Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 29
Il penultimo quintetto dell'anno
40 minuti al termine, i giochi sono ancora da farsi. Novità anche nel penultimo quintetto stagionale:
Eric Maynor, PM, OpenJobMetis Varese: l'ascesa di Eric Maynor al primo quintetto della stagione sembra crescere inesorabile. Più la sua forma migliora, più aumenta la confidenza e più il suo rendimento sale in modo vertiginoso. A Pistoia è un autentico dominatore, tanto che il Panathinaikos scopre che potrebbe rivelarsi un'addizione interessante. Chiude con 32 punti, 5 rimbalzi, 11 assist e un insolito 7/10 dal campo che gli vale un 35 di valutazione e il titolo di MVP settimanale. Discutiamo pure quanto vogliamo su chi sia il miglior playmaker del campionato, ma questo signore di acqua al suo mulino ne sta tirando parecchia.
Allan Ray, G, Granarolo Bologna: Bologna va alla post season e già questo è abbastanza per metterlo in una categoria di giocatori papabili per il massimo dei premi. Nel momento in cui sembrava calato ha reagito e si è rimesso a giocare come in tutta la stagione. Chiariamoci: probabilmente Bologna faticherà a vincere anche una sola gara ai playoff sia che arrivi settima, sia che arrivi ottava, ma la squadra sembra essere entrata in un circolo virtuoso che potrebbe riportarla ai vertici. Ray chiude con 29 punti, 7 rimbalzi e 32 di valutazione. Bologna ha in programma di aumentare il budget del 25%. Cominciare da un centro di peso è la chiave per tappare l'unica reale falla che ha questa squadra.
Tony Mitchell, AP, Dolomiti Energia Trento: la disciplina tattica non sarà il suo forte, ma sicuramente in gare come queste te ne dimentichi volentieri. Mitchell trascina Trento ad un passo dal quarto posto in classifica con una rimonta orchestrata sul campo dell'Orlandina. Chiude con 25 punti, 12 rimbalzi e 27 di valutazione, in una gara dove Trento sembra nel buio realizzativo più assoluto. Nessun altro va in doppia cifra e questa non è la prima gara che riesce a vincere quasi da solo. Confermarlo sembra utopico vista la pioggia di offerte che gli arriveranno in estate, ma ancora più difficile sembra poter essere trovare un sostituto che garantisca lo stesso rendimento.
Johndre Jefferson, AC, OpenJobMetis Varese: l'asse play-lungo è quello che serve per rendere una squadra pericolosa. Jefferson è arrivato per rimpiazzare Ed Daniel e non aveva alcuna esperienza nella serie A, ma l'impatto è stato clamoroso. Jefferson chiude a Pistoia, maramaldeggiando nel verniciato con 19 punti, 14 rimbalzi e 3 stoppate per 35 di valutazione. Quando il tuo asse play-pivot combina 70 di valutazione nemmeno il Real Madrid potrebbe sconfiggerti. Jefferson si è rivelato clamorosamente più efficace di Ed Daniel, mostrandosi non solo come un difensore migliore e più continuo, ma specialmente come un attaccante tremendamente più efficace (genera 31 punti più di Ed su 100 possessi). Tenerlo? D'obbligo, ma occhio alla scelta del playmaker che dovrà innescarlo (a meno che Varese non spacchi il salvadanaio per tenere Maynor e ammesso che basti quello).
O.D. Anosike, C, Sidigas Avellino: Avellino ogni anno sembra avere come unica missione quella di deludere i pronostici e anche quest'anno i playoff si sono rivelati un miraggio. O.D. Anosike però ha continuato la sua carriera sulla falsariga dello scorso anno, viaggiando a doppie doppie a grappoli e tentando di arricchire il bagaglio tecnico di qualcosa che non aveva lo scorso anno. Contro Cremona si lascia bene con i tifosi di casa, chiudendo con 20 punti, 16 rimbalzi e 32 di valutazione. Per fare il salti di qualità deve migliorare la qualità tecnica del suo gioco: tiri liberi, movimenti in post e lavorare su un tiro dalla media. Nessuna grande squadra rischierebbe un giocatore così forte sotto canestro, ma altrettanto grezzo.
SESTO UOMO:
Henry Domercant, G, Pasta Reggia Caserta: se Caserta avesse tenuto il ritmo del girone di ritorno anche in quello di andata adesso sarebbe quasi ai playoff, invece si giocherà l'ultima gara in un Win or Go Home (meglio in A2) a Pesaro in un palazzo che si preannuncia incandescente per tutto quello che è successo in questa settimana: problemi di biglietti, punto di penalizzazione confermato e via dicendo. Merito della risalita di Caserta è sicuramente una ritrovata sicurezza dall'arco grazie a Henry Domercant. L'infortunio gli avrà levato esplosività, ma la mano è sempre quella. Esce dalla panchina contro Reggio Emilia, 18 punti in 21 minuti. In stagione viaggia con il 51% abbondante dall'arco. Caserta ha tutta l'inerzia nel match contro Pesaro. Sprecare questa incredibile risalita in una gara secca sarebbe un peccato demoniaco.