Vanoli Cremona, destinata a conservare la posizione di classifica
Il potenziale non ancora sfruttato dei biancoblù di Pancotto
Un ruolino di marcia esaltante, frutto di progressi vari. Gli ultimi in ordine cronologico: Fabio Mian ha dimostrato di avere superato il peso del debutto nella massima serie che lo bloccava psicologicamente al tiro. E poi c’è l’inserimento di Marco Cusin: sono state sufficienti solamente alcune settimane per vedere il Cusin che ci si aspettava: autentico muro difensivo, autore di scelte di gioco mai fuori luogo, il giocatore che azzecca ogni dettaglio del gioco.
Si trattava solamente di tempo, quindi di pazienza. Eppure, un ruolino di marcia così esaltante, anziché far pensare al frequente fuoco di paglia di avvio di stagione ad opera della squadra provinciale, razionalmente presenta ulteriori margini di miglioramento.
Fabio Mian: alla già consolidata efficienza difensiva, in proiezione futura si profila un progressivo miglioramento in fase offensiva, diretta conseguenza di una fiducia che va via via consolidandosi.
Prosegue l’inserimento di Cusin; ora nella manovra offensiva, frangente in cui lo spaccato del pick&roll è una delle maggiori peculiarità del lungo della Nazionale. Sovente Cusin, sullo slancio della velocità di piedi di cui è in possesso, si smarca a centro area. I compagni sono chiamati a servirlo per entrare in possesso di un’ulteriore alternativa offensiva. L’asse play-pivot Vitali-Cusin ha pochi eguali: un potenziale senza dubbio da sfruttare, ma anche da parte dei compagni nella posizione di guardia.
Stessa considerazione in riferimento a Luca Campani. Il lungo reggiano, già protagonista di alcune egregie prestazioni, ha margine per conferire continuità alle stesse. Occorre, come sempre, pazienza, non trascurando che questa squadra si compone di persone che fino ad un centinaio di giorni fa neppure si conosceva.
In ottica di sviluppo dell’efficacia del pick&roll, fondamentale sarà il recupero definitivo della condizione fisica di Luca Vitali. Il playmaker bolognese sta meglio, e lo spettro dell’intervento pare allontanarsi. Impossibile, tuttavia, da trascurare il fatto che il Luca Vitali di questo inizio, malgrado l’elevato rendimento, è un Luca Vitali, senza timore di smentita, al 50% della condizione e dei cui servizi, pur sempre limitati, la squadra ha potuto fruire solamente da poco più di un mese.
La coppia di rookies, James Bell e Cameron Clark: due ragazzi di ventitrè anni, alla prima esperienza lontano dalla madre patria. Quanti naturali margini di sviluppo possono avere in termini di ambientamento, esperienza, continuità di rendimento e di gioco corale?
Per inciso, trattasi di due giocatori americani dall’impostazione di base propedeutica ad un futuro luminoso in ambito europeo; non ci si stupirebbe nel vederli tra qualche anno ai vertici del basket continentale.
In definitiva: cosa accadrà a questa Vanoli quando conseguirà i massimi livelli di rendimento conformi al reale potenziale corrispondente?