Best Rookie Deals: I dieci migliori rookie firmati in Italia
Uno sguardo ai dieci migliori rookie firmati in Italia (Serie A, A2 Gold e A2 Silver)
Dopo i 5 migliori rookie firmati in Europa, è il momento di analizzare i 10 migliori rookie firmati in Italia (sono state prese in considerazione sia la Serie A che la A2 Gold che la Silver)
Jaye Crockett, power forward, Tortona. Valida scelta quella di giocare in Silver dove potrà ricoprire un ruolo più congeniale alle sue attuali caratteristiche, in attesa di costruirsi almeno un raggio di tiro affidabile per cercare in futuro di ricoprire entrambi i ruoli di ala in campionati di più alto livello. A Tortona giocherà quasi esclusivamente da 4, l'atletismo e l'abilità di giocare i tagli costituiranno un grosso problema per i frontcourt avversari.
Melvin Ejim, power forward/small forward, Roma. Da sempre più a suo agio da 4, ma Jones, De Zeeuw e Sandri sono adeguati compagni di reparto sul piano tecnico, nonostante manchi qualcosa nella pericolosità dai tre punti. La sua firma dà peso a rimbalzo e risponde alle esigenze del roster di un giocatore con l'abilità di muoversi senza palla e la possibilità di giocare sia soluzioni di pick and roll che di pick and pop.
Markel Starks, point guard, Ferentino. Un giocatore dalla personalità debordante e la faccia tosta per prendere da subito in mano le redini della squadra. Ha tutto quanto serve per interpretare il ruolo nel campionato di Gold, in attesa di una crescita fisica che lo porti ad aspirare ai massimi livelli europei. La presenza nello starting five di un giocatore come Omar Thomas si accompagna a dovere con la sua produzione offensiva.
Kendall Williams, point guard, Pesaro. La personalità di Williams non è invece sempre stata soddisfacente agli occhi degli osservatori, in caso contrario il giocatore non sarebbe rientrato nelle cifre per cui ha firmato. Se riuscirà a garantire un rendimento sufficientemente costante potrà essere determinante per le sorti di Pesaro per la presenza fisica e la capacità di battere l'uomo dal palleggio, dando un senso alla presenza di un giocatore dalle ridotte capacità di trattamento di palla come Myles.
Davion Berry, shooting guard/point guard, Torino. Arriva in una situazione tecnica diametralmente opposta a quanto era abituato al college e nel passaggio alla prima stagione da professionista dovrà perfezionare il gioco senza palla e abituarsi a un ruolo secondario. La potenza fisica quando attacca il ferro e le soluzioni di tiro dal palleggio lo rendono potenzialmente un attaccante di livello superiore al campionato Gold, ed è considerato da molti scout uno dei migliori rookie di questa classe.
De'Mon Brooks, power forward, Napoli. Un caso inusuale di destro naturale che ha potuto forzare il passaggio alla sinistra come mano forte, con il risultato di avere un giocatore praticamente ambidestro in fase di conclusione. La forza fisica e il baricentro basso lo rendono difficile da marcare sia spalle che fronte a canestro, se amplia ancora un po' il suo raggio d'azione e frena qualche eccessiva irruenza può essere uno dei migliori lunghi del campionato di Gold.
Troy Huff, small forward, Ferrara. Azzeccata anche la sua scelta di scendere in Silver mancandogli per ora la stazza per giocare il ruolo a livelli più alti e non avendo le qualità tecniche per giocare da 2. La presenza di Kenny Hasbrouck lo porterà a non dover fare troppo affidamento sul mediocre trattamento di palla e al contempo potrà aprirgli gli spazi necessari al suo gioco offensivo.
Juvonte Reddic, center/power forward, Pesaro. Un giocatore con mezzi per giocare in NBA ma il cui atteggiamento ha ripetutamente deluso nelle stagioni al college. A Portsmouth ha fatto saltar su gli osservatori con un primo tempo da urlo nella prima partita in programma, ma un infortunio ha messo fine al suo Tournament e lasciato a chiedersi se si trattasse di un segnale favorevole o dell'ennesimo lampo senza continuità. Se riuscirà a garantire cattiveria e concentrazione con un po' di costanza, ha le carte in regola per essere tra i migliori rimbalzisti del campionato e uno dei lunghi meno contrastabili in area.
Isaiah Armwood, power forward/center, Trento. Deve capire in fretta che segnare non è il compito per cui è stato firmato ed evitare di forzare soluzioni come al college. Aggressività, presenza a rimbalzo e versatilità difensiva sono quanto gli scout hanno apprezzato di più, la partita contro Creighton dell'anno scorso lo ha messo sulla mappa anche della NBA, ma molti hanno dubbi riguardo a un fisico giudicato ancora troppo leggero per dare peso in area.
Karvel Anderson, shooting guard, Imola. Imola firma uno dei migliori tiratori delle ultime due stagioni universitarie, apprezzato per l'atteggiamento giusto in campo, capace di muoversi bene senza palla e segnare a ritmi incredibili soprattutto in catch and shoot. Non ha mai giocato da point guard e resta difficile un suo adattamento a tale ruolo, in cui Imola dovrà dare fiducia ai giovani De Nicolao e Guazzaloca, ma di fianco a un iperattivo Franko Bushati e a una presenza come Perry sotto canestro può trovare gli spazi per essere decisivo in attacco.
Di P. Villa