Viaggio alla scoperta dei talenti europei: Dragan Bender
Alla scoperta del giovane croato classe 1997
La Croazia sta tornando. E lo sta facendo nel migliore dei modi, con giocatori pronti e tanti giovani. Più gli anni passano, infatti, e più questo paese sembra in grado di produrre un numero sempre maggiore di talenti. L’ultimo di questi, dopo i vari Bogdanovic, Saric ed Hezonja, sembra essere Dragan Bender, classe ’97 - scuola KK Split ora al Kastela - forse meno pronto rispetto ai suoi coetanei Mazalin e Zizic, ma con doti cestistiche che, per il suo ruolo, lo rendono più intrigante.
Alto già ora 210 cm, il croato è un ala grande dalle spiccate qualità atletica ma con grossi limiti offensivi, che per certi versi ricorda molto il ceco Vesely. Come il giocatore di Washington è infatti molto veloce nonostante l’altezza, ed è un abile giocatore da contropiede anche con la palla in mano. Ancora privo di tiro, deve sicuramente migliorare sotto questo aspetto per poter essere pericolo anche tra i professionisti. È però un buon ottimo rimbalzista, soprattutto per quanto riguarda quelle difensivi, oltre che un eccellente passatore. La sua visone di gioco è infatti eccelsa ed è capace, soprattutto sfruttando la sua altezza, di trovare i tagli dei suoi compagni per facili assist. Non per niente negli ultimi europei U16 è stato il quarto miglior passatore della competizione.
Difensivamente sa come fare buon uso della mani e della braccia. Poco falloso, è un buono stoppatore e sa anche come usare il proprio corpo per coprire la propria area ed infastidire le penetrazioni degli avversari. Deve comunque migliorare il proprio gioco di gambe per poter marcare anche i quattro avversari con un buon palleggio.
È decisamente un giocatore su cui bisogna lavorare molto, ma potenzialmente è uno dei giovani più interessanti in circolazione. Massa muscolare, tiro e velocità di gambe sono probabilmente le cose più importanti su cui deve iniziare a lavorare da subito. Sicuramente il tempo non gli manca - anche considerando il fatto che i lunghi, in generale, scoppiano più tardi rispetto agli esterni - e se riuscisse a crescere nel modo giusto potrebbe diventare, col tempo, una delle ali grandi più forti in circolazione.