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Altre leghe 05/03/2015, 05.40

Baskin, sport che unisce e integra

Nozioni di base alla scoperta del baskin

Altre leghe
Il Baskin è uno sport in cui il gioco, i movimenti, gli esercizi e le partite sono svolti contemporaneamente da normodotati e da ragazzi con disabilità fisiche e mentali, da ragazzi e ragazze, tutti uniti in un unico unitissimo gruppo. Uno sport in cui ognuno si impegna a dare il massimo per quello che sa e può fare, in funzione delle proprie potenzialità. "Gli atleti con le loro abilità o inabilità – precisa Maurizio Mondoni, docente di Teoria, Metodologia e Didattica di Basket a Scienze Motorie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ambasciatore del Minibasket in Italia e nel mondo, nonché autore del libro scritto con Roberto Anzivino 'Manuale di Pallacanestro', da cui prende spunto questo articolo – riescono a dare il meglio di sé per il raggiungimento di un obiettivo comune: giocare, divertirsi e provare a vincere". Il basket è naturalmente il punto di partenza e da esso si estrapolano le principali regole e i fondamentali di questa integrante disciplina sportiva.


COME NASCE IL BASKIN — L’idea è stata di Antonio Bodini, ingegnere e presidente dell’Associazione Baskin, a causa di un evento personale molto triste: la nascita prematura della sua seconda figlia, che procurò una paralisi celebrale. I genitori e i quattro fratelli non si diedero tuttavia per vinti, coinvolgendo Marianna in tutto e per tutto, ma soprattutto nel gioco. "Grazie a questo – prosegue Mondoni – la bambina è riuscita a sviluppare un sistema cognitivo straordinario e impensabile per un soggetto così fortemente menomato. Da questa situazione è nata in Antonio Bodini l’idea di sviluppare uno sport che permettesse anche ai ragazzi con gravi menomazioni di esprimersi". Bodini, dopo avere studiato attentamente per oltre un anno il basket, si accorge che inevitabilmente i normodotati, pur dandosi un gran da fare per coinvolgere anche gli altri, sono troppo condizionati e spesso svantaggiati. Si doveva dunque inventare qualcosa di nuovo. E così fu. Bodini con l’aiuto di differenti esperti (Insegnanti di Educazione Fisica, pedagogisti e psicologi) inventa il nuovo sport, per l’appunto il Baskin. Nel 2006 nasce l’Associazione Basket Onlus, nel 2007 il primo campionato provinciale grazie al coinvolgimento del C.S.I., il Baskin entra a fare parte anche dei Giochi Sportivi Studenteschi provinciali.


I CONCETTI BASE — Il Baskin nasce dunque con l’idea di permettere al maggior numero possibile di persone di partecipare attivamente al gioco, dando, ognuno per ciò che è in grado di fare, un apporto sostanziale. "Per raggiungere questo obiettivo – ci dice Maurizio Mondoni – era necessario cambiare le regole per adattarle alle persone e non il contrario. Quindi, i canestri divengono da due a sei, di diverse altezze; si definiscono ruoli specifici con differenti compiti e quattro aree nel campo, per dare la possibilità a ciascun atleta di potersi esprimere attivamente. Anche le dimensioni e il peso della palla dipendono dal giocatore che sta compiendo l’azione. Adattamenti, che personalizzano la responsabilità di ogni ragazzo/a durante la partita, permettendo di superare positivamente la tendenza spontanea verso un atteggiamento ‘assistenziale’, a volte presente nelle proposte di attività fisiche per ragazzi disabili. Ma anche i ragazzi normodotati beneficiano di questo percorso. Infatti, con il Baskin imparano a inserirsi e organizzare un gruppo, che conta al suo interno gradi di abilità differenti, sviluppando così nuove capacità di comunicazione e instaurando relazioni affettive anche molto intense".


COME SI GIOCA: CAMPO, RUOLI E FUNZIONI — Il campo che è quello da basket, ma adattato. "Oltre ai due canestri tradizionali - prosegue Maurizio Mondoni - vi sono due canestri laterali più bassi, posti sul perimetro a metà campo, con disegnate due aree semicircolari con un raggio di tre metri. Sotto il canestro laterale è possibile inserire un altro canestro più basso di un metro per i ruoli 1 che, attenzione, non sono come vedremo tra poco i classici play. I ruoli sono assegnati in base al possesso o meno di alcune qualità motorie. Abbiamo così il n° 5, un giocatore normodotato o disabile che possiede tutti i fondamentali della pallacanestro. Il n° 4, un giocatore normodotato o disabile che possiede l’uso totale o parziale delle mani, quindi il tiro, il cammino, la corsa fluida con palleggio regolare; può commettere passi di partenza ed esegue i fondamentali del Baskin con velocità media, ma non è in grado di concludere a canestro con l’entrata in terzo tempo. Il n° 3 è un giocatore normodotato o disabile, che possiede l’uso totale o parziale delle mani, quindi il tiro anche nel canestro tradizionale, ma solo il cammino e non la corsa. Il n° 2 è un giocatore disabile (pivot) con l’uso totale o parziale delle mani per il tiro nel canestro laterale alto, solo il cammino gli consente di spostarsi e non la corsa, ma non può essere marcato. Il n° 1 è un giocatore disabile che non può spostarsi ed è in possesso solo del tiro, staziona nell’area dei canestri laterali e a lui la palla deve essere consegnata da un compagno. Quando la riceve, questa può essere sostituita da una palla più piccola da lui scelta e posta alla base del canestro. Si tratta di un altro pivot e non può essere marcato. Ogni ruolo ha inoltre il compito di fare da tutor, ovvero prendersi cura di un suo compagno con il ruolo 1, 2 o 3, guidandolo, indirizzandolo e incitandolo quando questi entra in possesso della palla. Si giocano quattro tempi da 6 minuti ciascuno e 12 sono i giocatori per squadra, dei quali 6 obbligatoriamente in campo. A ogni giocatore viene assegnato un numero di maglia composto da 2 cifre: le decine indicano il ruolo del giocatore e le unità lo identificano. Tutti i giocatori devono entrare in campo.


LE REGOLE PRINCIPALI — Giocatori in campo: ogni squadra deve schierare obbligatoriamente, un giocatore pivot e almeno 2 giocatori con ruolo 5. Tra i giocatori di ruolo 4 o di ruolo 5 deve essere presente almeno una ragazza.
Aree piccole laterali: i ruoli 3, 4 e 5 non possono entrare nell’area che delimita i canestri laterali, se non per consegnare la palla ai ruoli 1 o 2 ed eventualmente cambiarla con un’altra diversa, posizionare il compagno e uscirne subito dopo. Il difensore deve fermarsi fuori dall’area. Durante un’azione i giocatori possono transitare nelle aree piccole laterali solo senza palla.
Durata delle azioni di gioco: ogni squadra ha 30 secondi di tempo per concludere l’azione a canestro.
Falli: il numero massimo di falli per ogni giocatore è 5. Ogni fallo che subìto mentre si sta tirando dà diritto a 2 o 3 tiri liberi.
Aiuti difensivi: sono consentiti solo tra giocatori dello stesso ruolo. Quando un giocatore marca un ruolo inferiore commette infrazione punibile con 2 tiri liberi.
Numero tiri: i ruoli 5 possono effettuare al massimo 3 tiri a canestro ogni tempo, i canestri valgono 3 punti se effettuati fuori dall’area dei tre punti. Per gli altri ruoli non esiste un numero massimo di tiri effettuabili.
Altre differenze con il Basket : Non esiste l’infrazione di campo né un numero massimo di secondi per superare la metà campo, non esiste l’infrazione di 3 secondi, non esiste il bonus falli, esiste la contesa.


Mabel Bocchi, Gazzetta.it 


© Riproduzione riservata
A. Ferrari

A. Ferrari

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • chemist 05/03/2015, 11.22 Mobile

    Grande Antonio, bella persona ,giocatore e vero appassionato di basket, fin dai tempi (lontani purtroppo) dell'oratorio...