Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 24
Quintetto e sesto uomo per la giornata di campionato numero 24
Arriva puntuale il quintetto per la ventiquattresima giornata di campionato:
Rok Stipcevic, PM, Acea Roma: nonostante una sventurata mezza stagione a Milano c'è una qualità di Rok Stipcevic che è sempre emersa: la continuità. Il playmaker croato può essere definito come una sorta di scialuppa di salvataggio per la stagione della Virtus Roma. Dopo aver trascinato la squadra fino a vette inaspettate in Eurocup, si prende anche il merito di rilanciare le ambizioni di playoff capitoline con due prestazioni solide contro Pistoia e ora in casa di una Cremona in caduta libera. Gioca pulito, senza strafare, prende i tiri che servono e mette quelli che contano. 17 punti, con 3 assist e 6 falli subiti...nulla di roboante, ma se quando non è in campo la differenza si nota.
Marcus Denmon, G, Enel Brindisi: Se si parla di guardie pure con potenziale realizzativo, la ex chiamata al draft degli Spurs è esattamente l'identikit del ruolo. Nella classica gara ad alto ritmo di Masnago Denmon si leva lo sfizio di conquistare la palma di migliore in campo insieme al suo compagno Mays, prendendo a mitragliate il canestro dei padroni di casa dal primo all'ultimo minuto. 29 punti, 3 rimbalzi e 2 recuperi sono il bottino che trafuga dal PalaWhirpool e con il quale dà a Brindisi quasi la certezza della post.-season matematica. Sicuramente la coppia Pullen-Denmon non è la più complementare del campionato, ma all'ex Tofas altro non puoi chiedere se non fare punti e lottare in difesa al limite delle sue possibilità. Giocatore a cui manca un pizzico di basketball IQ per diventare una guardia top, ma che comunque è in grado di fare la differenza in alcune circostanze nel nostro campionato.
Alessandro Gentile, AP, EA7 Emporio Armani Milano: Gentile è sicuramente un giocatore le cui possibilità fanno discutere maggiormente, ma quando entra in campo con la faccia giusta e le idee chiare non c'è un solo pariruolo in tutta Europa che riesca a tenerlo. Sassari è la vittima perfetta, dovendo vendicare la debacle di supercoppa, e il figlio di Nando non si fa attendere nemmeno un minuto. Entra in campo e taglia in due la gara mettendola sul piano fisico e tecnico pur contro una squadra colma e ricolma di atleti. Chiude con 20 punti, 4 rimbalzi, 6 assist e 2 recuperi per 27 di valutazione. In alcune situazioni sembra che metta volontariamente la sicura al Winchester per mantenere una velocità di crociera e non scoprirsi troppo quando la gara non lo richiede. Nel tempo ha imparato a gestire meglio il suo corpo, le sue energie, ragionare di più con il pallone accantonando la giocata di istinto. La crescita è verticale e inarrestabile...dove arriverà? Dipende dal tiro da tre.
Achille Polonara, AG, Grissin Bon Reggio Emilia: Achille Polonara una volta saltava i motorini, quel giorno disse che avrebbe dovuto “mangiare ancora tanta minestra”. A distanza di alcuni anni si può dire che l'indigesto pasto abbia dato i suoi frutti e che ora possa passare a una più saporita forma di Parmigiano (dato il contesto). Achille è sempre stato un atleta notevole, quello che ha messo insieme nelle ultime tre stagioni è un bagaglio tecnico di tutto rispetto e un tiro affidabile. Sul neutro di Trapani contro Capo d'Orlando esalta la sua vena di rimbalzista strappando ben 16 carambole, a cui aggiunge 18 punti per 30 di valutazione. La continuità che ha raggiunto è straordinaria anche giocando ogni tre giorni. Candidato sicurissimo al premio di MVP dell'anno.
James Mays, C, Enel Brindisi: C'è per caso qualcuno che ci ha guadagnato a Brindisi con l'infortunio di Simmons? La risposta è James Mays. Nel momento di maggiore difficoltà, quando l'infortunio sembrava non dargli tregua, il centroafricano si è ritrovato grazie all'uscita di scena anticipata dell'ex Olympiakos. Le lune alterne di Michael Eric lo hanno rimesso nel quintetto base e riconsegnato il permesso di soggiorno nel pitturato con licenza di dominare a piacimento. 23 punti, 14 rimbalzi con 2 recuperi e 36 di valutazione, che gli fanno conquistare il titolo di MVP per la seconda volta quest'anno. Giocatore dominante e dotato di un bagaglio atletico-tecnico da far paura, ancora più sorprendente visto il sommerso filippino da cui è stato pescato. A fine anno potrebbe finire in una grande squadra, sempre che l'aria della puglia non lo convinca a legarsi al biancoazzurro. Una serie di gare dominanti ai playoff potrebbe spalancargli le porte dell'Eurolega dalla prossima stagione.
SESTO UOMO:
Adam Hanga, AP, Sidigas Avellino: non si sa bene se la panchina lo scuota, ma resta il fatto che è il primo esautorato dal quintetto secondo i nuovi dettami di Fabrizio Frates che predilige il doppio playmaker. Fatto sta però che Hanga risulta il migliore in campo dei suoi. Dopo un quarto di equilibrio la Sidigas Avellino prende il largo su una Granarolo Bologna ricacciata indietro da una difesa perimetrale estenuante, che Hanga interpreta in modo sopraffino. Sporca ogni pallone, sguscia dietro agli avversari dragando via un pallone dietro l'altro e in attacco si fa sentire con puntualità e precisione. 23 punti, 5 recuperi, 2 assist e 28 di valutazione. E' il giocatore che il Laboral Kutxa si aspetta che diventi. A proposito dei baschi: sono all'assidua ricerca di un'ala piccola ora che Bertans si è rotto...forse si potrebbero essere un minimo pentiti di aver ceduto l'ungherese in prestito con troppa fretta.