Quintetto e sesto uomo di Serie A, giornata 5
Ecco il quintetto per la quinta giornata
Quintetto Sportando per la quinta giornata di campionato:
QUINTETTO:
James Feldeine, PM/G, Acqua Vitasnella Cantù: a parlare di playmaker in una squadra come la Cantù di quest'anno si rischia di scrivere delle idiozie, vuoi perché si tratta di una squadra di pura energia, vuoi perché il cruccio di coach Sacripanti è proprio quello di evitare che la palla si fermi troppo nelle mani di uno, anche in considerazione del fatto che il playmaking di cui può disporre è tra i più bassi del campionato come livello. Nonostante Darius Johnson-odom sia la calamita dei possessi se c'è un giocatore nelle quali mani metteremmo con più sicurezza il pallone quello è James Feldeine. Non si tratta certo della scelta top se devi costruire per gli altri, ma il ragazzo dominicano il pallone lo sa anche dare via e, a differenza del suo compagno di reparto, sa anche ragionarci sopra molto meglio. Nella gara che ferma la capolista Sassari Feldeine è protagonista assoluto con 17 punti, 4 rimbalzi, 4 recuperi e 5 assist. Gioca a sprazzi per sé sfruttando il ball handling eccellente di cui dispone, il raggio di tiro sempre pericoloso e il talento, ma all'occorrenza sa costruire il pick n'roll o attaccare dal palleggio scaricando la palla per un compagno con una buona qualità di passaggio. Ci domandiamo sempre perché non levare il possesso dalle mani di DJO e metterlo nelle sue più spesso?
Anthony Myles, G, Consultinvest Pesaro: per uscire da una situazione complessa sempre è necessario che uno si erga a condottiero sugli altri. E' esattamente ciò che ha fatto Anthony Myles nella gara contro Roma, che ha dato alla Vuelle il primo successo in campionato. La situazione sembrava compromessa con -17 da recuperare e LaQuinton Ross uscito per fallo tecnico. Invece nel momento di difficoltà Myles ha preso la squadra sulle spalle e ha iniziato (con l'aiuto di Raspino) a giocare da veterano. 27 punti, 8 rimbalzi e 2 recuperi sono le sue cifre nella gara. Segna da fuori, in penetrazione, dalla media, sa arrivare al ferro e lo fa con discreta intelligenza. E' sicuramente un giocatore che ha l'istinto del killer. Ad occhio una pescata di grande livello del DS pesarese Cioppi, che si guadagna una meritata nomination all'MVP settimanale.
Adam Hanga, AP, Sidigas Avellino: in Spagna sono tutti sorpresi dei miglioramenti enormi che sta facendo hanga in questa stagione, visto che di lui si ricordano solo sprazzi di talento, ottima energia, ma una discontinuità estrema, che ha spinto il Laboral a mandarlo “a farsi le ossa”. Nella squadra avellinese e specialmente nel sistema Vitucci Hanga è un giocatore imprescindibile. Difensore sopra la media, contropiedista, ma dotato di atletismo, esplosività unito alla pericolosità al tiro; in sostanza il mix ideal di un potenziale top player. Avellino arriva alla terza vittoria consecutiva, portandosi anche via d'autorità i due punti a Capo d'Orlando. La prova di Hanga è sosntuosa per versatilità ed efficacia, mandandogli a referto 14 punti, 7 rimbalzi, 6 recuperi e 5 assist per 28 di valutazione. Avellino è arrivata per ultima al raduno nel precampionato, ma il lavoro fatto dal coach fin qui è incredibile se si pensa alla chimica che è stata trovata quasi subito.
Justin Harper, AG, Sidigas Avellino: Il discorso di Hanga vale anche per Harper, con un'ulteriore situazione da aggiungere: se per l'ungherese l'europa è “cosa nota”, per Harper si tratta solo della seconda reale esperienza in questo continente (se si esclude una brevissima parentesi a Strasburgo). Il giocatore è fisico, potente, ha presenza a rimbalzo e soprattutto è un'ala tiratrice potenzialmente devastante: 208 cm dotati di una mano che sa far male come, quando e da dove vuole. Se si vogliono dettagli basta chiedere a Banchi oppure a Griccioli, visto che al PalaFantozzi si esalta in modo assoluto, chiudendo con 20 punti, 8 rimbalzi e 28 di valutazione con 8/8 dal campo. Era davvero strano che non fosse mai andato a bersaglio dall'arco nelle prime 4 gare di campionato. Giocatore che può ancora crescere in modo esponenziale; adesso c'è la prova del nove: la gara caalinga contro Reggio Emilia, che in caso di quarta vittoria consecutiva lancerebbe Avellino nelle parti alte della classifica.
Davide Pascolo, AC, Dolomiti Energia Trento: si dice sempre che il salto dalla GOLD alla Serie A sia fisicamente pesante da sopportare, ma quello di cui spesso ci si dimentica è che dove non arriva il fisico, può arrivare la tecnica. Ora Davide Pascolo potrà pure sembrare gracilino, ma alla prova dei fatti anche in Serie A la sua ottima figura la fa eccome. Lungo che potremmo quasi definire atipico, senza nemmeno scomodare l'articolatissima tecnica di tiro di cui dispone. E' un ragazzo che fa dell'intelligenza l'arma per sfondare: legge bene i tagliafuori, è un passatore sopra la media (e di molto) rispetto ai pariruolo e ha sempre un'idea precisa di come andare a far male nell'area colorata. Nella rimonta di Trento in casa di Varese c'è il suo zampino: 14 punti, 10 rimbalzi e 4 stoppate. la sua intimidazione difensiva è un'arma sottovalutata, ma il 90% di essa è frutto di tempismo e capacità di comprensione difensiva più che di verticalità. Se aggiungiamo che sa anche far fuoco dal perimetro ci troviamo un giocatore completo, giovane e dal passaporto italiano. In attesa che aggiunga 5 o 6 chili per rassodarsi fisicamente Trento se lo gode e se lo tiene stretto.
SESTO UOMO:
Rimantas Kaukenas, G, Grissin Bon Reggio Emilia: secondo quello che stabiliva il bollettino medico a giocare la gara avrebbe “rischiato”, invece alla fine l'unico a rischiare è il fegato di Luca Banchi, che assiste quasi impotente al suo ex giocatore che gli spara 10 punti sulla testa in un amen e permette a Reggio Emilia di allungare fino alla doppia cifra di vantaggio. Giocatore intramontabile se ce n'è uno il signor Kaukenas, fisicamente una sorta di Javier Zanetti cestistico, con quel fisico che gli permette di giocare ad alto livello, che si conserva pulito ed integro anno dopo anno senza un'apparente spiegazione. Nella gara contro Milano "l'acciaccato" Rimas ne mette 16, punendo dall'arco e da dentro l'area. Frosini potrebbe pure rinnovarlo con un quadriennale, tanto tra quattro anni sarà ancora identico ad oggi.