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Serie A 02/10/2010, 14.25

Bennet Cantu': Bruno Arigoni prova a svelare i segreti

Dalle pagine del quotidiano "La Provincia di Como", il il. D.s. deil brianzoli afferma: "Serve essere pronti subito perché poi con la Coppa non ci si allenerà più"

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«Serve essere pronti subito perché poi con la Coppa non ci si allenerà più» - E dei nuovi arrivati dice.. uomini di sapienza ed esperienza. Bruno Arrigoni, prossimo a compiere 65 anni, è ormai da lustri il direttore sportivo della Pallacanestro Cantù. «Quella di portarci avanti con il lavoro è la filosofia con la quale abbiamo approcciato la stagione. Dal primo giorno della preparazione l'obiettivo è stato infatti quello di non perdere tempo, di darci subito dentro, di sgobbare negli allenamenti. Tutto ciò, con la consapevolezza che quest'anno si partiva con un vantaggio: quello di conoscerci. Dunque, abbiamo pensato che avremmo dovuto sfruttare questo "privilegio" perché poi, da novembre, con gli impegni dell'Eurocup andrà a finire che praticamente non ci potremo allenare quasi più». Bruno Arrigoni, seppur indirettamente, fornisce una spiegazione al fatto che la Bennet così tanto bene stia facendo in questo precampionato. Al solito, il direttore sportivo della Pallacanestro Cantù-è un pozzo di esperienza e di conoscenza dal quale non puoi esimerti di attingere quando talune riflessioni si impongono. «Va fatto tutto al meglio e al massimo in questo periodo -spiega - perché poi giocare, viaggiare, di nuovo giocare e ancora viaggiare, con spiccioli di allenamenti nei ritagli di tempo, significherà dover mentalizzare un altro modo di vivere la stagione. Che ci è sconosciuta. Chiaro, allora, che per quel periodo dovremo essere già tutti pronti e metabolizzati, non avendo più in seguito spazio e tempo per lavorare in profondità». Arrigoni spiega pure perché Cantù non dovrà pensare necessariamente di fare sogni d'oro. «Noi, più o meno, siamo quelli dell'anno scorso. Gli altri, invece, si sono quasi tutti rinforzati. Del resto, l'estate scorsa per la prima volta da io che ricordi si è assistito sul mercato a un'offerta di giocatori di buon livello a prezzi più concorrenziali del solito. Atleti, per capirci, ritenuti inarrivabili o inav-vicinabili, si sono invece mossi su cifre inferiori. E così diversi club di serie A ne hanno approfittato per allestire formazioni decisamente competitive». Curioso che ciò sia accaduto nell'unico anno in cui Cantù non si è vista costretta del resto è deputato a fare e che prenda via via confidenza con il nuovo sistema di gioco». Diviach? «Deve rinforzarsi fisicamente e alzare di due marce la velocità di base. Sotto quest'aspetto sta prendendo confidenza, ma in un campionato in cui un po' tutti volano avrà necessità di crescere parecchio. In serie B ha già fatto vedere per due anni di fila di essere un giocatore di sicura affidabilità. Ora ha preferito il doppio salto mortale senza passare dall'essere il sesto uomo in Le-gaDue per ritrovarsi come decimo da noi in serie A». Di Marconato c'è poco nulla da scoprire poiché è la sua carriera a parlare per lui. Eppure possiamo aggiungere qualcosa? «Denis è al contempo esperienza e scienza cesti-stica e in questo primo mese abbondante di preparazione si sta rivelando come il miglior cliente del nostro preparatore atletico. Segno che ha ancora tanto voglia di fare, molto da dare e che non è certo venuto a Cantù a svernare».

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E. Carchia

E. Carchia

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