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Grecia 07/04/2013, 21.01

Focus sull'A1 Ethniki

Qualche analisi sul campionato greco dopo 22 giornate

Grecia

Dopo 22 giornate disputate l’A1 Ethniki ha poche certezze a parte la situazione delle due squadre di Atene in testa. C’è da stabilire la griglia dei playoff e le due squadre che retrocederanno, tra le quali si può sfogliare una margherita di almeno 5 squadre.

LOTTA PER IL TITOLO DI REGULAR SEASON:


Olympiakos (21-1):
Non sembrano esserci dubbi su chi sarà il vincitore della regular season e potrà contare sul fattore campo in qualsiasi accoppiamento playoff. La squadra di Bartzokas è stata irresistibile, vincendo 21 incontri su 22, cedendo solo in casa del PAOK, ma regolando per ben 2 volte i rivali del Panathinaikos che paiono abbastanza attardati. I Biancorossi mostrano numeri veramente spaziali: primi in punti segnati (89,4 a partita, pensate che il Pana non arriva a 80), primi negli assist (473), primi nella percentuale da dentro l’area (62,8%, i secondi non superano il 50), terzi nella percentuale dall’arco (35,8%) , quarti nei rimbalzi complessivi (817) e primi in valutazione media con l’incredibile dato di 110,8 a partita. Georgios Printezis è il miglior realizzatore e rimbalzista con 14,5 punti e 5 rimbalzi di media. Spanoulis guida la classifica degli assist (5,8). Per completezza, profondità e gioco rodato pare veramente difficile che qualcuno possa infastidire la corazzata di Bartzokas, e la mancanza di Obradovic sull’altra sponda non incoraggia sicuramente.

Panathinaikos (18-4):
Tanti, tantissimi problemi n questa annata di rifondazione per la squadra di Argyris Pedoulakis, chiamato a raccogliere il macigno ereditario di Zelimir Obradovic e per adesso il risultato va bene ma quanta fatica è costata per raggiungerlo. L’Eurolega ha fatto pagare lo scotto in campionato ad un roster meno talentuoso di quello delle annate passate e obbligato a imparare un nuovo tipo di gioco molto differente da quello a cui erano abituati i palati dell’OAKA. Il nuovo Pana gioca meno sul controllo del ritmo, sfrutta molto di più i contropiedi e sacrifica un po’ di tecnica per un maggiore atletismo. Molte scelte sbagliate nel mercato hanno condizionato l’amalgama della squadra: da Hilton Armostrong, tagliato immediatamente, a Andy Panko (scambiato con Gist), passando per Derwin Kitchen fino all’ossessiva ricerca del nome grosso dall’NBA per cercare di calmare i tifosi un po’ spazientiti dopo i K.O abbastanza clamoroso contro l’Ikaros e il cammino zoppicante in Europa. Diamantidis inizia a sentire il peso delle stagioni e il suo minutaggio cala, nonostante l’ottimo contributo di Roko Ukic riesca a nasconderlo. La squadra non pare attrezzata per poter scalfire le certezze dei cugini del Pireo, ma ha il dovere di tentarci e tenterà.

Panionios (17-5):
di motivi per sorridere ne hanno eccome, dal record che stanno ottenendo, dalle scelte di mercato azzeccatissime a cominciare dalla scommessa Nikos Pappas, che si è rivelato un giocatore maturo e in grado di portare alla causa rossoblu per finire con l’ottima capacità di reggere la pressione in sfide pesanti. Che possa impensierire l’Olympiakos è piuttosto improbabile e lo dimostra la sconfitta nell’ultimo turno col fanalino di coda Panelefsiniakos, ma il desiderio di provare ad estromettere almeno il Pana dalla finale c’è tutto. Il grande lavoro di coach Giannis Sferopoulos ha portato alla creazione di un sistema che basa il fulcro sul giovane Nikos Pappas (17,4 punti, 4,2 rimbalzi e 3,3 assist). Nel successo contribuisce l’eccellente score stagionale dell’ala serba naturalizzata greca (come Sakota) Vladimir Jankovic, classe 1990 e capace di 13,1 punti e 7,1 rimbalzi. Gli americani sono di contorno e non il centro del gioco: Landon Milbourne da Maryland, passato in Francia e parte integrante delle rotazioni con i suoi 11 punti. La squadra cerca spesso di giocare in transizione, anche andando con quintetti abbastanza piccoli. Un sistema fatto di molta tecnica e poco atletismo, come testimonia il solo quinto posto nei rimbalzi totali (786) e il sesto nelle stoppate (59).

PAOK (17-5):
qualche inaspettata sconfitta ha abbassato la posizione della squadra in classifica, ma non c’è dubbio che il PAOK sia una squadra solida a e capace di dare fastidio. È l’unica squadra che ha imposto uno stop all’Olympiakos, merito di un sistema costruito sulla difesa dell’area sia a zona sia a uomo. Il muro è stato eretto dall’ex biancorosso Lazaros Papadopoulos che dopo anni sulla cresta dell’onda ha deciso per via dell’anagrafe di riciclarsi in una squadra meno prestigiosa, ma nella quale può disputare diversi minuti in più. I suoi numeri si confermano da giocatore di categoria con 11,8 punti e 7,7 rimbalzi. Lo supporta nel gioco l’interessantissimo Mihalis Tsairelis, ala grande classe 1987 che rintuzza le statistiche con 9 punti e 4,8 rimbalzi di media. Il gioco passa dalle mani dell’esperto Kostas Charalampidis, classe 1976 visto anche a Brindisi (13,7 punti e 3 assist). Per ora non pesa la partenza di Donnie McGrath, giocatore che ha deluso ovunque meno a Salonicco dove in entrambe le esperienze ha mostrato il meglio di se (viaggiava a 13,3 punti e 3,8 assist). Per poter infastidire ai piani più alti serve che i bianconeri continuino a giocare duro in difesa e chiudere l’area contro squadre fisiche come l’Oly. Non a caso il PAOK è la prima squadra per rimbalzi difensivi (612) e la terza nelle stoppate (63). Necessiterebbe di un’ala piccola fisica con punti nelle mani, perché fin’ora nel ruolo si sono alternati un po’ William Hatcher e Leonidas Kaselakis, e la firma di Haritopoulos dal Lukoil serve solo per cambiare i lunghi.


ULTIMI POSTI PLAYOFF:


Aris Salonicco (9-13):
occupa per ora l’ottavo posto, ma deve guardarsi le spalle dal KAOD. L’Aris è una squadra che segna poco e preferisce ritmi bassi. I soli 68,6 punti di media la collocano al terzultimo posto nell’efficienza offensiva, mentre la fortuna della stagione l’ha costruita sul buon sistema difensivo ideato da coach Vangelis Angelou. L’esperto Kostas Charissis ha fatto molto del necessario per portare l’Aris fino all’ottavo posto che occupano attualmente. Si pensi che la squadra è stata rifatta da zero. Dello scorso anno è rimasto solo Eleftherios Bochoridis. Antonis Asimakopoulos è il perno del sistema: gioca sia da 3 che da 4, ma molto più spesso viene impiegato da ala grande e porta alla causa 8,8 punti e 5,7 rimbalzi. Il gioco risulta offensivamente molto sbilanciato sugli esterni, con la guardia Muhamed Pasalic a guidare lo score con 12,7 punti e il 43% dall’arco, aiutato dall’ex Oly Michalis Pelekanos nel ruolo di 3 e dai suoi 11,6 di media. Ci si aspettava qualcosa di meglio dalla guardia Jeremy Hunt, mentre desta molta perplessità la cambia di regia, dove spesso Pasalic stesso viene impiegato. Se ci fossero le risorse economiche biosgnerebbe andare sul mercato per un buon playmaker americano, anche considerando che l’Aris è la squadra più ellenica del campionato, con soli 2 stranieri a roster.

KAOD (8-14):
O KAO Dramas. Due filosofie differenti a confronto, due modi di pensare la pallacanestro diversi rispetto a quello dei rivali dell’Aris in corsa per l’ottavo posto. Lo scontro diretto il prossimo 13 aprile indirizzerà la vincente squadra ai playoff. A differenza dei sopracitati giocano principalmente di americani e i greci sono solo un contorno, ma è uno di questi che si sta rivelando una enorme sorpresa e che sta trascinando la squadra alla post season: parliamo di Kevin Palmer. Nel suo curriculum si trovano solo esperienze in campionati periferici come il Giappone (da cui proviene) e la D-League, ma lo swingman ex Texas A&M sta facendo numeri tali da essere candidato a MVP del campionato. non arriva a due metri, ma è il miglior rimbalzista dell’A1 Ethniki con 8,7 carambole a gara e si issa anche come miglior marcatore con 13,7; è anche il miglior giocatore del campionato per valutazione (20,6). Nel quintetto trovano spazio anche l’ex Louisville Preston Knowles e il ben noto Edin Bavcic, che spesso gioca accoppiato con Kostas Kakaroudis, centro greco di 30 anni e secondo marcatore con 11,7 punti a gara. 3 vittorie consecutive e lo scontro diretto in arrivo sono l’ideale per presentarsi carichi alla partita che vale una stagione. Il KAOD è quarto nei punti segnati (75,7) e primo assoluto in rimbalzi conquistati (892). La sfida sarà tutta sulla difesa: l’Aris per vincere deve costringere il KAOD a prendere molti tiri da fuori, statistica nella quale si trova al terzultimo posto.


LOTTA PER NON RETROCEDERE:


Peristeri (6-16):
è stato a lungo ultimo in classifica, ma la vittoria dopo 9 sconfitte consecutive li ha riportati in linea di galleggiamento. Il Peristeri ha comunque molti problemi: penultimo in punti segnati (68,2), ultimo nei tiri liberi realizzati (68,6 %) e ultimissimo in stoppate (18). È chiaro come il sole che mancano chili ed intimidazione sotto canestro (il giocatore più alto è 205 cm) e per questo è arrivato Jonathan Mitchell, subito fondamentale coi suoi 7 rimbalzi e 15,7 punti di media. In compenso gioca un buon basket di squadra e sfrutta moltissimo il talentino grezzo del playmaker Nontas Papantoniou (11,7 punti, 4,5 rimbalzi e 3,8 assist),classe 1990 che ha portato la croce a lungo per il proprio team. Molto utile è stato l’arrivo di Smush Parker, che ha dato maggior concretezza dal punto di vista realizzativo issandosi a 15,3 di media. Sulla carta e viste le avversarie le possibilità di salvarsi sono molte, ma la tenuta mentale della squadra lascia spazio a più di un dubbio.

Kolossos Rodi (6-16): il momento è nero! Sesta sconfitta consecutive, allenatore saltato e squadra affidata al vice. In questo momento è sicuramente il Kolossos Rodi la squadra peggio messa delle 4 in fondo. La partenza di Tsaldaris ha tolto equilibrio ad una squadra che si trovava comodamente a centro classifica e l’ha precipitata in zona pericolose. Il gioco passa dal playmaker ex Csalpusterlengo, Scafati e Brindisi Marcus Hatten (11,5 punti, 4,4 rimbalzi, 3,1 assist). Sotto le plance il centro da Middle Tennesse LaRon Dendy garantisce 14,9 punti e 5,6 rimbalzi, ma il problema sta nella fludità del gioco e nella cattiveria smarrita. Terzultimi in ribalzi offensivi (191) e penultimi in stoppate (44). Serve ritrovare convinzione nei propri mezzi, anche se il calendario non aiuta: penultima giornata col Panathinaikos e ultima con l’Aris che si gioca i playoff. Sulla carta è al squadra più attrezzata, ma il fattore mentale non è trascurabile, così come non va trascurata l’ultima posizione nella percentuale dall’arco, vera e propria mannaia sui risultati della squadra.

Kavala (5-17): la dipartita di Gagaloudis ha tolto sicurezza al reparto lunghi e i risultati si sono visti: peggior squadra a rimbalzo (657). In attacco il Kavala è una delle squadre più efficaci, ma è anche la squadra che concede il maggior numero di punti da rimbalzi offensivi e tra le peggiori difese. Il peso dell’attacco si è spostato su William Coleman, l’ala dei Memphis Tigers compagno di Derrick Rose al college, he comunque sta rispondendo bene con 14,2 punti, 6,8 rimbalzi e 1,3 stoppate. Molto interessante la guardia canadese di passaporto bosniaco Nemanja Mitrovic, classe 1990 dall’università di Portland che segna 10 punti a partita e tira col 41% da tre. La batteria dei lunghi è rimpinguata da un ex del campionato italiano tale Kieron Achara che sta viaggiando a 9,7 punti e 43% dall’arco oltre ai 4,5 rimbalzi. Tecnicamente è una squadra con poco talento e frastornata dai continui cambi di formazione con giocatori che sono venuti e partiti e che hanno fatto dannare il GM Nikos Pentazidis. Sulla carta è una delle meno attrezzate, ma i problemi societario-psicologici del Kolossos potrebbero rovesciare i pronostici.

Panelefsiniakos (5-17):pochi soldi ma idee buone e un classico programma di lavoro sui giovani del proprio e dell’altrui vivaio. È questo che ha portato l’impronunciabile Panelefsiniakos nella massima serie e ora con queste armi cerca di sopravvivere. Non sarà facile, perché la carenza di talento e l’inesperienza di parte del roster non può dare garanzie in un finale punto a punto, ma lo scontro diretto favorevole con Kavala e Peristeri potrebbe aiutare parecchio. Il playmaker Nikos Liakopoulos fa pentole e coperchi (14,8 punti e 4,3 assist). L’ultimo arrivo Callistus Eziukwu sta dando una dimensione discreta al verniciato coi suoi 12,9 punti, 7,5 rimbalzi e 2 stoppate (secondo solo all’inarrivabile Brent Petway). La squadra con i propri limiti è piuttosto equilibrata e gioca un basket discreto, oltre ad essere quinta in assist distruibuiti (308). Ha possibilità di salvarsi ma non deve arrivare all’ultima giornata a parimerito col Kolossos perché sarebbe retrocessione.

© Riproduzione riservata
E. Trapani

E. Trapani

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 5 Commenti
  • artiglio 09/04/2013, 18.08 Mobile
    Citazione ( artiglio 09/04/2013 @ 18:08 )

    Grazie! Mmh adesso il Peristeri dopo la dipartita di Parker DVD stare molto attento!!

    * DVD = deve

  • artiglio 09/04/2013, 18.08 Mobile
    Citazione ( Antic 08/04/2013 @ 23:46 )

    mancano 3 partite, a noi 4... retrocedono le ultime 2

    Grazie! Mmh adesso il Peristeri dopo la dipartita di Parker DVD stare molto attento!!

  • Antic 08/04/2013, 23.46
    Citazione ( artiglio 08/04/2013 @ 19:07 )

    Bravo Olimpia. Ho due domande: quante partite mancano? Quante squadre retrocedono? Grazie

    mancano 3 partite, a noi 4... retrocedono le ultime 2

  • artiglio 08/04/2013, 19.07 Mobile

    Bravo Olimpia. Ho due domande: quante partite mancano? Quante squadre retrocedono? Grazie

  • Antic 07/04/2013, 22.15

    i play off sono altro, GO OLY