Sassari, il punto della situazione su squadra ed Eurolega
Le parole di Paolo Citrini, vice di Meo Sacchetti, a Sardegna Sport
Coach, un altro step è compiuto: l’anno prossimo sarà Eurolega.
Siamo arrivati ad un punto che non avremmo mai pensato. E’ davvero un orgoglio rappresentare questa squadra e questa regione in Eurolega, faremo il massimo per onorare l’impegno e presentarci al via competitivi.
Il direttore Pasquini, in una recente intervista, ha parlato di quintetti piccoli e non per forza atletici. Sei d’accordo?
Continuo a sentir parlare di tiro da 3 punti, di centri di stazza, ma i fatti sono altri. Il Maccabi vince l’Eurolega con Tyus in campo nei momenti decisivi, Hunter che è il non plus ultra del lungo dinamico domina la finale scudetto su Samuels, Milano per vincere gioca con quattro piccoli e Moss o Gentile da numeri 4. Sono ormai luoghi comuni, Milano ha tirato più di noi da 3 in 4 partite su 6, abbiamo sempre tenuto a rimbalzo a parte gara 6 che non avremmo mai vinto neanche in 7, abbiamo fatto degli enormi passi in avanti durante la stagione, e poi mi sembra che i centri di stazza per eccellenza ovvero Uter e Hassell non abbiano fatto benissimo anzi, Mbakwe e Lawal non sono giocatori di post basso, Siena che è stata grandiosa non ha quasi giocato il post basso, i campionati li vincono gli esterni e la panchina profonda, Milano oltre che brava e organizzata ha un budget un tantino superiore agli altri. E come quelli che dicevano che eravamo belli e non vincevamo, primo non abbiamo mai avuto la squadra più forte e non eravamo certo i favoriti, secondo mi sembra che abbiamo vinto una coppa dimostrando grande continuità in 3 partite e difendendo.
Infatti Milano sembra già dominante sul mercato.
Se prendono Ragland, Mbakwe e una guardia molto forte sono ancora assolutamente strafavoriti, è normale che sia così, noi cercheremo di costruire una squadra molto competitivi in base alle nostre possibilità, in questi quattro anni la società è stata un modello perchè ha sempre fatto i passi secondo le proprie possibilità, si è garantita un futuro e ha costruito un progetto che ci ha visto migliorare di anno in anno. Ci sono squadre che sono molto forti sul mercato e hanno un budget importante come Reggio Emilia, Avellino e Venezia così come Brindisi, sarà un ulteriore campionato equilibrato.
La Dinamo come si sta muovendo?
Abbiamo preso un giocatore che era la nostra prima scelta ovvero Brooks, prototipo di quello che pensiamo: atleta, difensore, rimbalzista e giocatore capace di coprire due ruoli e di marcare anche i piccoli, Federico sta lavorando benissimo, dobbiamo solo essere consci che abbiamo il vantaggio dell’Eurolega da proporre ma sempre nel nostro limite di budget, fare nomi di giocatori che giocano ad altissimo livello e che hanno stipendi fuori portata mi sembra insensato.
Adesso?
Meo è stato chiaro e trova d’accordo tutti, il primo da scegliere è il playmaker giocatore fondamentale per qualunque squadra poi ci muoveremo di conseguenza, quando ero a Napoli prendemmo con un’intuizione Draper dall’Australia che ora ha fatto una grande carriera, dobbiamo essere bravi a scegliere.
La dirigenza pare orientata verso il 3+4+5.
Sicuramente le coppe e una stagione estenuante ti portano ad avere un roster più lungo, Meo ha dimostrato di mettersi in discussione quest’anno e di non avere gerarchie definite ma di essere in grado di ruotare e tenere sulla corda tutti, un po’ come il fatto che con lui i giovani non giocano. Tessitori quando è migliorato è partito in quintetto tutte e tre le partite di Final Eight e Chessa è stato determinante, gettato nella mischia negli ottavi di Eurocup e con Brindisi, così come Devecchi in quintetto, i fatti sono sempre altri.
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