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BBL 22/01/2014, 13.10

Sportando intervista Richard 'Richie' Williams, una delle sorprese della Beko BBL

Il play del Rasta Vechta uno dei giocatori più interessanti in Beko BBL

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Intervista esclusiva alla PG dell’SC Rasta Vechta (Bundesliga) Richie Williams che, in questa stagione, è già stato nominato 2 volte MVP del mese ad ottobre e dicembre e che sta viaggiando con medie di tutto rispetto: 13,5 punti, 5,6 assist e ben 5,8 rimbalzi (sorprendenti per un giocatore di 178cm).

Point guard, uscito dal college di S.Diego St. nel 2009, è approdato in Europa firmando il suo primo contratto con FSU in Islanda prima di arrivare in Germania, giocando con le casacche di Hannover ed infine con quella di Vechta dove l’anno scorso è stato protagonista assoluto della promozione nella Bundesliga.


1. Richie negli ultimi mesi sei stato protagonista in Germania con la casacca del Vechta. Facciamo un salto indietro, però: ci puoi raccontare come ti sei avvicinato al basket e perché hai scelto di fare della tua passione un lavoro?
La prima volta che ho giocato avevo 8 anni. mia madre è stata il mio primo allenatore in una piccola lega ricreativa per bambini. da quella volta non ho più voluto smettere. Era una cosa che mi riusciva bene e che soprattutto mi consentiva di divertirmi anche quando ero solo. Quella passione di bambino me la sono poi portata nella mia vita di adulto. Non ho più voluto smettere ed essere pagato per farlo è un miracolo Che avrei fatto del basket la mia professione, ovviamente non era nemmeno in discussione.

2. Sei uscito da S.Diego State nel 2009. Quali sono state le figure più rappresentative (allenatori-compagni di squadra) nella tua esperienza al College.
Il famoso coach Steve Fisher è stato il mio mentore durante la mia permanenza a San diego State. Alcuni dei miei compagni di squadra erano Ryan Amoroso, Marcus Slaughter, Brandon Heath, DJ Gay. Però credo che la più grande influenza su di me l’abbia avuta l’assistente Justin Hudson. E’ a lui che devo gran parte del mio sviluppo e molte delle cose che mi insegnò allora, fanno parte del mio bagaglio in uso ancor oggi.

3. Sei forse il playmaker “sorpresa” del campionato tedesco. Ci racconti con tue parole cosa significa essere un playmaker e quali sono le tue attitudini?
La mia visione su come dovrebbe essere una PG è abbastanza complessa: credo che dovrebbe colmare tutte le lacune che ha la sua squadra, che comunque possono cambiare di gara in gara. Una volta possono essere rimbalzi, altre volte punti o playmaking o difesa. Ed essendo il leader sul campo, il playmaker dovrebbe sempre avere cuore e durezza. queste sono le cose che sempre cerco di mettere sul campo quando gioco una partita o un allenamento.

4. Dopo l’esperienza collegiale c’è stato il tuo approdo in Islanda nel 2009. Com’è stato il tuo primo impatto con l’Europa e con un paese così diverso rispetto agli USA?
L’Islanda è stata la mia prima esperienza al di fuori degli USa e davvero non sapevo cosa avrei trovato. E’ stata probabilmente anche la mia situazione più difficile. Ho dovuto adattarmi e confrontarmi con diverse culture, essere lontano da casa per lunghi periodi, essere autosufficiente e soprattutto imparare differenti stili di pallacanestro, cosa che metto in pratica tutt’oggi. L’Islanda è stata sicuramente un’esperienza formativa.

5. Successivamente ti sei trasferito dall’Islanda alla Germania, prima con Hannover in ProB e poi con Vechta (in ProA e questa stagione in Bundesliga): che differenze culturali hai riscontrato tra Islanda e Germania e come giudichi il livello di un basket, in netta ascesa di popolarità, come è quello tedesco?
Io credo che la differenza maggiore tra il basket in Germania e in Islanda sia nel livello di gioco. Niente contro la lega islandese, ma la Germania è senza dubbio più competitiva, anche a livelli più bassi come la ProB. Inoltre il livello in Germania continua a crescere ogni anno. Vedo sempre nuovi e migliori giocatori approdare qui, anche grossi nomi.

6. 2013-2014: Già MVP mensile della Bundesliga in ottobre e dicembre. Ci racconti la tua stagione e quella del Vechta? In che aspetti sei migliorato in questa stagione e dove devi ancora migliorare?
La nostra stagione è stata ed è tuttora un processo di apprendimento. Abbiamo un team con poca esperienza per il livello di BBL. Stiamo però migliorando e adesso siamo in una striscia vincente aperta di 2 gare che speriamo di migliorare. Ovviamente l’esperianza a questo livello sta facendo migliorare anche me. La mia capacità di prendere le decisioni giuste, il mio playmaking e l’abilità di incidere sulla partita sono le cose dove mi sento migliorato di più. Sicuramente posso e devo migliorare da 3 punti, anche se ultimamente ho già fatto meglio.

7. Qual è la tua situazione contrattuale? Che ambizioni hai per il futuro? Hai già avuto contatti con altri club dopo il tuo avvio di stagione da protagonista?
Alla fine della stagione sarò free agent. Qualche altro club mi ha contattato ma niente di concreto. I miei agenti si occupano di tutto ciò che succede fuori dal campo, il mio obbiettivo è quello di mantenere alta la concentrazione e finire la stagione con Vechta nel miglior modo possibile. C’è ancora molta pallacanestro da giocare da qui fino alla fine della stagione e io voglio farlo nel migliore dei modi. Quando tutto sarà finito ci siederemo e valuteremo le opzioni migliori.

© Riproduzione riservata
V. L. Vaschetto

V. L. Vaschetto

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • OttoLamphred 22/01/2014, 13.30

    Chissà come avranno i capelli i giocatori del Rasta Vechta...