De Cesare: Impegno più diretto da parte di Sidigas nella Scandone
Gianandrea De Cesare, patron e main sponsor della Scandone Avellino, ha rilasciato una lunga intervista a Il Ciriaco
Gianandrea De Cesare, patron e main sponsor della Scandone Avellino, ha rilasciato una lunga intervista a Il Ciriaco.
Ecco gli estratti principali dell’intervista che può essere letta interamente qui.
Abbiamo accumulato un ritardo sulla tabella di marcia. E’ vero. Al di là di ciò credo che certe situazioni abbiano avuto una risonanza eccessiva. Nulla che giustificasse la tempesta in un bicchiere d’acqua che si è generata. Mai come in questa stagione abbiamo definito con largo anticipo il budget sul versante squadra con delle precise indicazioni sulla strada da seguire nella costruzione del roster. Chi ha operato in tal senso, come Antonello Nevola, l’ha fatto per tempo ed egregiamente. Non abbiamo neanche utilizzato tutto il budget a disposizione, scegliendo dei giocatori per lo più giovani, motivati, secondo le indicazioni espresse alla fine dello scorso campionato. La questione dei ritardi va letta da un lato in riferimento a problematiche burocratiche relative ai tesseramenti, dall’altro in relazione a quella parte che noi chiamiamo di funzionamento della società. Sotto questo aspetto abbiamo rivisto tante cose. Può darsi che ci siano state delle difficoltà da parte di chi doveva impegnare questa parte di budget. Forse non ci si è attivati propriamente secondo le nostre disposizioni.
Cosa cambia con l’ingresso di Luigi Carbone nello staff dirigenziale della Scandone?
Ci siamo resi conto che c’è la necessità di accorciare la catena di comando per avere un maggior controllo. Ciò si dovrebbe tradurre in maggiore tempestività ed efficienza. Questa eccessiva intermediazione probabilmente non ha giovato. La presenza di Carbone è la testimonianza di un impegno più diretto da parte di Sidigas. Vorremmo una squadra più nostra e viverla in maniera diversa da quanto fatto in passato. Luigi Carbone non va semplicemente a sostituire Aloi. Ci sarà una riorganizzazione complessiva, uno snellimento della filiera decisionale-operativa. In sintesi: una presa in carico più diretta dei problemi.
Questioni pratiche da sistemare, settore giovanile in primis?
Anche su questo punto vorrei essere chiaro. La gestione settore giovanile è stata visto in questi anni come una sorta di contratto di franchising concupito da alcuni soggetti. Anche in questo caso sarà gestito in modo molto più diretto e senza mediazione.
Jaka, oltre ad essere un grande campione, è un eccellente professionista ed una grande persona. Ci siamo sentiti anche personalmente. Sono più che fiducioso che si troverà una soluzione ragionevole per entrambe le parti. Come trovammo un accordo all’epoca, lo troveremo adesso. Ci sono delle ipotesi concrete sulla scrivania.
Qui per continuare l'intervista su Il Ciriaco.