Viaggio alla scoperta dei talenti europei: Rudy Gobert

Parte un nuovo appuntamento su Sportando curato dal neo acquisto Nicolò Bergolari che ci guiderà settimana dopo settimana alla scoperta dei giovani talenti europei pronti a sbocciare ed a varcare l'Oceano per andare in NBA. Nel primo appuntamento si parla di Rudy Gobert, centro francese classe 1992 in forza allo Cholet.

Tra i maggiori prospetti richiesti da molte franchigie NBA già dal prossimo anno si notano alcuni giocatori europei che si sono già fatti un nome in Europa, come il croato Saric, ma anche a livello NCAA, ad esempio l’ucraino Len. Se si legge attentamente una qualsiasi di queste liste si nota però il nome di un giocatore probabilmente meno conosciuto rispetto a quelli citati poco sopra ovvero Rudy Gobert.

Francese classe ’92, è cresciuto cestisticamente nello storico club dello Cholet Basket, squadra in cui è entrato a far parte costantemente tra i primi dodici nella scorsa stagione. Centro classico, 2,10 m abbondanti, non ancora dotato di un fisico adatto per reggere alti livelli, piace molto ai vari scout per le spiccate qualità difensive.

Non solo ha un ottimo tempismo per la stoppata, ma ha anche senso della posizione, sempre per quanto riguarda le capacità nella propria metà campo, ed è anche in grado di difendere, con risultati più che accettabili, sia in post che su altri lunghi che giocano fronte a canestro. Senza avere una grande elevazione è anche capace di fare più salti, al altezze importante, uno dietro l’altro.

In attacco è ancora molto limitato e, se non con semiganci da molto vicino e sporadici appoggi a canestri o schiacciate, difficilmente spicca in campo come realizzatore, inoltre è molto discontinuo dalla lunetta. Per di più non ha ancora il controllo totale sulle sue mani, il che lo porta spesso a perdere palla subito dopo aver catturato un rimbalzo, fase del gioco in cui è comunque già molto bravo, oppure a sprecare troppo tempo prima di fissare il pallone tra le proprie tenaglie dopo una ricezione in attacco.

Ciò che però deve assolutamente cambiare è l’atteggiamento in campo. Spesso è infatti poco aggressivo e per questo tende a tirarsi indietro nei momenti importanti invece che sfruttare un fisico che potrebbe portarlo molto in alto.

Dopo aver fatto parte per diversi anni delle nazionali giovanili, l’ultima estate, dopo aver vinto la medaglia d’argento agli Europei U20, competizione in cui è stato anche premiato con l’inclusione nel miglior quintetto, ha anche disputato qualche partita con la nazionale maggiore, segno che di fiducia verso di lui ce n’è già tanta, ma che ha ancora tanto da dimostrare.

Le aspettative sono infatti molto alte ma la paura è che, come accade molto spesso, il giocatore voglia bruciare le tappe e lasciarsi andare verso il sogno americano ed approdare già dalla prossima stagione in NBA, campionato per cui non è ancora né pronto né preparato.

Ciò che gli servirebbe sarebbero infatti due o tre stagioni in Eurolega, come sta facendo saggiamente Mirotic, dove potrebbe misurarsi contro ottimi giocatori del suo stesso ruolo magari giocando anche in un campionato di maggior caratura rispetto a quello Francese.