Daniel Hackett: 'Mai avuto timore di uscire. Onore a Pistoia'
Le parole del play biancorosso
“Abbiamo cancellato la debolezza mentale di gara-3 e 4. Ma io voglio cominciare da Pistoia, facendo i complimenti a una squadra che ha giocato un quarto di finale meraviglioso. Merita grande rispetto. Tutti a stupirsi delle due sconfitte in casa loro, ma a Pistoia hanno vinto in due in questa stagione: noi e Avellino. Hanno un pubblico che li trascina: noi ci siamo fatti condizionare dagli arbitraggi e dal nervosismo. Loro non avevano nulla da perdere, noi tutto. Non siamo stati bravi a leggere il metro arbitrale e questo ci ha innervosito. Lo dico con molta serenità, senza polemica e facendo autocritica. Quando allungavamo saltavano fuori episodi che ci hanno messo in difficoltà.”
Paura di uscire dai playoff? “Mai avuta, ero sereno perchè convinto di vincere gara-5 in casa nostra. Infatti siamo tornati quelli di sempre, quelli che lottano su tutti i palloni. Questo è il nostro dna, quello vincente. Pistoia ha uno stile di gioco che ci ha messo in difficoltà ma oggi ne avevamo più noi. Ammetto il calo di rendimento. Quando è rientrato Gentile, in coppia con Langford, ho faticato a guidare la squadra. Gli infortuni ci avevano tolto certi automatismi che eravamo riusciti a costruire. Ho faticato a mandare giù l'eliminazione col Maccabi. Per come abbiamo buttato gara-I e per la fatica che abbiamo fatto a Tel Aviv a tenere testa ai nostri avversari. Mi ci sono volute un paio di settimane...”
Sfida a Sassari? “Ci sarà da soffrire. Le serie sulle sette partite sono battaglie fisiche e di nervi. Ora abbiamo bisogno di recuperare energie fisiche e mentali. Faccio un appello alla città e alla tifoseria: abbiamo bisogno di sentire il calore della gente, senza essere giudicati troppo se arrivano passi falsi. Si riparte da zero: la strada per raggiungere il nostro obiettivo è ancora molto lunga. Ma io sono venuto a Milano per vincere”
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