Daniel Hackett: 'Devo diventare il miglior play e Milano il miglior club d’Europa’
Le parole di Hackett a La Gazzetta dello Sport alla vigilia della sfida al Maccabi. Hackett parla anche della Mens Sana e di Pesaro
Daniel Hackett dell’Olimpia Milano è pronto ad affrontare il Maccabi Tel Aviv nei quarti di finale della Euroleague.
Hackett, arrivato a Milano nel mezzo della stagione da Siena, nelle ultime settimane ha avuto una lieve flessione ma è carico per la sfida ai Gialli di Tel Aviv.
Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport (si riportano alcuni estratti)
Perché Milano deve essere ottimista per la sfida al Maccabi. Primo: la fiducia che abbiamo nel nostro sistema di gioco, che è poi quello che ci ha portato a giocarci questo quarto di finale. Secondo: questa è una squadra che ha fame di vittorie e sente la necessità di far riassaporare alla nostra gente i fasti di un tempo. Terzo: il gruppo, il nostro spogliatoio, il rapporto che si è creato tra di noi. Questa è la nostra forza: l'energia la produciamo principalmente al nostro interno.
Obiettivo personale. Il mio obiettivo è quello di diventare una delle point guard più forti in Europa. Questa è stata la molla principale che mi ha fatto scegliere Milano. Gli obiettivi del club e dell'allenatore sono altrettanto ambiziosi. Io lavoro ogni giorno per raggiungere l'eccellenza. Ripeto: io devo diventare il miglior playmaker e Milano il miglior club d'Europa.
Forum esaurito. La risposta della gente ci inorgoglisce e ci dà la carica. I tifosi hanno fame di vittorie e percepiamo la loro spinta. Si è creato un circolo virtuoso tra noi e il pubblico e questo è uno degli aspetti più belli dello sport. A me poi, che vivo anche di queste sensazioni, dà benefici ulteriori.
Campionato già nel cassetto. La mia esperienza dell'anno scorso mi ha insegnato che chi sostiene una cosa del genere lo fa per mettere pressione e non ha la minima idea di cosa sia la mentalità vincente. Discorsi che non hanno senso, c'è un playoff ancora tutto da giocare e noi non ci facciamo destabilizzare. Quello che è successo in Coppa Italia l'abbiamo scolpito nella testa.
Mens Sana. Sono felice e addolorato al tempo stesso. Felice per Crespi e per il suo vice Magro verso cui nutro stima e gratitudine e perchè sono stato parte iniziale di quel progetto, anche se farò di tutto per batterli. Addolorato per quello che stanno patendo i tifosi e, a quanto pare, non sono gli unici….
Vuelle Pesaro. Spero ancora nel miracolo. Lo spero soprattutto per Valter Scavolini, una persona vera. La retrocessione sarebbe un disastro”.
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