Lorenzo D'Ercole: Capitano a Roma, è un sogno che si avvera
Le parole del neo capitano della Virtus Roma
Questa mattina, presso la sala stampa del Palazzetto dello Sport, il neo capitano Lorenzo D’Ercole si è presentato ai giornalisti e ai tifosi, davanti al gm Nicola Alberani.
«Voglio ringraziare il presidente Toti, il gm Alberani, coach Dalmonte e tutto il club - ha esordito D’Ercole -, per me essere qui da capitano è un sogno che si avvera. Chi vive questo sport da dentro sa che essere capitano di una squadra è veramente importante e farlo alla Virtus, una delle piazze più prestigiose della pallacanestro italiana e in una città come Roma, è veramente unico. E’ un momento importante della mia carriera, sono molto felice.
Non sarà facile, per me si tratta della prima volta da capitano in un club, ma essendo stato capitano già in Nazionale Under 20 e con la Sperimentale, proprio con Dalmonte in panchina, so che cosa vuol dire.
Dedicherò tutto me stesso a questo nuovo ruolo, cercando insieme a Bobby Jones di trasmettere ai compagni cosa significa indossare la maglia della Virtus. Non è una casacca come la altre, ha alle spalle molto prestigio e per questo dobbiamo sentirne la responsabilità e contemporaneamente essere orgogliosi di rappresentare Roma in Italia e in Europa. Ringrazio i tifosi perché durante l’estate mi hanno cercato e scritto tanto chiedendomi di restare ed essere il capitano, mi hanno fatto sentire tutto il loro affetto ed ora che tutto questo è reale non posso che esserne felice».
A D’Ercole sono seguite le parole del general manager Nicola Alberani: «Sono contentissimo di avere Lorenzo ancora qui con noi, è il segnale di continuità di un percorso cominciato due estati fa; la maglia della Virtus è diventata importante anche per il lavoro effettuato in questi anni dalle persone che lavorano in questo club.
Il ruolo di capitano è giusto per Lorenzo, è la prosecuzione esatta del pensiero dei suoi predecessori Tonolli, Datome e Goss. Lo scorso anno il suo rinnovo è arrivato prima ma, nonostante la tempistica, quest’anno l’incastro con il resto della squadra è decisamente migliore.
Ci aspettano tanti impegni, in queste due stagioni abbiamo disputato 100 partite e anche quest’anno l’augurio è che ne giocheremo tante. Il fatto che si parli tanto di Virtus è positivo e Lorenzo è la persona giusta per rappresentare tutto questo».
D’Ercole ha poi proseguito commentando l’imminente stagione: «Stimoli in più? Sicuramente, questo è un ruolo che ti dà motivazioni, non sarà facile ma non sento la pressione, piuttosto una spinta positiva. La stagione scorsa è stata difficile ma è finita in crescendo, col passare delle partite è aumentato il mio minutaggio. Ho un ottimo rapporto con Dalmonte, quando ci siamo parlati abbiamo stabilito di voler ripartire da dove avevamo terminato. Voglio riscattare quella che è stata la mia annata fino a marzo e ripartire da ciò che ho fatto nei playoff. I nuovi? Mi sono documentato, ci sono alcuni giocatori che non conosco ma anche elementi già visti in Italia come Triche, tra i migliori nell’ultima stagione in Lega Gold, Gibson che ha disputato un’ottima stagione a Pistoia o Petty a Pesaro. Inoltre ho visto anche Ejim con la Nazionale canadese nella gara contro l’Italia, un elemento molto fisico e atletico. E’ ancora presto per esprimere giudizi, ma mi sembra che sia venuta fuori un’ottima squadra, composta da giocatori muniti di ambizione e voglia di migliorare, credo ci sia la possibilità di fare bene anche se è prematuro parlare di obiettivi».
Per la prima volta la conferenza stampa è stata aperta anche alle domande dei tifosi tramite i canali social, che tra le altre cose, hanno chiesto al gm Alberani alcune informazioni sulla squadra: «Perché non abbiamo preso un centro verticale? C’erano dei nomi, ma sono tutti impegnati al Veteran Camp di NBA e non abbiamo avuto la possibilità di attrarli. Morgan è un giocatore dinamico, molto solido, non spettacolare ma di grande costanza e sostanza, credo che sia la scelta giusta in funzione del resto del roster». E per Lollo: «Se vivo il mio ruolo anche pensando a chi c’è stato prima? Venire dopo uomini e giocatori come Tonno, Gigi, o Phil rende il tutto ancora più speciale, sono stati dei grandi maestri».