su 83 della squadra) ed Avellino in casa, Reggio Emilia fuori (solo 59 punti segnati!).

Alla dodicesima di andata, Pistoia ha un record di 1-6 in casa e 2-4 fuori: da stropicciarsi gli occhi, ricordando le ultime 3 stagioni al fortino PalaCarrara, dove ben pochi erano riusciti a portare a casa il foglio rosa del referto.

Dopo la sconfitta interna con Avellino e prima della trasferta a Reggio, viene esonerato Linton Johnson, che rimarrà nei ricordi dei pistoiesi più per la sua strampalata dipendenza dalla frutta secca (in diversi lo chiamano “Nocciolina”) che per le prestazioni in campo.


Aneddoto divertente della sua partenza: Langston Hall, rookie e pertanto (si vocifera) particolarmente vessato dal “nonnismo” dell’ex-NBA, è stato il primo a mettere il “Like” alla notizia dell’esonero: non esattamente l’emblema di uno spogliatoio unito.

Linton Johnson esce ed arriva, da Torino, Valerio Amoroso.

Giocatore definito “complesso”, odiato da metà delle tifoserie italiane per passate ruggini, sicuramente uno che non le manda a dire, ma un lungo come piace a Moretti: mobile, tiratore da fuori e gran lottatore.


Esordio già positivo nella sconfitta di Reggio Emilia (7 punti in 21 minuti), ma la W non arriva.

4 vinte, 8 perse. E da questa nuova “crisi” come si esce?

Ovviamente, con questa corrente alternata che accompagna la Giorgio Tesi Group per tutto l’anno, con due vittorie consecutive: prima la modesta Pesaro in casa (31 punti di scarto alla fine con tutti i ragazzini in campo), poi la vittoria di Varese che porta la firma proprio di Valerio Amoroso.

Il girone d’andata si chiude con la sconfitta (peraltro mal digerita per una chiamata arbitrale fantasiosa su una rimessa a pochi secondi dalla fine a favore dei campioni d’Italia) interna contro Milano, ma tra la partenza di Linton Johnson e l’arrivo di Amoroso qualcosa sembra aver girato.


Negli schemi di Moretti riappaiono quelli visti negli anni in cui in punta fuori dall’arco dei 3 punti c’era un certo Gek Galanda, la solidità difensiva aumenta, e anche quel Daniele Magro che aveva fatto delle gran virgole per tutto il girone d’andata, sembra andare a rimbalzo con più decisione. Il baricentro della squadra si assesta leggermente, e pur rimanendo una squadra principalmente perimetrale, il conto dei rimbalzi non la penalizza più come all’inizio del campionato.

Non è dato di sapere se il problema fosse realmente Linton ed il suo “carattere”, a destabilizzare uno spogliatoio pur privo di “primedonne”, ma dalla sua partenza il gruppo ha dato comunque l’impressione di compattarsi.

Novità del girone di ritorno, l’ingaggio di Tony Easley a prendere il posto del presidente Johnson: fermo da qualche mese, gli è stato dato un periodo di “rodaggio” abbastanza lungo, controllandone il minutaggio e “accettando” prestazioni abbastanza opache.

Il periodo a cavallo tra la fine dell’andata e l’inizio ritorno coincide col miglior momento della stagione biancorossa: 5 vittorie in 7 partite.

Vittorie convincenti in casa con Capo d’Orlando, a Cremona con una ottima prestazione corale (4 in doppia cifra) ed in casa con la Caserta - appena affidata a Vincenzo Esposito - in ripresa dopo il disastro del girone di andata.

Sconfitta pesante a Sassari alla 2° di ritorno ma grande esodo del pubblico pistoiese alla 5°: presenti in 1.500 alla Unipol Arena di Bologna, non premiati però dal risultato (White e Hazell ne rifilano quasi 30 ad una imbambolata Pistoia).

L’andamento del campionato è però talmente erratico che, a 10 giornate dalla fine e con la suddetta scoppola di quasi 30 punti presi a Bologna, a Pistoia si realizza che nonostante tutto con una classifica così corta si può anche pensare ai playoff.

A seguire la sconfitta di Bologna, una convincente vittoria interna contro Trento (e ribaltamento della differenza canestri… non che poi serva: Trento chiuderà con 12 punti più dei biancorossi) ed una nuova sconfitta interna contro una Venezia decisamente troppo lunga (gigantesca prova di Peric) ed esperta.



(Foto: Ciamillo & Castoria)

 

Prova balistica irritante a Roma nella 8° di ritorno (7/27 da 3) e si arriva all’unico quasi-derby della stagione: la partita in casa contro Cantù (gemellata coi cugini di Montecatini) si trasforma da evento atteso nella piana pistoiese a evento mediatico seguito da ogni paio d’occhi appassionati di pallacanestro in Italia. Qualche giorno prima della partita la squadra ospite ha infatti ingaggiato Ron Artest (The Panda’s Friend, Metta World Peace… chiamatelo come volete) e proprio sul campo di Pistoia ci sarebbe stato l’esordio.


Indipendentemente dal “peso” dell’ex-NBA e dall’attenzione mediatica - più o meno romanzata dalla stampa nazionale - la partita è di quelle vere, decisa al supplementare da un tap-in di Tony Easley a qualche centesimo di secondo dalla fine, con il PalaCarrara che rischiava di uscire dalle fondamenta.


La differenza canestri con Cantù, rivale diretta, era favorevole e con due trasferte al sud da fare (Brindisi ed Avellino) l’attenzione era alla classifica: una vittoria esterna avrebbe significato parecchio… ed è quasi arrivata nella seconda contro la Sidigas, ma il “quasi” non mette la W, ed a 4 giornate dalla fine l’unica speranza di agganciare il treno playoff sono 3 vittorie.


Emozionante - e certamente la migliore della stagione - la vittoria casalinga contro Reggio Emilia, altrettanto sofferta ma ugualmente bella la vittoria a Pesaro.. e a questo punto c’era chi ci credeva.
A tal punto che l’inspiegabile tonfo casalingo contro Varese ha - oltre a far abbandonare le speranze dei playoff - fatto perdere anche la pazienza ad un pubblico un po’ provato dai continui alti e bassi della stagione, ed il commiato dalla Giorgio Tesi Group 2014-2015 è stato un mix di applausi e fischi in egual misura.


Ultima di campionato che stava quasi per diventare la beffa del secolo, con la vittoria sfiorata a Milano (3 tiri liberi sbagliati nell’ultimo minuto ed una palla persa nell’ultimo possesso sotto di 1 punto) che sarebbe comunque stata inutile, vista la vittoria di Cantù a Roma.


E quindi, già a inizio maggio, c’è stato il rompete le righe: tra il dispiacere del pubblico che un po’ sperava in un risultato diverso ed un po’ di amarezza per aver salutato la squadra coi fischi.

Si, perchè magari può essere vero che la stagione ha avuto un andamento da montagne russe.

Che in generale il valore tecnico del campionato italiano 2014-2015 non passerà certo alla storia come il migliore di sempre.

Che l’Amore tra questa squadra è la città non è mai nato.
Ma siamo convinti che il “tarlo” della pallacanestro a pistoia non abbia subito infortuni, e che alla presentazione della squadra 2015-2016 ci saranno nuovamente le migliaia dello scorso anno a cantare e che questi quattro mesi saranno lunghi da far passare. Molto lunghi.

 

LE PAGELLE DELLA STAGIONE 2014-2015

CHRIS CZERAPOWICZ: 7

Partiamo da chi non ha disputato l’intera stagione.

Chris non è certamente un fenomeno, nè probabilmente uno che avrebbe potuto giocare la Serie A ad alti livelli, ma ha tiro, grinta e soprattutto si è comportato come un vero professionista che si è impegnato fino in fondo nelle partite di precampionato ed ha lasciato una ottima impressione di se. Ingaggiato dalla squadra svedese del Södertälje Kings, ha poi vinto il campionato in patria. Grattis (congratulazioni) Chris!


LINTON JOHNSON: 5

L’arrivo a Pistoia è stato da superstar. Prima intervista con citati immediatamente, nell’ordine: l’anello NBA, i pistacchi, Jordan e Pippen come compagni di squadra, le noccioline, l’esperienza decennale e gli anacardi.

Il risultato, frutta secca a parte, è stato un girone d’andata con una media di 9 punti a partita, 9 rimbalzi in 29 minuti di utilizzo e senza mai dare l’impressione di impegnarsi fino in fondo.

Senza usare la logica del “senno di poi”, ma la squadra ha girato molto meglio dalla sua partenza.

Mr. Peanut


C.J. WILLIAMS: 6,5

CJ prende la sufficienza per quello che ha realmente fatto, si meriterebbe qualcosa di meno per quello che avrebbe potuto fare. Arrivato con la speranza di aver preso un realizzatore puro, si è dimostrato estremamente discontinuo: nel girone di ritono specialmente ha alternato prestazioni da 25+ a gran file di ferri piegati. Tecnicamente è più uomo da tiro sugli scarichi che costruttore di gioco.

Mr. Would Be


GILBERT BROWN: 6,5

Come per Williams, il voto lo prende per quello che ha fatto, non per quello che avrebbe potuto fare. Ha spesso dato l’impressione di non essere particolarmente interessato alla gara (alcuni gli imputano di averlo visto in atteggiamenti troppo allegri a distanze di tempo troppo brevi dopo le sconfitte), ma ha anche un potenziale esplosivo.
Un paio di partite risolte da solo, diverse schiacciate da alzarsi in piedi dalle gradinate, ma anche qualche prestazione abulica.
Nel finale di campionato limitato dall’infortunio al piede.
Forse il più talentuoso degli USA di Pistoia di quest’anno, ma decisamente non il più interessato.
Mr. Soft


ARIEL FILLOY: 7,5

“E ora?”

Sarebbe lecito, per l’italo-argentino domandare a tutti quelli che all’inizio di stagione dubitavano della sua capacità di essere il perno (ed il capitano, nondimeno) di una squadra di Serie A.

Ariel ha sempre risposto “presente”, qualche volta spaccando le partite con qualche tiro da tre scellerato (e per la legge della pallacanestro, meno era consigliabile il tiro, più alta era la percentuale di realizzazione) ed a volte sacrificandosi in difesa su gente con tanti anni di meno e tanta esplosività in più.
Se Pistoia è arrivata ad un “inciampo” dai playoff, quest’anno lo deve soprattutto al suo capitano.

Importante sarebbe la riconferma per l’anno prossimo. Molto importante.

Mr. Satisfaction



(Foto: Ciamillo & Castoria)

LANDON MILBOURNE: 4

Ok, quattro è un voto di “rabbia”, lo ammetto.

Otto per il potenziale, quattro per l’impegno, zero per la costanza, zero per la “svegliezza” in campo. Zero per il “cazzimma” (se Gentile puo’ scriverlo sulle felpe, io non posso metterlo nelle pagelle?), Landon ha clamorosamente toppato una stagione intera.
Si, certo: ha indovinato alcune partite… ma dal “4” titolare della tua squadra è lecito aspettarsi di meglio che una partita da sveglio e 7 da addormentato?

Rimarrà nella mente del tifo di Pistoia più per le grazie della compagna che per le prodezze sul campo… ed è un peccato vero. Perchè quando decideva che era il momento di giocare, giocava. ECCOME se giocava.

Emblema della stagione: a lui toccava l’ultimo pallone dell’ultima partita. L’ultimo tiro del campionato, che - se mandato sul fondo della retina - poteva valere una gran beffa per la non-qualificazione ai playoff, ma almeno c’era la soddisfazione di aver battuto Milano a domicilio.

Riga pestata, palla persa.
Mr. Tomorrow


DANIELE CINCIARINI: 6

La sufficienza se la merita, indipendentemente da tutto.
Se la merita perchè per Daniele la stagione è stata sfortunata: l’infortunio lo ha tenuto lontano dal campo quasi un mese, il rientro è stato difficile, e soprattutto - a differenza delle due stagioni precedenti a Montegranaro in cui gli venivano fatti toccare tutti i palloni, compresi quelli del campo da calcetto vicino e le palle mediche della palestra, Moretti ha gestito i suoi minuti con un eterno dentro-fuori-dentro-fuori che ad un giocatore di striscia sicuramente non fa bene.
Avrebbe potuto fare meglio.
Di più.

Diversamente.

Un po’ come tutto il resto della squadra, si… soprattutto in difesa, la stagione non è stata esaltante. Ma su qualche partita ha lasciato il suo graffio e la qualità del giocatore è lì da vedere.
In partenza da Pistoia? Ni.
Con Moretti sulla panchina forse si… senza Moretti, chissà.

Mr. In and Out


LANGSTON HALL: 7

Si narra che Linton Johnson lo abbia chiamato “burba” appena ha saputo che era un rookie, che gli abbia fatto il “sacco” nel letto, lo costringesse a spazzare tutto il palacarrara con una scopettina consumata dopo ogni allenamento e pretendesse che gli rispondesse “Sir, yes sir!”

E poi chiediamoci come mai quel “Like” dopo l’esonero…

Langston ha sicuramente dei numeri, una gran visione di gioco e delle mani educate (149 assist in campionato, più di 5 a partita). Non disdegna il tiro da 3 (35.8%) e chiude con quasi 8 punti di media a partita.
Ma soprattutto, come Daniel prima di lui, sembra aver voglia di ascoltare il proprio staff tecnico, di lavorare e di migliorare. Per quanto ci riguarda, uno dei migliori dell’annata e con le potenzialità di diventare un playmaker di ottimo livello.

Il miglior USA di quest’anno.

Mr. Improvement



(Foto: Ciamillo & Castoria)

VALERIO AMOROSO: 8

Em. Vi. Pi. Em. Vi. Pi.

Esagerato? Assolutamente no!
Valerione è arrivato in una squadra, per mancanza di un termine migliore, moscia.

Molte delle sconfitte nel girone di andata sono arrivate da squadre dotate di lunghi di ruolo (più o meno blasonati, ma poco conta) e la frontline della Giorgio Tesi Group era in grosso affanno.

La squadra intera aveva degli schemi quasi esclusivamente perimetrali e la palla girava male.

Arrivando a metà stagione, ha portato una ventata di sano agonismo (storico l’urlo in faccia a Magro durante un timeout, sentito da tutto il PalaCarrara: “LO DEVI PICCHIAREEEE!”) e grazie alla sue caratteristiche di lungo mobile e perimetrale, ha fatto togliere dalla naftalina a coach Moretti tutti quei giochi disegnati per Gek Galanda degli anni passati.

Qualche volta ha sparacchiato un po’ troppo da 3 punti, ma la difesa c’è sempre stata, non ha mai avuto paura di metterci il fisico ed è sempre stato l’ultimo a mollare.
“Il gladiatore”, come lo hanno chiamato in curva dopo due partite, è per noi l’MVP della (mezza) stagione.
Pistoia farebbe bene a pensare di tenerselo stretto, se non arrivano chiamate più importanti.

Mr. Density


TONY EASLEY: 5,5

Forse si poteva meritare la sufficienza per quel tap-in contro Cantù..

Ma il “defining moment” di una intera (mezza) stagione non basta a coprire tutta una serie di prestazioni decisamente opache.
Poco grosso, poco alto, poco presente a rimbalzo, poco intimidatore (7 stoppate in 15 partite per l’unico “5” di ruolo della squadra?!) ma anche poco usato da coach Moretti (18 minuti di media in campo), che gli ha preferito spesso altre soluzioni offensive.

Come il suo ex-compagno di squadra Ed Daniel, si è presentato con un atteggiamento verso la partita molto “collegiale” (partenza da lontano, poca propensione al gioco sotto canestro), ma a differenza di Ed, non sembra aver introiettato molto bene il gioco europeo.

Mr. I’ll-Do-What-I-Can


DANIELE MAGRO: 6

Alla fine del girone d’andata, questo 6 era un 4.
Daniele era irritante, per tanto che sonnecchiava: ogni rimbalzo era un flipper, ogni tiro una scommessa. Moretti lo teneva in panchina per disperazione, e quando gli dava minuti, andava peggio della volta prima. L’arrivo di Amoroso e la “scossa” alla squadra ha in qualche modo svegliato anche il ragazzone da Padova: nel girone di ritorno le cifre sono rimaste modeste, ma è cambiato (e non di poco) l’atteggiamento nei confronti delle partite.

Per lui, alla fine, 3 punti e 3 rimbalzi di media a partita, ma tra le ultime gare e le prime c’era un ABISSO di differenza, a livello di presenza mentale.
Forse un po’ fuori serie contro i lunghi della Serie A, ma un anno comunque utile per la sua crescita personale.
Mr. Thin


DAVIDE MORETTI: 6,5

Entrato in 12 delle 20 partite in cui era in rosa, il “figlio del coach” non ha ricevuto più spazio di quello che si poteva meritare. A 17 anni è già effettivamente una gran cosa essere in campo in serie A, ma in alcune situazioni di emergenza (e lo stop di Cinciarini per un mese ne ha create diverse) ha giocato anche minuti importanti e non ha mai sfigurato.
La faccia c’è, la tecnica anche, sul fisico ci sta lavorando, e il tempo di rilascio del tiro è roba commovente.

Se rimane papà, l’anno prossimo potrebbe essere un ottima soluzione per una quindicina di minuti a partita.

Mr. Son of A Gun



(Foto: Ciamillo & Castoria)

PAOLO MORETTI: 7

Il nono posto ed i playoff sfiorati sono comunque “un miracolo sportivo”, come lo definisce Paolo in tribuna stampa, visto soprattutto il budget della squadra pistoiese.

Che i fischi dell’ultima giornata non traggano inganno: siamo daccordo con lui.

La salvezza era l’obiettivo e la salvezza è arrivata con diverse giornate di anticipo, i playoff sarebbero stati “romanticamente” belli, ma la stagione rimane comunque molto positiva.

Per il secondo anno di serie A consecutivo, Moretti prende una squadra interamente nuova (quest’anno anche peggio dell’anno scorso: stavolta li aveva TUTTI nuovi) e la fa diventare una squadra. In alcuni settori mancava un po’ di talento, in altri un po’ di faccia cattiva, ma a Pistoia ci siamo tolti delle gran soddisfazioni anche quest’anno. Nella eterna telenovela estiva “quest’anno che fa Paolino? resta o lo chiama qualche squadra grossa?” non ci possiamo che augurare che rimanga e continui a portare avanti questo progetto. Se un giorno dovessero arrivare anche dei soldi...

Mr. Continuity
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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 20 Commenti
  • duledule 26/05/2015, 18.48 Mobile
    Citazione ( andrewmichebcn 26/05/2015 @ 18:23 )

    Ci puoi giurare fratello! A parte leggere dati, leggo anche la storia di un giocatore ed in + aggiungo cosa ha fatto nella stagione. Gli si può volere bene, ma come giocatore, Gilbert non merita la GTG. Lo siento mucho!

    Guarda penso lo stesso identico tuo discorso su Deron...

  • andrewmichebcn 26/05/2015, 18.23
    Citazione ( duledule 26/05/2015 @ 18:15 )

    Si fa x parlare eh...ma veramente io forse ho visto un altro campionato boh...Brown da insufficienza piena? E veramente preferivate Deron Washington? Boh...

    Ci puoi giurare fratello! A parte leggere dati, leggo anche la storia di un giocatore ed in + aggiungo cosa ha fatto nella stagione. Gli si può volere bene, ma come giocatore, Gilbert non merita la GTG. Lo siento mucho!

  • duledule 26/05/2015, 18.15 Mobile
    Citazione ( andrewmichebcn 26/05/2015 @ 17:31 )

    Pagelle sulle quali dissento. Milbourne, Brown e Cj Williams sono da insufficienza piena! Bella differenza con Wanamaker, Deron e Juan Juan Johnson (il dibattito non si apre per manifesta inferiorità sportiva)! Anche per il Cincia, bella volontà, m ...

    Si fa x parlare eh...ma veramente io forse ho visto un altro campionato boh...Brown da insufficienza piena? E veramente preferivate Deron Washington? Boh...

  • duledule 26/05/2015, 18.09 Mobile
    Citazione ( Fenixwing 26/05/2015 @ 08:43 )

    Io ve l'avevo detto a inizio stagione, dategli la squadra in mano, dategli fiducia, questo vi stupisce, é totalmente matto ma con fiducia fa cose incredibili...prime giornate tutto un "oooohhh ma fa schifooo", adesso mi sa che Ariel non lo mollate p ...

    Ma guarda che in generale Ariel é sempre stato benvoluto qui da noi vuoi x il carattere vuoi xché fu uno dei protagonisti della prima vera grande annata pistoiese con Moretti in panca in A2. Io l'ho sempre stimato e ci ho sempre creduto. Come credevo in Cincia (Andrea) all'epoca della B...

  • andrewmichebcn 26/05/2015, 17.31

    Pagelle sulle quali dissento. Milbourne, Brown e Cj Williams sono da insufficienza piena! Bella differenza con Wanamaker, Deron e Juan Juan Johnson (il dibattito non si apre per manifesta inferiorità sportiva)! Anche per il Cincia, bella volontà, ma il resto è solo attesa (Godot docet!). La scossa data da Super Valerio ha tirato fuori dalla palude la squadra, sulla quale hanno dato grandi risultati Ariel (gran trabajo campeon) e Langston. Avrei avuto + coraggio con Daniele perchè si è visto che ha cambiato marcia a metà campionato e la cosa che mi è piaciuta di + è che non si è mai lamentato. Abbiamo toppato completamente sul centro, che è stato sempre "il perno della GTG" negli ultimi anni. Moretti parte proprio dal 5 e dal play la costruzione della squadra, perdere una stagione intera dietro alle "polente" di Johnson ed Easley è eccessivo, ma puoi avere fortuna oppure no, questa è andata. Per il futuro, lasciatemi Paolo Moretti tutta la vita, nel senso che è un ragazzo d'oro ed uno straordinario allenatore. A Pistoia il tema non è solo la squadra. E' l'idea che le migliori energie possano far salire un nuovo e + alto scalino. Io metto la mia disponibilità, se qualcuno la vorrà aggiungere ad altre.

  • Fenixwing 26/05/2015, 08.43 Mobile
    Citazione ( duledule 25/05/2015 @ 20:01 )

    Voglio sperare che queste pagelle siano uno scherzone.... Ottima la descrizione dell'annata, ma i voti - visto che l'autore li ha voluti dare - vanno dati con un minimo di oggettività...un minimo eh...e rovinano il buon lavoro della descrizione. Non ...

    Io ve l'avevo detto a inizio stagione, dategli la squadra in mano, dategli fiducia, questo vi stupisce, é totalmente matto ma con fiducia fa cose incredibili...prime giornate tutto un "oooohhh ma fa schifooo", adesso mi sa che Ariel non lo mollate più, hm? Grande Crazy Fillo.

  • warriorsgod 26/05/2015, 08.21 Mobile
    Citazione ( RedMambaPT 25/05/2015 @ 23:09 )

    Moretti è diretto ad Avellino, Cantù, Varese, Reggio Emilia e forse me ne scordo qualcun'altra.

    Varese credo prosegua con coach caja che vale molto di più di moretti

  • Irving10 25/05/2015, 23.47 Mobile

    Cinciarini 6 e Landon 4........non mi esprimo. Condivido su Hall Filloy, forse un po meno ad Amoroso. Easley per me sotto il 5, Brown sul 6,5/7 e CJ sul 6, ma il 6,5 ci può stare.

  • Irving10 25/05/2015, 23.44 Mobile
    Citazione ( RedMambaPT 25/05/2015 @ 23:09 )

    Moretti è diretto ad Avellino, Cantù, Varese, Reggio Emilia e forse me ne scordo qualcun'altra.

    Roma xD

  • RedMambaPT 25/05/2015, 23.09
    Citazione ( warriorsgod 25/05/2015 @ 20:42 )

    ma Moretti è davvero diretto ad Avellino?

    Moretti è diretto ad Avellino, Cantù, Varese, Reggio Emilia e forse me ne scordo qualcun'altra.

  • warriorsgod 25/05/2015, 20.42 Mobile

    ma Moretti è davvero diretto ad Avellino?

  • duledule 25/05/2015, 20.01

    Voglio sperare che queste pagelle siano uno scherzone....
    Ottima la descrizione dell'annata, ma i voti - visto che l'autore li ha voluti dare - vanno dati con un minimo di oggettività...un minimo eh...e rovinano il buon lavoro della descrizione.
    Non prendo in considerazione il voto "alla carriera" a Scerapovicce ma dico:
    4 a Milbourne? 4? Con un voto in più a Johnson e uno e mezzo addirittura a Easley? E due in più a Cinciarini? Se Milbourne ha toppato la stagione (e l'ha abbastanza toppata) Cincia che ha fatto? E non c'entrano gli infortuni era già così prima....
    Stesso voto a Williams e a Brown? E mezzo voto in più a Hall....diciamo che sono voti dati con negli occhi solo le ultime dieci giornate e con il prosciutto sopra per le precedenti venti...
    Invece io avrei dato lo stesso voto (come minimo) a Filloy e Amoroso...diciamo che la qualità degli esterni del campionato italiano non è neanche lontanamente paragonabile alla qualità dei lunghi e che, secondo me, il campionato di Filloy è stato assolutamente I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E....
    Comunque sui Moretti e su Magro siamo d'accordo....

  • artiglio 25/05/2015, 18.45 Mobile

    Cincia torna a casa...

  • humantorch 25/05/2015, 18.41

    e moretti chiaramente mvp..come sempre! l'anno scorso di questi tempi si festeggiava il 2-2 con milano

  • humantorch 25/05/2015, 18.40

    RIDICOLO il voto a Milbourne e Cj secondo me..Brown meritava sicuramente di più, giocatore fantastico secondo me! Inoltre 6 a cinciarini esagerato

  • RedMambaPT 25/05/2015, 17.18

    Ah mi ero perso il voto di Cinciarini che per me non va oltre il 5, e mi tengo largo

  • Marcus 25/05/2015, 17.14 Mobile

    Sono pagelle troppo da tifoso, si vede lontano un chilometro. La cosa che più mi lascia perplesso sono le chiacchiere da bar riguardo l'etica lavorativa di Milbourne e il conseguente voto, troppo severo per chi ha giocato fuori ruolo e che arrivava sí, da giocatore più pagato, ma che in ben pochi alla vigilia si aspettavano fosse il terminale offensivo principale di questa squadra, cosa che (a detta anche di Crippa) sarebbe dovuto essere Williams il cui voto é spropositato perché in quel ruolo in questo campionato se vuoi andare avanti DEVI fare la differenza, vedesi Ray, Logan, Goss, Denmon che hanno avuto ben altro impatto sul campionato e sulle singole partite da dentro-fuori. Ingiusto dare a uno 4 e all'altro 6.5, così come é troppo 7 ed 8 ad Hall e Amoroso e la sufficienza a Cinciarini, considerando il rapporto qualità-prezzo, non l'avrei mai dato, considerando anche che abbiamo vinto una delle partite più "importanti" della stagione, in casa contro Cantù alla prima di Metta, con lui in panchina. Giusto il 7 a Paolo, se non qualcosa di più, che con questo gruppo scarso e sfortunato é riuscito quasi a bissare il miracolo dello scorso anno...

  • SwaggyT 25/05/2015, 16.34 Mobile

    ti quoto in tutto.perfetti i voti agli americani, specie il 7 a Hall e i due 6.5

  • RedMambaPT 25/05/2015, 16.06

    Stesso voto a Williams e Brown non sta nè in cielo nè in terra. Premesso che tra i due quello che è parso più disinteressato ad impegno e risultato è stato proprio CJ e non certo Gilbert anche il rendimento sul campo non è paragonabile: Brown ha toppato praticamente solo con Pesaro e Varese limitato dai problemi al piede. Williams ti ha vinto 1/2 partite (cosa che ha fatto anche Brown) ma nelle altre? Scelte scellerate, tiri affrettati, difesa inesistente. Per me CJ è sul 5,5.
    Severo anche il 4 a Milbourne, pur condividendo il commento avrei dato 5. Mentre per Easley il 5,5 è un premio al tap-in e alla simpatia e professionalità. Per me mezzo voto in meno anche ad Hall e Amoroso.

  • JuvecasertaBasket 25/05/2015, 15.41 Mobile

    Per la cazzimma..ottimo articolo del Gori :)