Vanoli Cremona: brusco ritorno alla realtà?
Il punto dopo il passo falso ad opera della Orlandina
Allora, si riavvolga il nastro dei rammarici espressi dopo la sconfitta interna della scorsa domenica, prevalentemente il frutto del condizionamento della massa, e si analizzi razionalmente e con obiettività, punto per punto, la situazione.
Disattenzioni difensive nella gara contro la Upea? Alzi la mano chi non le ha notate anche al PalaBigi di Reggio Emilia.
La differenza potrebbe, più verosimilmente, essere stata prodotta dalla qualità della gara giocata dall’avversario?
Oppure, potrebbe essere stato il blasone opposto delle due squadre ad avere influenzato il tifoso?
A Reggio Emilia, l’avversario si presentava come il favorito per la finale scudetto. Nella realtà, in partita ha fallito la metà dei tiri dalla lunetta, e ha fatto registrare una ventina di palloni persi, compreso l’ultimo che ha innescato il decisivo canestro di Hayes.
A Pistoia l’avversario si presentava come la squadra con il fattore campo più fattore del campionato, come la squadra che doveva vincere la prima davanti al suo appassionatissimo pubblico, come la squadra dell’allenatore dell’anno. Nella realtà ha manifestato una levatura non irresistibile nel reparto lunghi, fattore che ha reso più agevole il match alla Vanoli.
Poi, arriva Capo d’Orlando al PalaRadi. Ultima arrivata nella massima serie, per giunta da ripescaggio. Zero punti in classifica. Tre giocatori sulla quarantina. In campo, però, gioca la partita praticamente perfetta fatta di un piano tattico partita eccellentemente allestito da coach Giulio Griccioli atto a scardinate il pick&roll dell’avversario, ed ancor meglio applicato da Basile e compagni che portavano aiuti puntuali ad impedire ogni sbocco a Luca Vitali. Sul parquet i singoli, segnatamente Freeman e Archie, hanno realizzato canestri di pregio raro ed assoluto.
Con il proponimento di esprimere valutazioni approfondite su basi reali e non dettate dagli elementi di copertina o da luoghi comuni, si scopre che la squadra siciliana aveva maturato tre sconfitte caratterizzate dal minimo scarto. Si scopre pure che nel turno precedente, perso a domicilio ad opera della Virtus Roma per soli tre punti, coach Griccioli non aveva potuto schierare Freeman. Ed è noto a tutti i presenti sugli spalti del PalaRadi la scorsa domenica quanto sia importante la presenza di Freeman in campo.
In sostanza, la Orlandina si trovava ancora al palo in classifica, ma ha dimostrato che è una posizione di classifica che non gli appartiene. D’altra parte, i più, ne ignoravano il reale potenziale, oggi un po’ meno oscuro di ieri.
Dunque, realmente, appare improbabile che la Vanoli, nella scorsa gara di campionato, abbia peccato di presunzione, affrontando l’avversario con superficialità.
D’altra parte i punti di scarto, malgrado l’eccellente prestazione degli avversari, sono stati solamente due. E se il tap-in di Cusin sulla prima sirena fosse partito un istante prima anziché dopo la conclusione del primo periodo? E se l’arbitro Chiari non avesse sanzionato il discutibilissimo fallo tecnico a coach Pancotto? Sicuri, coloro che hanno espresso critiche, che avrebbero confermato il tenore delle loro considerazioni?
D’obbligo, obiettivamente, una considerazione ulteriore: la Vanoli, squadra totalmente nuova, nelle intenzioni costruita attorno al suo playmaker, Luca Vitali. Nella realtà, Il faro della squadra, si è aggregato al gruppo solamente due settimane fa, rimanendo, peraltro, ancora dolorante. Di una sola settimana fa, l’addizione del pivot della squadra, Marco Cusin, motivatissimo in ottica europei in programma per la prossima estate.
Conclusione: malgrado la ristrettezza dei tempi per l’inserimento a tempo di record dell’asse play-pivot, la spina dorsale della squadra, i risultati conseguiti già possono essere considerati soddisfacienti, ed i margini sono solamente di miglioramento.
Davvero, affermare che questa squadra possa ambire, come primo obiettivo, ad entrare nelle otto che disputeranno le final eight di Coppa Italia, non è da considerarsi un azzardo.