Cantù batte Venezia e rimane in lotta per il secondo posto
88-75 il finale per l'Acqua Vitasnella Cantù
Partita fisica fin dalle prime battute: dopo un avvìo che premia l’AcquaVitasnella, le due formazioni si rispondono a suon di canestri a ritmi alti, ed i colpi non mancano (ben tre falli in attacco consecutivi). L’energia sprigionata dai giocatori in campo è pazzesca ed entrambe i coach fanno subito uso della panchina. A 2’25’’ la tripla di Jenkins vale il 15-8 per i canturini, con Markovski a chiamare il primo minuto di sospensione della gara. Alla ripresa del gioco Cantù difende bene, ma Vujacic trova un incredibile canestro pesante di tabella allo scadere dei 24’’ che accorcia sul 15-11. Segna Vitali in penetrazione, dopo la bella giocata da 2+1 dall’altra parte di Rullo, ed il primo quarto termina con i padroni casa avanti 18-13.
Dopo qualche errore su ambedue i lati, Venezia replica puntualmente alle iniziative canturine: prima con Smith dalla lunga dopo il 2+1 di Abass, poi con Daniele Magro e Luca Vitali a seguito del primo sigillo del giamaicano Uter. Smith insacca anche la tripla del -1 (23-22) su un extra-possesso in attacco, ma l’esultanza dell’ex Caserta viene giudicata provocatoria dalla terna arbitrale che punisce il giocatore col fallo tecnico. L’AcquaVitasnella ringrazia e fa 2/2 con Aradori dalla linea. Sul possesso aggiuntivo, Leunen centra il bersaglio dai 6,75 ma dall’altra parte Smith risponde in palleggio arresto e tiro dalla media. Poi Aradori fa fallo in attacco e si becca tecnico per proteste: questa volta è la Reyer a beneficiarne, capitalizzando con Vitali (28-26) a metà del quarto. Cantù prova ad allungare con Uter che mostra i muscoli nel pitturato, ma Venezia, che va col quintetto piccolo (Smith da numero 5), non molla e rimane agganciata al match nonostante due triple aperte fallite da Giachetti, ottimo comunque in difesa asfissiante su Ragland, grazie ai liberi di Vujacic e Smith (33-31). Nell’ultimo giro di lancette, prima della pausa lunga, Jenkins è il primo canturino a raggiungere la doppia cifra (11 punti); poi bel 2+1 di classe e furbizia di Taylor per gli ospiti, prima della bomba di Ragland sulla sirena che manda le squadre negli spogliatoi sul 40-35 biancoblù.
Alla ripresa del gioco dopo l’intervallo lungo, ancora tanta fisicità in campo da parte delle due formazioni: l’AcquaVitasnella fa break con Aradori e Ragland, ma la Reyer rimane col fiato sul collo (49-43). Jenkins poi ancora sugli scudi per i biancoblù di Sacripanti tenta la fuga sul 51-43 e Markovski si rifugia nel time-out a 3’43’’. Venezia, con un silenzioso quanto efficacie Linhart, ricuce nuovamente lo strappo realizzando dall’arco e nel pitturato con Smith (51-48); per Cantù la boccata d’ossigeno arriva con un bel canestro di Aradori in giro e tiro su perno dalla media, prima del missile sganciato da Roberto Rullo dalla grande distanza, che riporta i locali a +8 (56-48). La Reyer raccimola qualcosa dalla lunetta e passa a zona nell’ultimo minuto, ma sul 58-50 Vitali fa fallo in attacco e Sacripanti ragiona con un time-out sull’ultimo possesso a 27’’ dal terzo mini intervallo. E la mossa produce un bell’1c1 di Jenkins che realizza allo scadere il suo punto n. 15, portando l’AcquaVitasnella per la prima volta sulla doppia cifra di vantaggio (60-50).
Comincia nel segno di Uter l’ultimo periodo di gioco (63-50); poi Rullo rende pan per focaccia alla tripla di Taylor con la sua seconda bordata della gara (66-53). Vujacic dall’altra parte continua a litigare col canestro e fa bottino solo dalla lunetta. Markovski ripropone ancora il quintetto piccolo, ma Rullo è ispirato e sale in doppia cifra realizzando in penetrazione (68-55). L’orgoglio dei lagunari è tenuto alto da Smith che realizza due volte dalla media e Venezia torna sotto la doppia cifra con Vujacic che finalmente realizza su azione in uscita dai blocchi (70-61). Ma Cantù non ci sta: si stringe di più in difesa e realizza in attacco con Leunen dall’arco e con Rullo in contropiede (2+1) ben servito da Ragland (76-61). Con l’ex NBA che torna a litigare col ferro, Peric prova a prendere per mano gli ospiti (5-0 di parziale) quando mancano poco più di due minuti al termine dell’incontro. E l’Umana ci crede: alza l’aggressività in difesa e si riporta a contatto con Smith dalla lunga e Vitali in lay-up. Cantù però non si fa intimorire e, col giusto cipiglio, piazza il contro-break decisivo con Uter ed Aradori. Finisce 88-75 per i ragazzi di Sacripanti.