Vanoli Cremona: considerazioni al termine del girone di andata
Applicazione in difesa: la chiave dei successi e dei progressi biancoblù
Confermati pure i margini di miglioramento nelle potenzialità dell’organico, a partire, naturalmente, dalla giovane età di più di un giocatore.
Quest’ultima non deve, tuttavia, trasformarsi in un attenuante inflazionata, né scontata. Una squadra vin-cente deve imporsi di non lasciare alcun spazio alla deconcentrazione in fase difensiva, fondamentale alla portata anche dei giocatori giovani: trattasi principalmente di una questione mentale e di applicazione.
L’ultimo turno di andata giocato a Sassari, ha evidenziato quanto un paio di giocate difensive nel finale di gara siano costate una partita, in cui il rimbalzo offensivo di Cusin trasformato a canestro l’aveva girata a favore sul +2 a poche decine di secondi dalla sirena. Vero che Dyson si è reso protagonista di due prodezze. Attenzione, tuttavia, a non accontentarsi di spiegare le sconfitte avvalendosi delle prodezze inarginabili dell’avversario. Non è doveroso chiedersi sempre se è stato realmente fatto tutto il possibile per impedire all’avversario di segnare, specie nell’ultimo e decisivo minuto del match? E se l’avversario segna una prima volta da otto metri nel corso dell’ultimo giro di lancette, non è doveroso profondere più del massimo impegno per evitare il ripetersi dell’azione?
Rimane il fatto che a Sassari la squadra ha disputato una grande partita, specie in vista dell’assenza di Vitali. Anche agli avversari mancavano di un paio di titolari, ma disponevano dei sostituti nei rispettivi ruoli. La Vanoli, tolto Luca Vitali non dispone di nessun altro playmaker: ecco perché l’assenza di Vitali ha inciso più di quelle di Sosa e Brooks.
A Sassari la formazione di Pancotto ha sfiorato la replica dell’impresa di Reggio Emilia, dove, priva di Vitali, aveva superato l’avversario di un punto nel finale di gara, proprio grazie ad un recupero difensivo in funzione di un’aggressività adeguata ad un finale di gara.
Vero, poi, che anche la formazione reggiana era priva di Diener e Lavrinovic; vero anche che gli avversari fallirono la metà dei tiri liberi; ma l’aggressività difensiva risultò determinante ai fini della vittoria.
E questo è il fondamentale da cui una squadra giovane come la Vanoli non può prescindere mai nel corso della gara. Se, poi, si deve rinunciare alla presenza di un giocatore insostituibile come Vitali, allora è vietato concedersi ogni pausa difensiva.
Inutile rammaricarsi di Ferguson che non è in grado di sostituire Vitali in regìa, dato che l’americano è una guardia tiratrice e non un playmaker; anche se talvolta viene definito play-guardia, del play non si trova in lui la benchè minima traccia. Il playmaker, come si evince dall’etimologia del vocabolo composito, è colui che architetta e produce gioco, non colui che no si palleggia la palla sui piedi, né gli under 185 centimetri di statura. Ferguson palleggia bene, ma non ha nelle proprie corde la capacità di costruire gioco; trattasi uni-camente di specialista puro del tiro.
Alla portata di tutti i giocatori è, invece, l’applicazione difensiva senza pausa predicata da coach Pancotto. I risultati statistici dicono bene della Vanoli: una delle migliori difese del campionato. Ma, valutato in maniera circostanziata, il dato non deve accontentare i giocatori, né costituire per essi un’attenuante, in quanto è attraverso la fase difensiva che si sarebbero potute evitare le sconfitte di Sassari, come pure le interne contro Orlandina e Pesaro.
Lo spirito delle presenti considerazioni non è dettato dall’incontentabilità per un campionato, al contrario, già entusiasmante. Piuttosto, vogliono essere propedeutiche a motivare ulteriormente un gruppo che proprio partendo dal fondamentale difensivo ha realizzato imprese come quella di Reggio Emilia e quella sfiorata a Sassari. Imprese che servono a corroborare il convincimento dei propri grandi mezzi, del possesso di ulteriori margini di miglioramento che, se attuati, porteranno a questi ragazzi ulteriori soddisfazioni e risultati: dopo la Final Eight, i play-off sono alla portata della squadra, perché, tolta Milano, ha dimostrato sul rettangolo di gioco di potersi giocare le proprie potenzialità contro ogni squadra.