Le pagelle della serie Olimpia Milano - Dinamo Sassari
Le valutazioni riassuntive ai protagonisti della semifinale
Alessandro Gentile 8: Le prime 4 partite della serie sono un inno al basket. Fa di tutto e di più, e lo fa sempre nella maniera giusta, in attacco, in difesa, in fase di passaggio. Si smarrisce un attimo in gara5, salvo poi riprendersi nella sfida decisiva e chiudere la serie con un’altra grande prestazione. MVP assoluto.
Bruno Cerella 6: Qualche apparizione fugace, dando la solita impronta difensiva e portando energia alla squadra. Utilizzo comunque limitato per l’idolo del Forum.
Nicolò Melli 6,5: Ha l’arduo compito di tenere Caleb Green, e lo soffre molto, ma davanti il suo lo da sempre, giocando gara5 e gara6 come le migliori della serie. Sicuramente termina in crescendo e non sfigura.
Daniel Hackett 5: Esclusa la dominante gara1, è completamente estraneo alla serie, non riuscendo mai a incidere a fondo in nessun match. Si infortuna in gara5 alla schiena, ed ora è a rischio la sua presenza per l’inizio della serie con Siena. Però servirà il miglior Daniel, perché dopo la grande serie con Pistoia, è sceso in campo il Daniel meno forte.
Kristjan Kangur 6: Lavoro di sostanza, senza infamia e senza lode. Sbaglia qualche tripla aperta di troppo ma dietro da sempre un buon contributo, risultando spesso utile. Giocatore che ormai è imprescindibile nei cambi di questa formazione.
Keith Langford 7+: Parte in sordina nelle due gare casalinghe, ma appena ci si trasferisce in Sardegna diventa padrone della serie. Giocate sagge, poche forzature, scelte intelligenti e soprattutto tanti punti. E da li si trasforma in un fattore determinante. Chiude gara6 da dominatore assoluto, e si rifà della serie pessima con Pistoia.
Samardo Samuels 7,5: Il più continuo lungo l’arco di tutte le 6 gare. Presenza imponente sotto i tabelloni, rimbalzi su ambo i lati del campo, fa valere la sua tecnica contro Eze e Gordon e a tratti sembra dominante. In gara3 Banchi lo utilizza 41 minuti, sinonimo che ormai è diventato una pedina inamovibile di questa squadra.
CJ Wallace 6: Gli errori che condizionano gara5 sono dovuto più alla scelta di Banchi che per demeriti suoi, ma non bisogna scordarsi dell’apporto fondamentale di gara4 e altre piccole cosine qua e la.
Gani Lawal 5: L’ultima gara da padrone dell’area si spera sia finalmente la sveglia per la sua serie, che resta però insufficiente visto ciò che ha mostrato in queste 6 partite. Errori stupidi, cose da principiante e mai concreto come riesce a essere. Si è però sbloccato?
David Moss 7: Ok, in attacco forse è meno incisivo del solito, ma il lavoro difensivo fatto su Drake in gara3 e 4 è qualcosa da mostrare ai ragazzini quando iniziano a giocare. Giocatore che raramente sbaglia qualcosa, e quando lui sta fuori si sente come la squadra ne risenta.
Curtis Jerrels 5: Come per Lawal da i primi segnali di vita in gara6, ma prima è un fattore per Sassari. Inconcludente, gestione pessima del pallone, circolazione interrotta con lui, e triple spadellate a caso. Se resta così, Haynes può gia cominciare a leccarsi i baffi per la serie finale.
Luca Banchi 6+: La gestione delle partite di Sassari, è perfetta, quella delle partite a Milano lascia molti dubbi. Come ci son stati con Pistoia ci sono anche ora, però in entrambi i casi ne esce vincente. Ora la serie contro il suo passato, e qui dovrò venire fuori la sua freddezza e le sue capacità.
Dinamo Sassari 6,5: Esce a testa alta assolutamente, però l’incapacità di vincere in casa sicuramente qualche dubbio lo lascia. Tanto cinica fuori quanto inconcludente tra le proprie mura. Resta comunque una stagione segnata dalla Coppa Italia che tutti i sassaresi e tutta la Sardegna ricorderanno.
Marques Green 6: Gioca una serie abbastanza discontinua, caratterizzata dalla favolosa gara2, ma anche da prestazioni pessime, specialmente in casa. Soffre abbastanza le marcature che gli vengono proposte, anche se comunque il suo apporto lo da.
Caleb Green 7,5: Giocatore spaziale. Sa far tutto, sotto ogni aspetto, è la spina nel fianco principale per l’Olimpia, Banchi non riesce mai a mettere una marcatura adatta per contenerlo. Gara5 la decide lui con la stoppata su Gentile, gara2 idem con la tripla, e nelle altre gare fa sempre impazzire chiunque. Chapeau.
Jack Devecchi 6,5: Uno dei protagonisti inaspettati, mastino difensivo come suo solito, ma anche realizzatore in certe situazioni. Si sbatte in tutte le maniere possibili, dimostrando che magari a volte non bisogna avere un gran talento per essere grandi giocatori.
Drew Gordon 5,5: Perde nettamente il duello con Samuels, riuscendo ad avere sprazzi di belle giocate solo in gara2. Qualche spunto qua e la ma spesso e volentieri è in ritardo contro il jamaicano. Una buona gara6 ma inutile ai fini del risultato.
Travis Diener 7: Voto comprensivo anche della carriera, perché forse non sarebbe da 7 pieno, ma qual cosina di meno. Al Forum sembra che si trovi a casa, ancora sulle ali dell’entusiasmo della Coppa Italia, mentre al Pala Serradimigni è quasi irriconoscibile. Abbastanza alterno ma sempre pericoloso, lascia qualche segno qua e la. Si ritira, saluta un grandissimo del nostro campionato!
Brian Sacchetti 5: Il figlio di Meo è forse il peggiore per i sardi, non riuscendo mai ad entrare nel ritmo della serie e restando sempre un passo indietro rispetto a tutti. 6 partite in cui non si ricorda nulla da parte sua.
Drake Diener 7,5: Nel bene o nel male è sempre lui a tenere viva Sassari, anche quando le triple non entrano. Solita presenza, anche se Moss lo fa sudare più del dovuto. Giocatore comunque spettacolare e dal talento immenso che a Sassari giustamente amano all’inifinito.
Manuel Vanuzzo s.v.
Benjamin Eze 5,5: Stesso discorso fatto per Gordon, con un’ottima gara4 e il resto poco o nulla. Presenza abbastanza impalpabile sotto i tabelloni e poco impatto nella serie.
Omar Thomas 6,5: In difesa è sicuramente il migliore dei suoi, mentre davanti riesce sempre a fare qual cosina di buono, anche perché ha varie alternative da sfruttare. Buona serie, ma poteva sicuramente fare un po’ meglio anche lui.
Meo Sacchetti 6: Un pizzico di rammarico resta, perché per ben due volte Sassari aveva la possibilità di mettere ulteriore paura a Milano, e invece così non è stato. Meriti anche di Milano, però in casa non è mai riuscito a dare ai suoi la solita concretezza mostrata durante l’anno. Ma ormai è diventato un’istituzione in terra sarda e ad Ottobre sarà nuovamente li a dirigere la truppa.
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