Valli: Noi e Trento le rivelazioni. Ma domenica niente sentimentalismi

Giorgio Valli è pronto per l’ultima trasferta di stagione, prima che inizi la meritata appendice dei playoff. Destinazione Trento.
“E’ l’atto finale della stagione regolare, lo giochiamo con buona tranquillità perché credo che in ventinove partite abbiamo ottenuto un risultato strepitoso. Devo essere onesto, penso che arrivare settimo o ottavo non cambi molto. Incontrare Milano o Venezia o Reggio cambia poco, c’è un livello differente, non ha senso impazzire per pensare al piazzamento, sarebbe puerile. Credo sia invece intelligente andare a Trento per fare una partita di intensità e sostanza, il che significa essere molto duri e non pensare a dove e con chi si gioca. Vuol dire portarci dietro quelle buone abitudini che fin qui ci hanno permesso di vincere quindici partite su ventinove…”.

Si va in Trentino con qualche acciacco, acuito durante la settimana dopo il successo con Roma.

“Non siamo al top fisico, Hazell ci sarà ma il ginocchio è ancora dolente, anche quello di Ray si è gonfiato in settimana e Mazzola accusa dolore a entrambi i talloni, un problema che lo ha spesso accompagnato in stagione e che ha sempre portato avanti con la volontà che lo contraddistingue. Ma ci saremo tutti, questo conta”.

Avversario che merita applausi per una stagione decisamente al di sopra delle aspettative.

“Incontriamo una squadra che finirà comunque vada tra le prime cinque, e non solo perché ha Tony Mitchell. Lui è una ciliegina sulla torta, ma Trento è un gruppo davvero forte, lo dimostrano i premi che ha conquistato ai “Lega Basket Awards”. E’ la solidità di Trento società che a mio avviso ha determinato il successo di una squadra. Conosco Trainotti, grande merito di questo successo va a lui. Alla fine, siamo due belle rivelazioni del campionato. Ma ci affronteremo con pochi sentimentalismi, vincere domani serve a entrambi. Sarà una partita dai toni acesi, tra due squadre che fanno del collettivo la loro forza”

All’andata, battere la Dolomiti alla Unipol Arena fu un cambio di ritmo anche mentale.

“Quella partita è stata importante per la nostra svolta, da lì in avanti abbiamo acquisito consapevolezza. Trento stava giocando molto bene, aveva stravinto con Sassari, era un astro nascente. Noi facemmo una partita bella solida, vinta di dieci, senza Gilchrist che non entrò. Prendemmo fiducia, capimmo che la strada del lavoro e dei pochi individualismi era quella giusta”.

Si gioca contro pronostico. A Trento, ma sarà così anche per i playoff.

“E’ dall’inizio dell’anno che succede. Se ricordate, ad agosto dicemmo che la nostra corsa sarebbe stata con Pesaro e Capo d’Orlando. Ma la realtà è che non siamo appagati, se lo fossimo non avremmo giocato con questa grinta le partite post Cremona. Abbiamo sfruttato l’occasione, abbiamo raggiunto un bel traguardo: ora cerchiamo di fare ancora del nostro meglio”.

Nel frattempo, a testimoniare una stagione di duro lavoro che ha pagato, Fontecchio è stato eletto miglior Under 22 del campionato di Serie A Beko.

“E’ un premio alla Virtus, prima ancora che al giocatore, perché una società che crede in un progetto e lo trasmette ai proprio tecnici lo merita. Speriamo di avere altri Fontecchio, questa è la cosa che ci preme di più. Simone deve ancora migliorare su tutto, e lo sa benissimo perché è un ragazzo intelligente. Sono aspetti che conosce e su cui stiamo lavorando da mesi. Il tiro è già progredito, da lì attaccheremo tutto il resto”.