Dalla D-League all'Italia: Lorenzo Brown
Il giovane playmaker da NC State debutterà in Europa con la maglia di Venezia
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Ieri Venezia ha annunciato l'arrivo di Lorenzo Brown, playmaker quasi ventiquattrenne di 1.96, seconda scelta di Minnesota nel draft 2013.
Brown ha imparato il mestiere a North Carolina State, dove è arrivato insieme insieme a C.J. Leslie e Ryan Harrow con il compito di riportare in auge i Wolfpack. N.36 della top 100 di Rivals per il 2010 - curiosamente in quel ranking ci sono diversi atleti che vedremo in Italia questa stagione: Cameron Clark (N.34), James Bell (N.42), Okaro White (N.67), Markel Starks (n.80), mentre al N.144 c'era un certo Victor Oladipo.....-.
Le cose non andarono come sperato, e Sidney Lowe fu licenziato, ma Brown riuscì ad imporsi su Ryan Harrow - poi trasferitosi a Kentucky, prima di finire a Georgia State- e da sophomore giocò ben 34 minuti a partita, con medie di 12.7 punti (47% da due, 35% da tre, 72% FT) , 4.5 rimbalzi, 6.3 assist e 1.8 recuperi, guidando i Wolfpack a due vittorie nel Torneo NCAA. Con le sue prestazioni alla March Madness entrò definitivamente nel radar della NBA, e la sua NC State - con tutti i principali giocatori che decisero di tornare, più l'arrivo di tre freshman talentuosi come Rodney Purvis (ora a UConn, dove debutterà quest'anno), T.J. Warren (lottery pick dei Suns) e Tyler Lewis (trasferito a Butler)- entrò nella stagione 2012/13 da N.6 nel ranking iniziale.
Ma la squadra, ritenuta da molti pronta per interropmere l'egemonia di Duke e North Carolina nella ACC (invece ci riuscì Miami, guidata da coach Larranaga e Shane Larkin), non resse la pressione, ed uscì alla prima partita del torneo NCAA dopo una regular season deludente - specie in difesa-.
Brown chiuse con 12.4 punti, 7.2 assist e 2 recuperi, peggiorando però le percentuali dal campo - 46% da due, 26% da tre- e perdendo palla qualche volta in più - 3.5 contro 3.2- rispetto alla stagione precedente.
Nonostante i mancati progressi nel tiro da fuori - probabilmente il suo principale difetto in attacco-, Brown optò comunque per il draft, che lo vide scivolare fino al N.52, scelto senza troppa convinzione da Minnesota.
Su di lui puntarono poi i 76ers, con cui ha disputato 26 partite nella scorsa regular season: 2.5 punti, 1.6 assist e 0.5 recuperi in 8 minuti d'impiego medio. Per quel che vale - visto il livello osceno dei Sixers 2013/14- ha avuto il miglior net rating (differenza tra punti segnati e punti subiti ogni 100 possessi dalla squadra nei suoi minuti in campo) tra gli atleti che hanno disputato almeno 10 partite, con un -3.1, ed è stato l'unico ad avere un plus/minus medio positivo con +0.2.... Per quanto siano dati derivanti da appena 224 minuti in una situazione di squadra al limite del grottesco, sono pur sempre positivi.
In D-League invece ha disputato 20 partite tra Delaware e Springfield, giocando oltre i 30 minuti di media.
17.3 punti, 4.5 rimbalzi, 6.3 assist, 1.4 recuperi e 3 perse per partita, tirando il 48% da due, il 36% da tre e l'82% ai liberi. Oltre il 50% dei suoi punti totali sono arrivati nel pitturato, appena il 9% dalla media distanza ed il 23% con il tiro dalla lunga.
Questo è il dettaglio delle sue conclusioni dal campo:
Gli highlight della sua stagione nella seconda lega americana:
Brown ha preso parte anche alla Summer League di Las Vegas, segnando 13.5 punti e dando via 3.6 assist in 25 minuti a partita.
Questo è il dettaglio completo delle sue 5 partite:
Il tiro da fuori non è la sua specialità, ed infatti non ne abusa. Brown ha centimetri (con un play così alto le possibilità di variare il tema in attacco sono molteplici) e doti fisiche in abbondanza per il nostro campionato, gran ball-handling ed una innata capacità di far girare la squadra. Inoltre sicuramente vorrà rilanciare le sue quotazioni NBA con una grande annata.
A Venezia sperano che ci riesca...