Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 26

Arriva il quintetto della settimana, con molte novità:

Pablo Forray, PM, Dolomiti Energia Trento: di Pablo Forray, meglio noto come Toto, non parleranno mai i suoi numeri, né avrà particolari meriti per qualche tiro decisivo. Quello che ha parlato, che parla e che parlerà per lui è sempre il lavoro sporco, quello che non si vede senza l'occhio attento, ma che si sente se lo devi subire. Ne sa qualcosa Chris Wright di Pesaro, costretto a una delle sue peggiori esibizioni in maglia Consultinvest, a causa del suo dirimpettaio argentino che gli si attacca alle caviglie e gli chiude qualsiasi angolo per prendersi una penetrazione pulita; all'occorrenza lo manda contro l'aiuto di Pascolo, Owens, Armowood o chi per loro e finisce per perdere la palla o per perdersi lui nella terra di nessuno. Forray aggiunge oltre alla difesa tosta anche 15 punti (4/5 dall'arco), 3 rimbalzi, 3 recuperi senza una sola palla persa per 21 di valutazione. In ogni sistema un giocatore con le sue caratteristiche è fondamentale per offrire un'adeguata difesa perimetrale; il suo vero limite è l'essere totalmente incapace di crearsi un vantaggio sul diretto avversario partendo dal palleggio. In un contesto come quello di Trento glielo si può anche perdonare.

Phil Goss, G, Umana Reyer Venezia: Sono pochi i giocatori con il sangue freddo e il muso duro di Phil Goss; uno che quando si scalda in base all'importanza del match. Nei playoff è sempre uno dei più caldi e le sue mani sono sempre quelle più affidabili. Nella giornata dove tutti aspettano Metta World Peace è lui a venire fuori con prepotenza. 16 punti e 8 assist con cui scava il parziale killer che travolge un'Acqua Vitasnella prigioniera delle sue contraddizioni nel roster. Goss non avrà la faccia più simpatica del mondo (e nemmeno il carattere c'è da dire) però è un professionista che non tradisce mai quando serve dare il suo contributo. Non stupisce che il suo rinnovo sia la priorità assoluta del GM Casarin alla fine del campionato.

Christian Eyenga, AP, OpenJobMetis Varese: è letteralmente salito di un giro nelle ultime settimane, iniziando ad inanellare una serie di prestazioni decisive per aiutare Varese a uscire dal pantano in cui era caduta. Eyenga sale in cima alla lista di giornata, guadagnandosi la nomina ad MVP, con 25 punti, 9 rimbalzi, 2 recuperi e 29 di valutazione. Mette una serie di tiri nel quarto finale che potrebbero chiudere la gara, ma un uomo di cui parleremo tra poco riesce a tenerla viva. Chiude comunque con la miglior prestazione della settimana, mostrando che ci fu un motivo se fece l'Eurolega e prima ancora l'NBA.

Carleton Scott, A, Pasta Reggia Caserta: C'è un motivo se nel marasma della stagione della Pasta Reggia Caserta lui è stato sempre uno degli inamovibili: la sua versatilità e la sua continuità sui due lati del campo. Scott è uno dei motivi per cui pescare in D-League è sempre un terno al lotto. Quando arrivò uscì da una lega dove se non fai statistiche grosse non sei quasi nessuno, ma lui è emerso grazie alla sua capacità di difendere sia sul perimetro, sia sull'uomo vicino a canestro. In due anni è venuto fuori anche come opzione offensiva affidabile, giocando spesso nel ruolo di 4 tattico per aprire il campo.Contro Varese chiude con 19 punti, 10 rimbalzi e tiri decisivi per mantenere a galla la sua squadra, che però è sempre più vicina alla retrocessione.

James Mays, C, Enel Brindisi: il vuoto di potere nel ruolo di pivot sta consegnando a James Mays una serie di presenze consecutive da record nel quintetto Sportando. Oggettivamente di fronte a un giocatore che fa doppie doppie come se fosse la cosa più normale del mondo cosa vuoi dire? Contro Capo d'Orlando mostra a Dario Hunt chi è il più forte segnando 15 punti, 10 rimbalzi, 4 stoppate e un mucchio di altre cose utili. Constatiamo con divertimento e simpatia che dopo la nostra “accusa” di essere morbido sotto canestro ha registrato il season-high in stoppate. Se la sarà legata al dito.

SESTO UOMO:

Ed Daniel, C, Vanoli Cremona: Daniel e la Vanoli Cremona sono una coppia perfetta, perché entrambi hanno avuto una stagione travagliata: la squadra perché nel ruolo di centro dove ne ha cambiati quattro (Garrett, Hyman, Cusin e ora lui) e lui perché a Varese è stato scaricato (più o meno giustamente) come capro espiatorio, ma che in maglia celeste ha mostrato di essere in grado di aiutare una squadra che gioca i playoff. Lo scorso anno da Moretti fece una stagione in crescendo clamoroso, arrivando nei playoff a dare fastidio ai lunghi di Milano con il suo compagno di reparto JaJuan Johnson, quest'anno anche uscendo dalla panchina è stato capace di impattare. Nella sfida cruciale per la stagione di Cremona segna 11 punti con 9 rimbalzi e 17 di plus-minus (il più alto della squadra). Forse riuscirà a garantirsi un'altra apparizione ai playoff e forse proprio contro Milano di nuovo.