Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 9
Il quintetto e il sesto uomo per la nona giornata
Ecco il quintetto e il sesto uomo della nona giornata: mprima apparizione per Hall.
Langston Hall, PM, GiorgioTesi Group Pistoia: in una giornata in cui dei playmaker c'è poca se non pochissima traccia, abbiamo da registrare la prima vera ottima prestazione del rookie di Mercer University Langston Hall, e a tal proposito Paolo Moretti ringrazia. Hall fino a questo momento era parso piuttosto timido, abbbastanza insicuro nel suo tiro (e come biasimarlo dato il 37% dal campo?), ma questa volta nella gara che forse svolta la stagione di Pistoia (vittoria in casa di Cantù al Pianella), fa poche cose, ma fatte bene: 11 punti, 6 assist, 3 recuperi, 14 di plus minus in una gara che finisce al supplementare. Hall è un giocatore potenzialmente di ottimo livello: passatore sopra la media dei rookies, difensore incostante, ma di potenziale. Il lavoro sul tiro è d'obbligo, ma i miglioramenti costanti gara per gara sono assolutamente visibili.
Rakim Sanders, G, Banco di Sardegna Sassari: non ci poteva essere un uomo più giusto nel posto giusto. Rakim Sanders è un giocatore “alla Sassari”, di quelli che prendono fuoco e lo tramutano in una pioggia di canestri da far ballare i muri del palazzo...per maggiori informazioni citofonare Melli Nicolò, che si prende una raffica di triple in faccia che taglierebbe le gambe anche ad un difensore d'elite. La prova di Rakim contro Milano è a dir poco mostruosa: 32 punti, 6/9 dall'arco, 35 di valutazione e una mitragliata da dietro l'arco nel primo quarto che dà il primo strappo al Banco di Sardegna. Giocatore polivalente: sa andare al ferro, sa difendere bene (anche se il sistema non lo favorisce in questo), fa fuoco con precisione dall'arco (43% in stagione) e in generale è il più costante di tutti i suoi compagni insieme a Lawal e Sosa. Dato molto curioso, ma che sicuramente farà riflettere: Sassari ha chiuso la gara contro Milano con 111 punti segnati, solo 10 palle perse e 4 uomini con almeno 17 punti...nonostante questo non è stata in grado di portare a casa la vittoria. Qual'è il limite di merito e demerito di una o dell'altra?
Sam Young, AP, Pasta Reggia Caserta: se vogliamo parlare di prove dominanti allora quella di Sam Young è a dir poco “dominante”. L'ala della Pasta Reggia Caserta è un vero mistero: bazzicava tra Australia e Porto Rico, quando avrebbe potuto comodamente giocare almeno in Eurocup. Invece si ritrova a Caserta e per fortuna dei casertani almeno un raggio di luce di una stagione da incubo lo trovano. Young infatti è il miglior giocatore del campionato numeri alla mano, ma anche quello per ora più inconcludente dal punto di vista dei risultati. Questo non gli impedisce però di mettere a ferro e fuoco la difesa della Dolomiti Energia Trento (l'ultima arrivata, ma di sicuro non la più blanda), scaricandogli nel cesto 35 punti, a cui aggiunge 9 rimbalzi e 3 assist. Giocatore offensivamente totale: segna dal post, dall'arco, in palleggio, con il piazzato, in arresto e tiro. Immarcabile a dir poco ed esaltante è la gara nella gara tra lui e Tony Mitchell (28 per l'ala di Trento). MVP a mani basse, se solo vincesse qualche partita.
Hrvoje Peric, AG, Reyer Venezia: chi invece conquista il meritato MVP di giornata e lo fa con merito assoluto, sull'onda lunga della grandissima prova della settimana prima, è Hrvoje Peric, un giocatore che con Recalcati sta avendo la miglior stagione della sua carriera. Contro Pesaro non è lo scontro più feroce che possa avere, ma 25 punti, 9 rimbalzi, 3 recuperi e 2 assist per 36 di valutazione li devi sempre fare, così come due gare nelle quali ammassi 68 di valutazione complessiva. Peric è un giocatore veramente curioso: ha un brutto linguaggio del corpo, sempre sempre che faccia la scelta sbagliata, ha anche una tecnica di tiro contorta che non fa presagire nulla di buono quando la palla esce dalle sue mani (facendo rivalutare persino quella di Stone), ma alla prova dei fatti risulta tremendamente efficace e il posto in quintetto se lo è guadagnato grazie all'efficacia sui due lati del campo, specialmente sul perimetro, dove pur essendo un lungo è capace di tenere senza patemi un paio di scivolamenti contro giocatori più piccoli. Venezia 8-1 nelle prime gare (K.O. Solo al Forum)...alzi la mano chi ci avrebbe scommesso un solo doblone sopra.
Samardo Samuels, C, EA7 Emporio Armani Milano: lo abbiamo forse sottovalutato in questo inizio di stagione, ma Samardo Samuels sta disputando un'annata che quasi certamente gli procurerà un rinnovo contrattuale con la squadra milanese. Il centro giamaicano dell'EA7 è di gran lunga il miglior centro offensivo del campionato, talmente forte sotto canestro da obbligare Luca Banchi a tenerlo in campo nonostante delle pause difensive a tratti indisponenti. Contro Sassari e la sua penuria di lunghi pesanti è quasi un gioco da ragazzi per lui segnare 23 punti con 9/10 dal campo e mettere 29 di valutazione. La pulizia e la precisione con cui gestice la partita ce lo fa preferire all'ottimo Achille Polonara della gara Reggio-Capo d'Orlando. Per Samardo parlano le medie: 14.6 punti, 6.8 rimbalzi, 62% da due, 82.6% ai liberi con 2 assist e 1.2 stoppate rifilate. 20.3 di valutazione, un serissimo candidato al giocatore più migliorato dell'anno e forse anche a qualcosa in più se saranno questi gli standard su cui si assesterà. Nel frattempo Milano segue la capolista al secondo posto, ha la qualificazione pressoché in tasca per le top 16...e quindi di chiedi: tutto il rumore di inizio anno fu inutile?
SESTO UOMO:
MarShon Brooks, G, EA7 Emporio Armani Milano: un giorno non sa giocare, il secondo non è adatto al basket europeo, alla terza giornata fa vedere qualcosa di buono...alla nona giornata è il miglior marcatore della tua squadra, raggiunge 16.1 punti di media, con il 50% da due, 45.5% da tre, 4.3 rimbalzi, 2.2 assist, 17 di valutazione e non parliamo delle skills difensive. MarShon Brooks, l'uomo che insieme a Mazzarri si divideva il trono del più contestato sportivo della città, ora veleggia sul ventello (com'era lecito attendersi) uscendo dalla panchina e spaccando la gara con il raggio offensivo totale di cui dispone. Nella gara contro Sassari sono 25 i punti che segna, (7/7 da due, 3/6 da tre) con 4 rimbalzi e 4 assist per 31 di valutazione. Una prestazione che quasi oscura la prova balistica maestosa del suo compagno Kleiza e che fa ingoiare molti degli ultimi dubbi rimasti sul suo conto. I fatti parlano di un giocatore molto intelligente, che un pezzo per volta sta comprendendo le nuove regole e il nuovo modo di giocare. Non certamente una cosa scontata per uno che arrivò dall'America con l'etichetta di mangiapalloni ipertalentuoso, ma inadatto ad un sistema organizzato. Ora è tempo che cominci anche in Eurolega, dove la maggiore difficoltà nell'andare al ferro obbligano ancora di più a scelte ragionate quando si attacca. Milano in ogni caso dà l'impressione di essere in ascesa verticale nel rendimento di squadra, pur in assenza di Hackett e pur in assenza di un adeguato cambio per Samuels.