Stefano Gentile: Importante avere in casa un esempio come Nando
Gentile al media day sulla famiglia Gentile, sugli italiani in Serie A ed all'estero e sulla notte del draft NBA
(Foto Agenzia Ciamillo & Castoria)
Il motto della Federazione presentando le qualificazioni ad Eurobasket, partendo anche dalla brillante avventura della Nazionale femminile che ha già timbrato il pass per gli Europei, è “We Are Family”. Motto più che mai che appartiene a te ed alla tua famiglia.
“Il basket è uno sport che quasi si tramanda, avere in famiglia un esempio importante, come mio padre nel caso mio e di Alessandro, ti aiuta tantissimo. Avere buon consigli, capire come affrontare la vita da professionista è un vantaggio importante. Non tutti però hanno questa fortuna ed il rischio per un altro ragazzo è di perdersi nel percorso per emergere, la realtà purtroppo è che i giocatori italiani fanno fatica a trovare spazio e ad emergere. Credo che sia un discorso trasversale anche per altre discipline, vedi il calcio ad esempio, bisognerebbe trovare il modo di far emergere, di credere e di incentivare l’utilizzo di giocatori italiani. Prendo l’esempio dell’ACB spagnola che in questo campo è all’avanguardia, li spesso i tifosi trovano idoli locali in qui si identificano, le leggi e le regole sembrano le stesse nostre, i risultati però sono diversi. Da parte nostra, intendo i giocatori, credo sia difficile trovare spazio, a meno che tu non sia davvero un fenomeno avrai sempre potenzialmente dei problemi a trovare una giusta collocazione”.
Il rischio paradossalmente è che gli italiani più in vista del nostro campionato cerchino invece opportunità all’estero.
“Penso sia una cosa positiva, così come vale per i giocatori di altre nazioni è giusto che ci siano offerte e proposte anche per noi atleti italiani. Occasioni di crescita e di esperienza personale, fattori che possono essere magari utile per la Nazionale, giocare in altri tornei aiuta ulteriormente crescita e maturazione. Invece per i giovanissimi mancano forse le opportunità, spesso è il caso o un colpo di fortuna ad avere un ruolo fondamentale. Non so quale possa essere la ricetta vincente però la mia esperienza mi porta a pensare che questo sia un problema attualmente fondamentale, e credo sia urgente cercare di porvi rimedio”.
Draft momento emozionante per tutta la vostra famiglia, come avete vissuto la notte delle scelte?
“Alessandro era ancora impegnatissimo per la finale, quindi tutta la sua concentrazione era esclusivamente dedicata alla ricerca della vittoria scudetto. Anche da parte mia c’era curiosità ed attesa ma ho atteso le notizie al mattino, non abbiamo fatto la nottata seguendo tutto il draft. Certo è una grande soddisfazione per Ale e per tutti noi, ci aspettavamo una chiamata attorno alla fine del secondo giro, il fatto di sapere che a Houston c’è Pascucci sicuramente è un fattore di garanzia ulteriore per quando mio fratello deciderà di iniziare la sua avventura nei Pro. Credo la NBA sia alla fine la sua naturale destinazione, ha talento ma anche tantissima voglia di provare a confrontarsi con i migliori giocatori del mondo così come stanno facendo Belinelli, Bargnani e Datome.