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Altre leghe 04/11/2014, 19.37

Giocare è una cosa seria

Analisi a cura di Maurizio Mondoni, ambasciatore italiano del minibasket nel mondo

Altre leghe
Nell’articolo 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, si riconosce ai bambini e alle bambine “il diritto al riposo e allo svago, a dedicarsi al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.

Tutto ciò è molto chiaro, ma spesso non è semplice arrivare al riconoscimento del diritto al gioco del bambino.

Nel nostro mondo vi sono miliardi di bambini ai quali non è assicurato nemmeno il diritto alla sopravvivenza fisica, figuriamoci se possiamo parlare di diritto al gioco!

Eppure il gioco non è un “optional” nella nostra esistenza.

Da più di un secolo, non si contano le raccomandazioni in proposito, di psicologi e pedagogisti, ma da sempre, ovunque vi fosse un bambino o una bambina, la natura giocosa dell’infanzia (un vero e proprio bisogno), è stata davanti agli occhi degli adulti.


I bambini quando giocano, giocano seriamente.

IL GIOCO E’ IL LAVORO DEL BAMBINO.
Il bambino “afferra il mondo” che lo circonda, toccando, muovendo, prendendo, manipolando gli oggetti.

Attraverso l’accomodazione e l’assimilazione (adattamento del bambino all’ambiente e dell’ambiente al bambino), la locomozione (movimento del proprio corpo nello spazio e nel tempo, con o senza attrezzi od oggetti), vengono acquisite esperienze sociali e materiali che determinano enormi progressi nello sviluppo.

Il gioco ha un grande “ruolo” nella vita e nel campo delle esperienze del bambino.

Il gioco vive in modo determinante sugli schemi motori acquisiti (abilità motorie semplici e complesse).


SI APPRENDE MAGGIORMENTE GIOCANDO.

Le caratteristiche del gioco sono:

la gratuità
la delimitazione nello spazio e nel tempo
il piacere della tensione.
Il gioco è importante per:

la stabilizzazione dei movimenti e dei gesti
la variazione dei movimenti (adattati allo spazio, al tempo, al ritmo e alle differenti situazioni).



TUTTO CIO’ FAVORISCE LA CREATIVITA’.
La creatività è una capacità inventiva (capacità di risolvere le situazioni-problema che vengono di volta in volta presentate) che permette di riorganizzare le abilità apprese e di arrivare a forme nuove di comportamento o di movimento.

Il bambino giocando da solo, con gli altri, con oggetti o con attrezzi, si “munisce” di un bagaglio cognitivo, intellettivo, mentale, motorio, emotivo, che sarà la base su cui costruire successivamente abilità motorie complesse.

Nel gioco deve essere permesso a tutti i bambini di avere delle idee, di provare, di capire e di commettere degli errori.


IL BAMBINO NON é UN PICCOLO UOMO, é UN BAMBINO!

Il gioco per il bambino è una attività seria, di cui non può fare a meno per vivere bene e crescere meglio.

Togliete il gioco al bambino e lo avrete ferito in profondità, privandolo di una esperienza necessaria per la crescita.

I bambini possiedono una grande capacità, riescono a trasformare in gioco tutto ciò con cui entrano in contatto.


I bambini vanno incontro al mondo giocando, corteggiandolo, cercando di riportare alla loro portata e alla loro dimensione, tutto ciò che appare loro poco comprensibile o tollerabile.

Senza il gioco la realtà avrebbe un impatto durissimo, non mediato, insostenibile.


I bambini devono giocare allo sport, non praticare lo sport!

Due secoli fa, il poeta tedesco Shiller, definiva il ruolo fondamentale del gioco, non solo per i bambini, ma per gli esseri umani di ogni età: “L’uomo gioca solo quando è uomo nel significato più pieno del termine ed egli è interamente uomo solo quando gioca”.

Un imperativo importante per gli Educatori, Istruttori, Allenatori: “Ridate al gioco un posto centrale nella formazione dei bambini, dei ragazzi, degli adolescenti!”.

Fate vivere ai bambini un’infanzia che sia fertile di sogni, progetti, realizzazioni e che abbia tutta la ricchezza e la vitalità del gioco; solo così potranno vivere successivamente una fanciullezza ed una adolescenza viva e vera!

E’ molto importante, quindi, fare in modo che tutte le Agenzie Educative che ruotano attorno al mondo del bambino (Famiglia, Scuola, Società Sportiva), avvicinino nel modo migliore e il più corretto possibile, i bambini/e, i ragazzi/e e gli adolescenti, all’educazione motoria, al gioco, al giocosport e allo sport.

Affinché ciò avvenga, i bambini/e, i ragazzi/e, hanno bisogno di avvicinarvisi con i tempi e i modi della loro età, prima giocando in allegria e poi, gradualmente, avviandoli alle regole, all’impegno fisico e psicologico, alla lealtà sportiva, alla competizione, al confronto (e non allo scontro).

Questi obiettivi saranno meno faticosi da raggiungere se hanno avuto origine dal gioco e non ne hanno perduto, con il passare del tempo, le caratteristiche originarie.

Il gioco, il giocosport e lo sport, se insegnati correttamente, hanno grandi potenzialità, anche, per aiutare quei bambini/e, ragazzi/e che provengono da esperienze familiari e sociali difficili.

Affinché tutto ciò avvenga, occorrono buoni Insegnanti e Scuole che formino Istruttori- Educatori ed Allenatori competenti, buoni conoscitori del mondo infantile e dotati di grande umanità.

Dobbiamo decidere, allora, una volta per tutte, quale delle due strade intraprendere:

impegnare tutte le risorse per selezionare e “allevare” potenziali campioni;
creare una larga base di bambini/e, ragazzi/e innamorati del gioco, del giocosport e dello sport.
La nostra scelta è per la seconda soluzione che, oltre a non impedire l’emergere di individualità particolarmente dotate, ha il pregio di non diffondere frustrazione e di creare una base di praticanti entusiasti, ancora capaci, come facevano da bambini, di giocare.

© Riproduzione riservata
A. Ferrari

A. Ferrari

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 1 Commento
  • andreajan 04/11/2014, 21.01

    Il gioco è un tema assolutamente serio !!! Grazie per il bel contributo ! Lavorando in paesi in via di sviluppo, su progetti di educazione e assistenza all'infanzia ci rendiamo conto tutti i giorni di quanto il gioco aiuti a superare i problemi e ad aumentare enormemente la fiducia in se stessi.