Luca Banchi: Bravi ad approcciare la gara con personalità
Le parole del coach di Milano
Luca Banchi: Un’altra partita molto equilibrata, combattuta tra due squadre che dimostrano di poter cambiare rapidamente l’inerzia di una gara e di questa serie. Abbiamo avuto la capacita, la personalità per approcciare in modo ideale una gara che nasceva su una scia di una bruciante delusione come quella della nostra sconfitta casalinga in gara due. Un vantaggio che abbiamo visto nell’arco dei primi trenta minuti pian piano dilatarsi e mantenersi, molto frequentemente in doppia cifra, riuscendo a produrre una buona difesa, un attacco sufficientemente equilibrato, quando sappiamo poi di aver di fronte una squadra dalle incredibili risorse sia in termini tecnici che morali, e da li credo che sia nata la rimonta di Sassari nel quarto periodo. Abbiamo improvvisamente subito la loro aggressività. Perso troppi palloni, e soprattutto concesso troppo spesso rimbalzi in attacco, indicatori come detto della volontà che Sassari ha dimostrato. Per me è da sottolineare la personalità, l’autorevolezza con la quale abbiamo poi continuato a giocare al di là della delusione di esserci fatti raggiungere proprio negli ultimi istanti di partita. Questa è una gara che avrebbe anche potuto avere un epilogo diverso, come anche del resto le precedenti. Devo essere onesto, sono gare difficili da pronosticare, sia alla vigilia, e anche per lo sviluppo che hanno nell’arco dei quaranta – quarantacinque minuti come oggi, quindi la speranza è quella che tra 48 ore possiamo produrre un'altra gara intensa, di personalità per riuscire a giocare in equilibrio in un campo dove personalmente è complesso competere con una squadra come Sassari che anche stasera ha dimostrato la propria forza tecnica e morale. Il tiro da tre sul finale di Gentile è stata la giocata che sicuramente ha fatto una differenza che ci ha permesso di non essere legati necessariamente a fallo sistematico o eventualmente una difesa. Al di la di questo al di là di una giocata singola, c’è da sottolineare come detto che una partita come questa si può leggere in tanti modi, ci sono state tante occasioni per entrambe le squadre perché la palla potesse entrare e uscire. Regna l’equilibrio e con ciò bisogna anche convivere con gli sbalzi di umore che possono dare una partita vinta, una partita persa, un tiro sbagliato oppure no, bisogna continuare a giocare, stare calmi e concentrati. Abbiamo fatto anche quintetti piccoli, abbiamo cercato di mantenere dei quintetti che fossero necessariamente compatibili alle nostre caratteristiche, però le qualità di Sassari, ti obbligano alla versatilità di dover giocare a sette. Sulle serie delle sette partite, vi dico per esperienza, giocare dopo 48 ore, non è un investimento sulla salute dei giocatori e sullo spettacolo, se ci vogliamo ispirare al basket oltre oceano mi sembra che vengano concesse 72 ore alle squadre quando si viaggia, correggetemi se sbaglio, giocare a 48 ore è complicato, L’anno scorso lo abbiamo fatto sin dai quarti di finali, questo inevitabilmente va un pochino a discapito, della condizione, della lucidità e della precisione delle squadre, poi diciamo anche che le squadre, man mano che va avanti la serie si conoscono sempre di più e quindi è abbastanza inevitabile che i gap si accorcino, si riducano, che possano nascere partite così, però magari non ci sono state le percentuali di altre sere, ma non si può negare che queste partite abbiano il loro fascino e la loro particolarità a mio giudizio. Onestamente ho visto un quarto periodo nel quale Sassari è riuscita grazie all’energia che ha profuso in tutta la partita, e quello sforzo in più per colmare lo scarto, ho visto una squadra che è capace in ogni frangente di imprimere delle accelerazioni, non so quanto possa essere nella facoltà dell’avversario controllare il ritmo di una gara quando hai di fronte una squadra come la loro.
Di A. Brozzu
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