Pino Sacripanti: Orgoglioso di questa stagione
Le parole del coach di Cantù
Il coach della Pallacanestro Cantù, Stefano Sacripanti, ha incontrato i giornalisti per tracciare un bilancio della stagione appena conclusa: “E’ l’ultima conferenza dell’anno ed è giusto iniziare con dei ringraziamenti per tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo campionato. In primo luogo ringrazio la proprietà che è sempre stata molto puntuale e vicina. Chiaramente un ringraziamento va al mio staff, dagli assistenti ai preparatori fisici, e all’intero staff medico che credo sia il valore aggiunto di questa società. Ho avuto una squadra formata da brave persone, giocatori che sono cresciuti durante il campionato sia dal punto di vista fisico, sia da quello tecnico. E’ sufficiente pensare a Rullo, Abass, Gentile, lo stesso Buva per quanto sia arrivato da poco. Penso che Aradori abbia avuto una leadership come forse non gli era mai capitato in carriera e che Cusin, che purtroppo ha subito troppe ricadute fisiche, sia stato uno dei migliori centri della Serie A. Ragland è stato protagonista di una grande annata e Jenkins, pur tra alti e bassi, è migliorato durante la stagione così come Uter. Tanti ragazzi hanno fatto più di quanto ci attendesse. Se parliamo di Leunen dobbiamo riconoscere che indiscutibilmente non ha disputato dei playoff di alto livello, però dobbiamo valutarlo per ciò che ha fatto durante il campionato. Se la squadra è arrivata seconda a pari merito con Siena nella regular season molto lo dobbiamo a lui per l’atteggiamento, la dedizione e l’esempio che è stato per tutti i compagni”.
“A caldo – ha continuato l’allenatore canturino - è sempre lo stato emotivo ad emergere. E’ chiaro che le prime sensazioni, dopo una sconfitta per 3 a 0 nella serie, siano negative. Io stesso non ho dormito per due notti per la delusione. Mettendo a fuoco tutto quello che è successo penso però che la stagione sia stata al di sopra delle nostre possibilità. A inizio anno mi era stato chiesto di centrare la qualificazione ai playoff pur con un ridimensionamento nel budget e tante scommesse. Credo quindi che il nostro campionato sia stato splendido perché i ragazzi sono stati encomiabili. Il raggiungimento dei nostri obiettivi e l’essere sempre rimasti nelle prime quattro posizioni in classifica in campionato è stato qualcosa di molto bello”.
“E’ ovvio – ha aggiunto coach Sacripanti - che quando arrivi ai quarti e perdi tre partite emerge forte la delusione. Probabilmente però la serie con Roma, per l’equilibrio che ha regnato, avrebbe dovuto finire per 3 a 2 con un canestro all’ultimo secondo. Invece abbiamo perso tre match per episodi. Questo è il bello e il brutto del basket. E’ il bello perché niente e scontato o matematico, è brutto perché a uscire questa volta siamo stati noi. Non credo che nella serie una formazione abbia sovrastato l’altra, ma abbiamo sbagliato troppi tiri aperti e anche ben costruiti. Merito di Roma per la sua durezza, la sua fisicità e la sua forza mentale. Tatticamente penso di non aver molto da recriminare se non il fatto di aver giocato un po’ sotto ritmo. Durante l’anno inoltre abbiamo avuto un vantaggio notevolissimo rispetto a quasi tutte le altre squadre, ossia il nostro pubblico. Il Pianella è un palazzo che ti regala una carica notevole e condiziona gli avversari. Devo dire invece che nei playoff le due formazioni non hanno subito per niente il fattore campo”.
“Perché – ha proseguito l’allenatore biancoblu - c’è grande delusione adesso? Perché siamo stati troppo bravi in regular season e non abbiamo fatto emergere il divario con le squadre delle stagioni precedenti. Io divido le formazioni in due tipi: quelle da valorizzare, che prendono dei giocatori per farli crescere durante l’anno, e quelle che sono già competitive a livello altissimo e in cui sta in campo chi non sbaglia. Noi avevamo una compagine del primo tipo e direi che questo processo di valorizzazione ha funzionato. Ora corriamo il rischio di pagare per essere stati troppo bravi prima e non credo che questo sia corretto. Dobbiamo invece essere orgogliosi. Non è necessario buttare via quello che abbiamo fatto durante l’anno per ricostruire una squadra nuova. Penso che, nei limiti del possibile, sia da mantenere quello che di buono abbiamo compiuto e cercare di correggerlo per essere ancora migliori. Io vorrei dunque ringraziare tutti per la dedizione e il pubblico che ci ha sempre sostenuto. Sono convinto che la nostra sia stata un’annata decisamente positiva con molte soddisfazioni e con una delusione legata alla bellezza del basket. Un mio pensiero inoltre va a Marcel Jones che non si è mai risparmiato. Un elemento di talento offensivo a cui forse non abbiamo trovato la sistemazione corretta perché non era abituato a rendere in pochi minuti. Anche lui è stato una persona splendida e un buon giocatore”.
“Sono orgoglioso – ha concluso coach Sacripanti - di aver conquistato il premio per l’utilizzo dei giocatori italiani che aiuterà la società a non sparire. Alla fine è giusto che ci siano critiche e delusioni, ma è altrettanto importante capire da che punto siamo partiti e dove stiamo andando. A settembre il nostro Presidente aveva annunciato di non poter continuare da sola e per questo abbiamo diminuito il budget in maniera corposa. Per merito di Luca Orthmann e Anna Cremascoli siamo riusciti a trovare uno sponsor importante come Acqua Vitasnella a cui abbiamo aggiunto un secondo sponsor che è stato il premio per gli italiani. Tutto questo è stato fatto con grande dedizione e volontà perché si vuole bene alla Pallacanestro Cantù. Per questo sono orgoglioso di questa stagione anche se è vero che avrei voluto allenare in una semifinale”.