Taquan Dean ed il suo futuro: De Cesare non mi risponde al telefono
Dean parla a Il Mattino e si lancia anche in uno sfogo
Taquan Dean è ancora in attesa di capire il suo futuro.
Dean ha contratto con la Scandone anche la prossima stagione e non c’è alcun accordo sulla rescissione contrattuale dato che non rientra più nei piani della società.
Queste le parole di Dean a Il Mattino.
“Avellino non prende una decisione e io, in questo momento, non posso fare nulla. Ho provato a mettermi in contatto con De Cesare, ma non mi risponde al telefono. Sono in ottima forma, non sono mai stato così bene negli ultimi anni. In questo momento sto osservando il Ramadan e, quindi, ho dovuto rallentare un po', ma nel complesso sto andando aUa grande. Il mio polso è al 100%, voglio che si sappia che sono guarito completamente. Per me l'anno scorso è stato difficile per tanti motivi. Il mio polso non è mai stato al 100%, ed è cambiato il mio modo di giocare. Non ero aggressivo, e non mi sentivo a mio agio in campo. Ero poi alle prese con un brutto divorzio, ed ero anche distratto dalla perdita di mio figlio. Pensavo di essere capace di mettere da parte il divorzio, ma ha influenzato il mio gioco in campo. Non cerco scuse, non sono mai stato un uomo che ha cercato giustificazioni. Per due anni dopo l'intervento chirurgico al polso non sono mai stato lo stesso giocatore di prima, anche perché non ho continuato a lavorare dopo il termine della stagione. Ho avuto tanti problemi al di fuori della pallacanestro che mi hanno impedito di concentrarmi sul basket. Ma ora ho una nuova famiglia, con una figlia che nascerà ad agosto, e sono ritornato all'Università di Louisville per un allenamento molto duro. E mi sento bene come un tempo e, forse, anche meglio. La situazione che si è creata fra me ed Avellino mi fa molto male, perché per me Avellino non era solo un posto dove giocare a pallacanestro. Era la mia casa, mi è piaciuto tutto di Avellino, e credo che nessun altro americano darebbe la vita per questa città. Ma mi rendo conto che non è la stessa Avellino di quando sono arrivato per la prima volta quattro anni fa. I miei buoni amici delle famiglie Ercolino e Preziosi che amavano questa città e capivano di basket, e che quando ho avuto alcuni momenti difficili hanno mostrato rispetto, sono alcuni dei motivi per i quali mi sono innamorato di Avellino. Ora non riconosco più questi valori Il mio messaggio per Avellino è che ho amato molto la città, con tutto il mio cuore, al punto che sarei stato disposto a sacrificare la mia carriera, il mio nome ed il mio rispetto, ma all'interno dell'organizzazione ho visto persone che non amano la città e si preoccupano solo di se stessi. Quando ami qualcosa, non puoi lasciare che la gente che viene dentro manchi di rispetto a ciò che si ama. Se avessi fatto qualcosa di sbagliato, i giornali lo avrebbero scritto, e tutta la città lo avrebbe saputo. Ma stanno in silenzio perché io non ho fatto nulla di male. Io stavo in piedi per qualcosa che amavo. Spero che in futuro la città continui a vincere e che si combatta con orgoglio . Ringrazio tutti per i tanti anni buo -ni che mi hanno trasformato da ragazzo in un uomo”.