Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 11

Arriva il quintetto e sesto uomo per la giornata di Serie A numero 11, meglio nota come il Dyson show.

Jerome Dyson, PM, Banco di Sardegna Sassari: il basket non ha leggi e anche per questo è lo sport migliore del mondo. Fino a un minuto prima della palla a due Dyson era l'uomo più fischiato di Sassari; alla sirena finale dei fischi non c'è traccia, resta solo la soddisfazione del presidente della Dinamo Sardara e la prestazione monumentale in una delle gare più importanti della stagione da 41 di valutazione, che gli permette di andare vicino, vicinissimo alla tripla doppia. 25 punti, 10 rimbalzi, 9 assist e 3 recuperi, una di quelle prestazioni totali che raramente si vedono in un campionato difensivo come quello italiano. Che sia la svolta della sua fin qui difficoltosa stagione non è dato saperlo, ma sicuramente si tratta di una notevole iniezione di fiducia nel cercare di ritrovare la forma e la continuità avuta in Puglia lo scorso anno. Intanto Sassari si scuote e non perde altro terreno dalla vetta, dove Milano avanza a vele spiegate in compagnia della Reyer Venezia. Meritato MVP settimanale.

Luca Vitali, PM/G, Vanoli Cremona: giocatore misterioso se ce ne é uno. Vitali è uno di quei personaggi per il quale il posto dove giochi fa la differenza molto più che negli altri. Quando esce da Cremona si scopre normale, quando invece gioca con la casacca biancoazzurra si trasforma in un caterpillar. Fa sempre la cosa giusta, quando ha la palla in mano non ti aspetti altro che quello...e se non ne siete convinti citofonate Abdul Gaddy, portato a scuola per 25 minuti e annichilito difensivamente. Chiude alla Unipol Arena con 16 punti, 7 rimbalzi, 7 assist e 2 recuperi. A Bologna, considerati i trascorsi poco esaltanti del playmaker in maglia Virtus, si staranno chiedendo: “ma è veramente Vitali?” Ebbene sì.

Dominique Archie, AP, Upea Capo d'Orlando: quando vedi certe gare capisci per quale motivo l'Upea Capo d'Orlando si sia sacrificata moltissimo quest'estate per confermare Dominique Archie. L'azzardo di farlo giocare da ala forte anche nella serie superiore sembra per ora aver pagato e la salvezza fino a quando non rinverrà (e succederà di sicuro) Caserta sarà in cassaforte. Nella gara contro Brindisi Archie parte a razzo, disputa un primo quarto spaziale (15 punti, 21 di valutazione) e poi prosegue nel trend fino alla sirena, che purtroppo non lo premia. In mezzo però c'è tanto, tantissimo lavoro: 27 punti, 10 rimbalzi, 2 stoppate e 2 recuperi per 34 di valutazione. Segna da dentro, da fuori, in uno contro uno o su scarico...offensivamente è un giocatore completissimo, mentre in difesa finisce sempre per patire giocatori più stazzati o verticali di lui (nascendo esterno il suo modo di difendere è sempre e comunque come quello di un esterno). Apprezziamo però di lui la capacità di aumentare il proprio livello di resistenza ai contatti anche in questa Lega. Molto migliorato e con ancora ampi margini.

Davide Pascolo, AG, Dolomiti Energia Trento: si parlava di giocatori che si adattano alla lega superiore? Come non citare quindi Davide Pascolo. In estate i dubbi sulla sua stazza fisica erano molti, ma dove il fisico non arriva ci arriva tutto il resto. Pascolo spadroneggia all'Adriatic Arena con una performance pulita e senza sbavature per affossare la troppa gioventù della Consultinvest e registrare la vittoria numero 7 dopo 11 gare (alzi la mano chi ci avrebbe scommesso un solo penny). Pascolo chiude con 19 punti, 8 rimbalzi, 3 stoppate e 34 di valutazione. In assenza di Tony Mitchell la squadra mostra ancora una volta solidità grazie ad un sistema di gioco collaudatissimo e Davide si erge a prima opzione offensiva trascinando i suoi compagni dopo un primo quarto complicato. Dove potrà arrivare Trento? Non ha coppe, non ha carenze, ora è al quarto posto...se non interverranno gli infortuni confermare questo piazzamento sembra tutto fuorché remoto. Da valutare il crocevia della stagione nel mese di Febbraio, quando il calendario si farà veramente tosto.

James Mays, C, Enel Brindisi: lo abbiamo aspettato, si è infortunato, ha recuperato e finalmente torna a giocare ai livelli che ci si aspettava. L'arrivo di Simmons poteva dare il colpo di grazia al suo minutaggio e relegarlo in panchina, ma la “fortuna” del forfait dell'ex centro dell'Olympiakos lo rimette sul trono del posto in quintetto ed ecco che appena la forma torna a buoni livelli ricominciano le grosse prestazioni. C'è da dire che in questa gara ce n'era un grosso bisogno a causa della giornata storta del duo Pullen-Denmon. Mays si carica la squadra sulle spalle, prende isolamenti in quarti di campo grazie a Delroy James che gli ruota attorno portando via i raddoppi e segna 22 punti, con 8 rimbalzi e 24 di valutazione. Contribusce in maniera attiva (6 rimbalzi offensivi) ad aprire la scatola difensiva di Griccioli andando a fare chili nel pitturato, obbligando Hunt a 0 punti e portandolo a lezione dalla parte opposta del parquet. Giocatore da grande squadra, che inspiegabilmente ha sempre giocato in campionati lontani dai circuiti che contano. Brindisi può essere il suo trampolino, come lo fu per Simmons due stagioni fa.

SESTO UOMO:

Marco Spanghero, G, Dolomiti Energia Trento: c'è un motivo sostanziale se la Dolomiti Energia Trento si è infiltrata tra le grandi del campionato, e quel motivo è l'intelligenza di quasi tutti i giocatori nel roster. In estate parve un azzardo andare in serie A con Forray e Spanghero in regia, ma qui il coach Buscaglia ebbe l'idea geniale: far passare il gioco dalle mani di Pascolo e meno da quelle dei playmaker. E' uno schema che già lo scorso anno venne utilizzato; in sostanza il playmaker di Trento ha più che altro compiti difensivi e di “quadratura del gioco” perché la fase offensiva passa attraverso più giocatori, tutti abbastanza abili nell'impostare per il compagno libero. Spanghero (13 punti, 4 rimbalzi, 15 di valutazione e 18 di plus-minus contro Pesaro) è l'emblema della forza mentale della squadra: tira 53% dall'arco in campionato e la selezione di tiri che prende andrebbe insegnata al suo compagno Mitchell. Giocatore silenzioso, ma presente nel luogo e nel momento adatto per fare male. In regia si difende benino, in difesa nonostante la stazza è un giocatore che non ti concede spazi. Sicuramente una bella scoperta, che potrebbe anche portare ulteriori dividendi. Lo scorso anno arrivo a giocarsi compiti in regia piuttosto bene, quest'anno gioca meno palloni, ma la qualità del suo gioco è enormenente aumentata, di pari passo con la difficoltà (e in questo l'allenatore ha sicuramente dei meriti). In LegaGOLD viene sempre promossa la squadra più quadrata e meglio allenata e MAI quella più forte. E' questo il motivo per cui quando poi arrivano in Serie A squadre come Trento e Pistoia sono pericolose.