Intervista a Pape Sow: 'Binzago bella parentesi, ora volo in Bahrein'
Il centro senegalese intervistato dopo la gara nel campionato CSI
Con la schiacciata in campo aperto sul finire dell'ultimo quarto ha entusiasmato i bambini presenti al palazzetto di Binzago, frazione di Cesano Maderno (MB). Il "Pape Show Night", organizzato dalla società brianzola, ha riscosso grande successo e al termine della gara il centro senegalese si è fermato per rispondere ad alcune domande.
Puoi spiegarci il perché della tua scelta di allenarti e giocare con la Pob Binzago?
Mia moglie, che ho conosciuto quando giocavo a Milano, vive qui da 15 anni. Io a causa del lavoro non soggiorno spesso qui, ma quando le stagioni sono concluse, dopo le vacanze e prima di ricominciare ad allenarmi, mi capita di passare del tempo a Binzago. Quando i dirigenti della società mi hanno visto tirare a canestro nel campetto dell'oratorio, mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto unirmi alla squadra per gli allenamenti. Io l'ho vista come una buona opportunità per riprendere la condizione e ho accettato. Nel frattempo i dirigenti si sono informati se c'era la possibilità di tesserarmi per il campionato Csi e alla fine eccomi qua.
Ora quando ripartirai per il Bahrein?
Probabilmente a metà ottobre. La prossima settimana (questa), continuerò ad allenarmi qui. Devo ancora avere aggiornamenti sul giorno esatto. Spero di poter ripetere i successi della scorsa stagione visto che io e i miei compagni siamo riusciti a vincere il titolo.
Cosa ne pensi di questa serata organizzata appositamente per te?
Sono molto contento ed è stata davvero divertente. Mi ha fatto piacere l'affetto della gente, soprattutto dei tanti bambini. Io però ho giocato con un po' di timore, non ho voluto forzare, soprattutto per evitare di procurarmi inutili infortuni, ma mi sono davvero divertito.
Tu hai giocato a Milano, come vedi la squadra anche in ottica Eurolega? Potrebbero farcela a raggiungere le Final Four?
So che la scorsa stagione hanno vinto il campionato, sono contento, sono i favoriti per quest'anno, ma ripetersi non è facile. La squadra è forte, il basket è tutta questione di giocare duro e lavorare duro. Se si impegnano duramente e lavorano sodo possono farcela a raggiungere un traguardo importante come quello delle Final Four.
Avrai sicuramente seguito il Senegal negli ultimi Mondiali, sei fiero dello storico traguardo raggiunto dalla nazionale?
Sono felice soprattutto per i ragazzi che hanno partecipato al torneo e che hanno rappresentato il mio paese. Hanno fatto la storia del Senegal. Alcuni di loro sono molto giovani e possono migliorare ancora. Credo che in futuro la nazionale potrà prendersi soddisfazioni ancora maggiori.
Ora uno sguardo al futuro, sai già quando smetterai di giocare? Cosa ti piacerebbe fare una volta conclusa la tua carriera?
Smetterò di giocare solo quando capirò che non sono più in grado di correre. In futuro mi piacerebbe insegnare pallacanestro ai giovani, fare loro capire che è importante conciliare studio e sport per avere successo.